Di Anat Hila Levi, il 20 aprile 2015 –

Dieci anni fa gli amici d’Israele hanno cominciato a fare conoscere la “Brigata Ebraica”.
Da anni una rappresentanza della Brigata ebraica sfila e partecipa ai festeggiamenti del 25 aprile.
In quei cortei sono venuti anche arabi musulmani, sventolando la bandiera palestinese. Con loro sostenitori di vari gruppi di estrema sinistra e dei centri sociali che facevano parte dell’iniziativa.
Penso che i palestinesi, la bandiera palestinese o il popolo palestinese non abbiano nulla a che fare col 25 aprile, posso solamente dire che proprio il mufti di Gerusalemme e gli arabi erano amici di Hitler e facevano programmi per costruire campi di concentramento nei paesi arabi per eliminare gli ebrei che vivevano la. Questo solo per far ricordare.

Ebbene, io ero presente a Milano il 25 aprile 2014 e con le mie orecchie ho sentito tutto.
“Andate via di qui, voi non c’entrate” “siete amici di fascisti” “fate schifo” ”fuori del corteo non c’entrate un c…” “questa è la bandiera dell’occupazione di Palestina” ”Palestina libera” etc. etc.…e altri insulti che c’entravano nulla.
Ho personalmente discusso con alcuni arabi palestinesi in piazza Duomo e hanno ammesso che erano lì solo per rivendicare le loro posizioni anti-ebraiche e anti-israeliane e per contestare le bandiere con la stella di Davide.
Qui penso che chi sa la storia alzerà le sopracciglia e dirà: “cosa?”
Per chi non sa, una riflessione sulla “Brigata Ebraica”:

1 settembre 1939, inizia la seconda guerra mondiale con l’invasione della Polonia da parte della Germania di Hitler.
Deportazione degli ebrei nei campi di concentramento, uccisioni nelle camere a gas, massacri, morti. Tutto in silenzio.
Oltre oceano, il presidente Roosevelt non dà più visti agli ebrei per entrare negli Usa. I rabbini fanno una manifestazione sostenendo che in Europa brucino i loro fratelli e Roosevelt non fa nulla. Anche se ogni giorno riceve informazioni, chiude gli occhi.
La Croce rossa non approfondisce la faccenda.
Gli ebrei si ribellano nel ghetto di Varsavia. Nel campo di concentramento di Sobibor alcuni scappano, pochi si salvano.
Gente di buon animo nasconde gli ebrei o li aiuta per soldi o per senso di giustizia. Anche in Vaticano vengono nascosti ebrei e non importa chi fossero: durante questa guerra succede di tutto. In tutto questo caos c’era anche la Brigata ebraica, altrimenti detta Brigata Palestina. Fino al 1948 per palestinesi si intendevano gli ebrei che vivevano nell’attuale Israele.
Era una brigata inquadrata nell’esercito britannico e formata da ebrei della popolazione ebraica della Terra d’Israele.

Agli ebrei della Terra di Israele si aggiunsero ebrei provenienti anche da altre terre, allora soggette al controllo britannico (Canada, Sudafrica ed Australia), cui si sarebbero uniti poi altri militari ebrei, di origine polacca e russa.
Dopo un primo addestramento in Alessandria d’Egitto, la Brigata venne inviata nel novembre 1944 sul fronte italiano. Sbarcata a Taranto, dove i soldati ricevettero un ulteriore addestramento, la Brigata fu integrata nell’VIII Armata britannica e risalì la penisola lungo il versante adriatico.
Il 27 marzo 1945 la Brigata venne affiancata al Gruppo di Combattimento “Friuli” con il quale fu protagonista dello sfondamento della linea gotica nella vallata del Senio. Dal 3 aprile 1945 a Brisighella fu consegnata alla Brigata la propria bandiera: azzurro-bianco-azzurro con la stella di David al centro. Dislocata nei pressi di Alfonsine, la Brigata combatté con le proprie insegne a fianco di unità italiane e polacche, distinguendosi in numerose operazioni militari per la liberazione della Romagna e dell’Emilia.

I suoi caduti sono tumulati al cimitero di Piangipane a Ravenna. In tutto la Brigata Ebraica combatté in Italia dal 3 marzo al 25 Aprile 1945.
Quanti tra i circa cinquemila soldati VOLONTARI che fecero parte della Brigata ebraica, tornarono o emigrarono in Israele, portarono con sé l’esperienza militare acquisita, contribuendo in maniera significativa alla nascita dell’esercito israeliano ed alle sue vittorie nelle prime guerre che presto si trovò a sostenere.
La bandiera azzurro-bianco-azzurro con la stella di David al centro successivamente, nel 1948, diverrà anche la bandiera dello stato d’Israele.

Eh si! cari centri sociali comunisti e compagnia varia.
La bandiera della Brigata Ebraica è proprio quella che deve essere sventolata il 25 aprile.
Quest’anno a Roma, agli incontri per il corteo di 25 aprile, ai rappresentanti della comunità ebraica e della Brigata Ebraica è stato detto: “Noi non vogliamo voi qui”.
A questi incontri sono venuti gruppi palestinesi accompagnati da centri sociali.
A Roma, quest’anno 2015, non ci saranno in corteo la comunità ebraica e la Brigata Ebraica.
A Milano ci saranno gli amici d’Israele insieme a rappresentanti della Brigata Ebraica, costretti a sfilare accanto al servizio d’ordine che ha garantito la protezione.
Vi lascio solo riflettere su questo.

 

One Response to Perché la Brigata Ebraica non parteciperà al 25 aprile di Roma

  1. Giuliano ha detto:

    Si rassegnino i professionisti dell’odio.
    ISRAELE E’ E SARA’ PER SEMPRE.

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