Altri 16mila riservisti richiamati per le operazioni militari a Gaza.
Sale a 86mila il numero di soldati mobilitati. L’esercito: la distruzione dei tunnel è questione di giorni.
Con la mobilitazione di altri 16mila riservisti è arrivato a 86mila il numero di uomini richiamati da Israele per le operazioni militare contro la Striscia di Gaza che ormai proseguono da quasi un mese.
Ad annunciarlo un portavoce dell’esercito, dopo la decisione presa all’unanimità dal Gabinetto di sicurezza, i cui otto ministri torneranno a riunirsi questo pomeriggio.
I nuovi uomini richiamati, secondo la radio pubblica, continueranno nelle operazioni di neutralizzazione dei tunnel di Hamas. Un generale responsabile del settore di Gaza ha spiegato che ormai è “una questione di giorni”.
Oggi, secondo fonti del Pentagono sentite dalla Cnn, gli Stati Uniti hanno acconsentito a rifornire le forze militari israeliane di diversi tipi di munizioni, come richiesto dal governo di Benjami Netanyahu.
La distruzione dei tunnel illegali va avanti anche su un altro fronte, quello egiziano. Da mesi il presidente Abdel Fattah al-Sisi ha ordinato la distruzione delle infrastrutture del gruppo palestinese, che dalla cacciata di Mohammed Morsi non gode più del favore dell’amministrazione.
A marzo Hamas è stata dichiarata fuori legge.
Nella notte nuovi razzi sono stati lanciati dalla Striscia di Gaza. Hamas aveva promesso di rispondere ad attacchi che hanno colpito un istituto gestito dall’Onu e un’area adibita a mercato, causando numerose vittime.
Secondo i servizi d’emergenza palestinesi quindici persone sono rimaste ferite questa mattina in una scuola dell’Onu, a causa di un raid scattato su una vicina moschea. Ieri almeno venti persone sono rimaste uccise in istituto gestito dall’Unrwa, un’agenzia delle Nazioni Unite, a Jabaliya. L’organizzazione ha accusato Israele di “una grave violazione del diritto internazionale”.
Il bilancio delle vittime causate dalle operazioni militari – secondo il ministero della Salute di Gaza – è intanto salito a 1.359 palestinesi. Dalla parte israeliana sono morte 59 persone, tra queste tre civili.
Da:IlGiornale
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