Israele, ritiro parziale da Gaza ma i raid continuano.
Morto il soldato israeliano disperso. Missile vicino alla scuola Onu a Rafah: almeno dieci morti.
Segnali di ritiro da Gaza. Ieri sera le prime forze israeliane hanno iniziato ad arretrare dall’interno della Striscia verso il confine, mentre altre già lo hanno varcato.
Ma Benyamin Netanyahu ha assicurato alla nazione che “l’esercito continuerà ad agire a tutta forza” a Gaza “fino al completamento della sua missione”.
E che quelle stesse forze“saranno dislocate secondo le esigenze di sicurezza”. Nel frattempo, però, i raid continuano.
Al Cairo è arrivata una delegazione di Hamas guidata da Ezzat al-Rishq. Ai colloqui sulla tregua non siederà alcun rappresentante israeliano, dopo la decisione di non partecipare più a negoziati diretti sulla tregua e l’annuncio di un ritiro unilaterale. Il ritiro dalla Striscia arriverà solo dopo aver ripristinata la “deterrenza” nei confronti della fazione islamica. Una strategia in qualche modo avvalorata dal fatto che l’esercito israeliano si appresta a distruggere, come hanno rivelato fonti militari, “gli ultimi tunnel conosciuti”. L’arretramento è stato confermato anche dall’esercito che ha avvisato la popolazione di alcune zone del nord della Striscia che poteva rientrare nelle proprie case.
A Rafah, invece, si continua a combattere. E già dalle è prime ore dell’alba sono ripresi iraid. Un drone israeliano ha attaccato due presunti miliziani in sella a una motocicletta in transito, ma diverse almeno una decina di persone sono state investite dall’esplosione che le ha ammazzate. L’attacco è avvenuto nelle vicinanze di una scuola dell’Unrwa, l’agenzia dell’Onu che opera nei Territori.
Nella notte, intanto, fonti della Difesa israeliana hanno riferito che Hadar Goldin, il sottotenente 23enne di cui Hamas aveva rivendicato il rapimento salvo poi smentire, è morto venerdì nella Striscia di Gaza. Goldin risultava disperso da due giorni, a seguito di un attacco che Hamas aveva condotto contro le truppe israeliane dopo l’inizio della tregua di 72 ore decisa nella notte tra giovedì e venerdì e durata solo qualche ora. Hamas aveva rivendicato il rapimento, salvo poi sostenere, ieri, che il sottotenente poteva essere rimasto ucciso nell’attacco.
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Perchè Israele si lascia sempre infinocchiare?
Il lavoro non è finito. Perchè lascia sempre le cose a metà?
E ogni morto risparmiato oggi costerà dieci morti in più la prossima volta. Perché CI SARÀ una prossima volta, se il lavoro non verrà completato, e sarà tanto più presto quanto più si affretterà il ritiro.
La vittoria non si misura in termini di morti, ma di risultati strategici. La Germania pochi anni dopo il 1945 aveva lo stesso numero di abitanti che aveva a inizio guerra, ma anche unendo le due Germanie non avrebbero potuto far guerra a nessuno. A Gaza bisognerebbe occupare una striscia di territorio che isoli i gazotti dal confine egiziano e dai suoi contrabbandieri
Rispondendo anche a Veronica, il colpo decisivo si potrà darlo solo dopo aver vinto la guerra della propaganda. Gli obbiettivi dovranno essere: scoprire e denunciare i giornalisti che sono sulla lista paga degli sceicchi e diffondere la verità storica; nel 1948 non è successo che gli ebrei reduci dai campi di sterminio siano andati a fare ai poveri palestinesi ciò che avevano subito dai nazisti, ma sono stati gli arabi che hanno cercato di buttare a mare gli ebrei da sempre residenti in Israele o che vi erano immigrati pacificamente nei decenni precedenti. Prima bisogna sconfiggere le menzogne antisioniste, solo dopo si potrà sconfiggere definitivamente i mercenari di hamas.