Tiziana Marengo

(una riflessione che condivido dell’amico  Roberto Giovannini)

Ieri siamo stati bombardati (telegiornali e quotidiani) da un video in cui un soldato israeliano tenta di arrestare un giovane balilla palestinese addestrato al terrorismo, per poi venir circondato e aggredito dalla famiglia del giovane balilla. Dopo poco più di un minuto di sceneggiata napoletana in salsa palestinese, il soldato viene richiamato da un suo superiore, rinuncia all’arresto del giovane balilla e se ne va, non prima di scagliare con rabbia e frustrazione un “ordigno” sonoro – né più né meno di un petardo, utilizzato per disperdere la folla (molto utilizzato – in versione “fai da te” – anche sulle tribune degli stadi di calcio, non che questa sia una cosa bella).

Qui un video più completo rispetto a quello mandato in onda di circa 9 minuti (che non fa vedere ovviamente perché all’improvviso un soldato israeliano si ritrovi solo, senza zaino ed equipaggiamento):https://www.youtube.com/watch?v=mg1-_oIfjqc&app=desktop.

La fonte del video è Pallywood – sezione del clan Tamimi.

La scena è chiara. Il prodotto da vendere è scontato e quasi banale: il cattivo soldato israeliano se la prende con il povero bimbo palestinese con il braccio fasciato. I polli ci cascano, la condanna è unanime e Pallywood ha sfornato un nuovo video campione di incassi.

Se qualcuno pensa che le cose siano come descritte dai media (israeliano colpevole, arabo vittima), si fermi pure qua. La logica del branco e delle pecore belanti che credono solo in ciò che vogliono sentire, non trova molto spazio su questa pagina. Chi ha voglia di ragionare in maniera onesta e informata, può farlo su alcuni fatti che riporto qui di seguito.

Le cose che i media non dicono. Un breve elenco.

1) Nabi Saleh è nota da anni per le solite manifestazioni NON autorizzate del venerdì. Gli arabi palestinesi sono soliti festeggiare il giorno sacro della loro pacifica religione organizzando manifestazioni il cui apice è il lancio di sassi sulle auto in corsa o contro i soldati dell’IDF che proteggono le strade.

Un esempio tra i tanti che si trovano in rete:https://www.youtube.com/watch?t=135&v=_pQe0TWqRE8.

Anno 2012, fonte sempre il clan Tamimi, il copione è sempre lo stesso.

2) Lo scopo di queste “manifestazioni” è scatenare la reazione israeliana, per ottenere un video con cui raccattare qualche soldo qua e là, consensi, condanne contro Israele. Ma lo scopo del lancio di sassi è anche un altro: UCCIDERE.

Un paio di esempi (se ne trovano a frotte, basta cercare):https://www.youtube.com/watch?v=WlHFpdRuJbU

https://www.youtube.com/watch?v=l0kJQd8ZsGg

Forse una pietra lanciata da un bambino di 12 anni (e non fatevi prendere in giro dal braccio fasciato – un arabo palestinese non è diverso da voi: è assolutamente in grado di essere abbastanza imbecille, a 12 anni, per lanciare pietre con il braccio destro, pur avendo il sinistro fasciato) è diversa da una pietra lanciata da un trentenne?

3) La conclusione del video di ieri, a parte il successo di Pallywood e la gioia degli odiatori di ebrei e Israele, è nulla: ZERO vittime, zero feriti. Purtroppo anche zero sberle in faccia al giovane balilla – in fondo una forse se la sarebbe meritata, visto che un attimo prima lanciava pietre insieme al resto del clan… Quando però ad essere colpiti da pietre sono i bambini ebrei, le vittime ci sono, purtroppo. Adele Biton aveva 4 anni, colpita da una pietra mentre era in macchina con la madre, è morta. Questo solo pochi mesi fa.

http://www.jpost.com/…/Girl-4-injured-in-Palestinian-stone-…

Qui gli esempi sarebbero davvero troppi.

4) Il clan Tamimi è noto per essere un clan di terroristi, INDOTTRINATI fin da bambini. Per il loro impegno nel cercare di provocare i soldati israeliani in ogni modo e per il tentativo di UCCIDERE ebrei sono stati più volte premiati e pagati. In particolare, la piccola balilla bionda è una star (nel video ha la maglia rosa, notate come si volti spesso verso la telecamera per essere ripresa). Soprannominata “Shirley Temper” è certamente uno dei migliori prodotti confezionati e venduti da Pallywood.

Qui ricevuta da Abu Mazen: https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10205693457908521&set=p.10205693457908521&type=1

Qui premiata dal presidente turco Erdogan:https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10205693454428434&set=p.10205693454428434&type=1

Qui una raccolta di alcune sue “performance”:http://www.israellycool.com/?s=shirley+temper

Come minimo è una bambina sfruttata. Lavora troppo!

5) Il soldato israeliano imbraccia un Tavor (link:https://it.wikipedia.org/wiki/IMI_TAR-21). Come si può vedere dalla ottava foto presente in questo link http://www.cesgoysquidefendentisrael.com/et-loscar-de-pall…/ l’arma ha il tappo arancione. Questo significa che l’arma è bloccata e scarica. Voi saltereste sulle spalle di uno che imbraccia un arma come quella se non foste sicuri che non può sparare?

Ha chiaramente perso la pazienza. E personalmente lo capisco. Se qualcuno ritiene anormale ed inumano che un soldato ogni tanto possa perdere la pazienza – SENZA fare vittime – perché preso a pietre in faccia ogni giorno, senza possibilità alcuna di difendersi (checché ne dicano i beoti, le regole di ingaggio dell’esercito israeliano sono tra le più restrittive al mondo – ciò significa che un soldato, in un caso del genere, può difendersi solo se riceve una coltellata; e questo è ampiamente noto ai balilla…), fatti suoi. Se qualcuno pensa che sia normale che un gruppo di matti salti addosso ad un soldato per impedire un arresto (cosa simile capita in alcuni rioni del napoletano quando le forze dell’ordine vogliono arrestare qualche rampollo MAFIOSO), fatti suoi.

6) Ci sono più TELECAMERE che persone. Il cattivo soldato israeliano fa così paura ai balilla palestinesi che il più lontano di quelli che riprendono la scena e scattano fotografie è a 3 metri…

Potrei continuare. Ma non credo ne valga la pena. La semplicità della scena (membro delle forze dell’ordine tenta di arrestare una persona – bambino se viene arrestato, adulto abile ed arruolabile se partecipa al lancio di pietre – ed è aggredito dal clan terroristico/mafioso) è così imbarazzante che mi chiedo a quale livello di disinformazione volutamente pilotata siamo arrivati.

Il caso è comunque, come ovvio in un paese democratico e civile, arrivato alla Knesset (link: http://www.rightsreporter.org/pallywood-il-video-di-nabi-s…/) e se qualcuno, da parte israeliana, ha commesso errori pagherà il conto. I palestinesi che ammazzano ebrei vengono invece esaltati e premiati.

Ma soprattutto, vi chiedo: se la scena fosse stata invertita, se il bambino col braccio fasciato fosse stato ebreo, di cosa parleremmo oggi?

Shavua tov

Tiziana Marengo

 

2 Responses to Le cose che i media dovrebbero dire, ma non dicono

  1. Claudio ha detto:

    ottimo articolo… condivisibile e da divulgare il più possibile.

    • Claudio ha detto:

      Perché questo “eroi dell’obiettivo”, invece di illustrarci queste scene che lasciano il tempo che trovano, non vanno in qualche prigione iraniana per farci vedere con altrettanta sollecitudine le torture o i maltrattamenti a cui sono sottoposti certi dissidenti o “nemici della rivoluzione”?

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