cristiani israeliani che si schierano con Israele
http://www.youtube.com/watch?v=Vm9-jGNS1vE&feature=share
Un’intervista da vedere: cristiani israeliani che si schierano con Israele (e altri cristiani purtroppo che li ostacolano)
Sottotitoli in inglese nel video, traduzione in italiano qui di seguito:
00.00 Giornalista – Ora discutiamo l’arruolamento della comunità cristiana. Loro si vedono come dei cittadini israeliani, conoscono il prezzo che le comunità cristiane pagano nelle nazioni islamiche di questa zona e vogliono l’uguaglianza. Ma molti nelle comunità arabe israeliane li vedono come traditori. Ecco la storia di Anmon Byniamin “il Dilemma dei cristiani nell’arruolarsi nell’IDF”
00.23 Reporter – Padre Gabriel Naddaf, un prete greco-ortodosso, è il leader spirituale del “Forum di Arruolamento dei Cristiani Israeliani”
00.33 Padre Naddaf – Vediamo cosa sta succedendo ai cristiani in tutte le nazioni arabe. Come sono massacrati, perseguitati, giorno dopo giorno, uccisi e rapiti, solo perché sono cristiani. Questo succede nello Stato di Israele? No, non succede.
00.48 Shadi Haloul, un officiale dei paracadutisti cristiano – Ogni cristiano nello Stato di Israele dovrebbe arruolarsi e difendere questa nazione affinchè esista per sempre. Perché se, Dio non voglia, il governo qui venisse deposto, così come è stato deposto in altre nazioni, noi saremmo i primi a soffrire e saremmo i primi a lasciare questo posto.
01.04 Padre Naddaf – Ho dato ai nostri giovani la libertà di scegliere, ma li ho incoraggiati a integrarsi nella società israeliana e a fare la nostra parte perché credo che sia una buona idea.
01.21 Reporter – La chiamata di Padre Naddaf ai giovani cristiani perchè si arruolino nell’IDF ha creato sdegno e opposizione tra alcuni dei leader della comunità cristiana israeliana. Arruolarsi contraddice la loro visione politica del mondo.
01.30 Azmi Hakim, capo del consiglio greco-ortodosso – Io non solo sono contro i cristiani che si arruolano, sono contro gli arabi che si arruolano. Perché la mia nazione combatte contro la mia gente. E se io imbraccio le armi dell’IDF, significa che devo usarle contro la mia gente. E questo è assurdo.
01.50 Basel Ghattas, un deputato cristiano della knesset- Noi cristiani siamo parte del popolo arabo palestinese, e abbiamo avuto un ruolo attivo nel movimento nazionale palestinese in questi ultimi 200-300 anni.
02.04 Reporter – Il dottor Azmi Hakimi, un comunista, è il capo del concilio della chiesa greco-ortodossa. E’ il principale oppositore di Padre Naddaf. Sta lavorando per farlo espellere dal suo posto nella chiesa. Azmi Hakim – Ho detto che chiederò al Patriarca di Gerusalemme di rimuoverlo da Nazareth. Il problema con Padre Gabriel Naddaf è che lui non ha fatto queste affermazioni nel proprio nome, ma nel nome del cristianesimo. Poiché io sono il capo del concilio della chiesa greco-ortodossa, solo io ho l’autorità di fare affermazioni a nome della comunità cristiana ortodossa di Nazareth e di Nazareth Di Sopra.
02.48 Cesar Haloul, un cristiano che vive in un villaggio arabo – Vedi la mia casa? E’ quella là, con la bandiera israeliana. Reporter – Sì. E’ l’unica casa nell’intero villaggio con la bandiera israeliana? Cesar Haloul– Sì. Reporter – Chi ha messo la bandiera? Tuo papà? Cesar Haloul– Sì, e mio fratello. Reporter – Arruolarsi non è una cosa nuova nella famiglia di Cesar Haloul a Gush Halav. Vuole seguire le orme di suo fratello, che è paracadutista. Fra sei mesi anche lui si arruolerà nell’IDF. Cesar, perché vuoi servire nell’esercito? Cesar Haloul– Perché voglio che lo Stato mi dia tutti i diritti, e voglio aiutare lo Stato perché difende me e la mia famiglia. Viene dal mio cuore. E’ quello che sento. Voglio aiutare a salvare vite in guerra. Reporter – Vuoi essere un dottore militare? Cesar Haloul– Sì. Reporter – Se ti arruolerai, indosserai l’uniforme quando tornerai a casa? Cesar Haloul– Sì, non ho paura di nessuno.
03.41 Jennifer Jozlin (Mi’ilya)- Voglio avere una carriera militare, in marina, in un’unità combattente, e aiutare più che posso la mia nazione. Reporter – Dici “la mia nazione”. Senti che questa è la tua nazione? JenniferJozlin – Sì, certamente. Reporter – Jennifer Jozin, una studentessa eccezionale del liceo di Mi’ilya, ha rinunciato al sogno di studiare all’estero, per seguire il desiderio di arruolarsi quest’estate. Samer Jozin (padrfe di Jennifer) – Avrebbe dovuto iniziare a studiare medicina in Romania ad agosto,ma ha rimandato dicendo “Io voglio servire il mio Paese”. Reporter – vuoi lasciare gli studi per servire il tuo Paese due anni? Jennifer Jozlin– Sì, certo. Non solo per due anni. Samer Jozin– Fra parentesi, anche mio figlio si arruolerà, fra tre anni.Verrà chiamato e si arruolerà.
04.25 Reporter – Haiun figlio che sta per arruolarsi? Padre Naddaf – Sì. Sta finendo il liceo e poi si arruolerà. Reporter – Lo fa di sua iniziativa o l’hai incoraggiato tu? Padre Naddaf – Lo fa di sua iniziativa e acausa dell’educazione che ha ricevuto a casa.
04.37 Reporter – Shadi Haloul, un officiale dei paracadutisti, è membro del “Forum d’Arruolamento dei Cristiani Israeliani” istituito un anno fa. Il suo scopo è assistere i giovani cristiani che vogliono arruolarsi. L’anno scorso, 650 giovani cristiani si sono arruolati nell’IDF. Il triplo dell’anno precedente. Shadi Haloul– La nostra attività è allo scoperto, non ci nascondiamo. Diciamo ai nostri giovani che la finalità dell’arruolamento è sia la loro integrazione nella società israeliana, sia il trovare lavoro e l’ottenere i benefici dallo Stato dopo che hanno servito nell’esercito e hanno finito il servizio militare.
05.14 Reporter – Molti, nella comunità cristiana, percepiscono l’arruolamento come un tradimento. Azmi Hakim – Tutte le guerre israeliane sono state contro gli arabi e particolarmente contro la mia gente, contro il popolo palestinese a cui io appartengo. Reporter – A chi? Azmi Hakim – Al popolo palestinese. Samer Jozin – E allora vada in Palestina. Non c’è problema. E’ un palestinese? Può andare avivere a Gaza. Reporter – Tu non ti senti palestinese, no? Samer Jozin – a dire il vero, adesso mi ha veramente ferito, mi hai maledetto. Dirmi che sono un palestinese è una maledizione. Reporter – E tu come ti senti, cosa sei tu? Samer Jozin – Sono un cristiano israeliano, grazie a Dio, e sono fiero di esserlo.E ringrazio Dio di essere nato nella Terra d’Israele. Reporter- Rinunceresti alla tua cittadinanza israeliana? Azmi Hakim – Assolutamente no. Reporter – Perché? Azmi Hakim – Non solo, se qualcuno provasse a portarmi via la cittadianza, lotteri contro di lui. Reporter – Ma un cristiano, che appoggia l’arruolamento nell’esercito, mi ha detto che se Azmi si sente un palestinese… Azmi Hakim – …dovrebbe andare a Gaza. Reporter – Sì. Azmi Hakim- Io non me ne vado da qui! Perché un ebreo americano ha il diritto ha il diritto di dire che è ebreo e ha persino il diritto di avere la cittadinanza israeliana? Perché? Shadi Haloul – Che piaccia o no, io non sono mai stato un arabo. Adesso lo dico apertamente perché ho trovato il coraggio di dirlo. Padre Naddaf – Oggi abbiamo infranto la barriera della paura. Non abbiamo più motivo di avere paura. Oggi diciamo che le radici dei cristiani non sono solo arabe. E anche lo Stato deve saperlo.E’ un fatto storico importante. I cristiani del Medio Oriente hanno radici greche, armene, assire e latine. Shadi Haloul – Quando qualcuno mi dice: “Siamo tutti arabi”, io gli dico: “No, non siamo tutti arabi. Tu sei arabo, io no. Io non sono neanche palestinese. Oggi io vivo in Israele e, fra parentesi, non è mai esistito uno Stato palestinese. E allora come posso definirmi palestinese? Reporter – Ci sono quelli che dicono che non devi arruolarti perché non devi combattere contro altri arabi, perché non è giusto. Cesar Haloul – Cosa intendono per “altri arabi”? io non sono arabo. Sono “arabi”, non “altri arabi”. Reporter – Non ti senti arabo? Cesar Haloul – No, non mi sento arabo. Se sei nato in Palestina, sei palestinese. Io sono nato in Israele, quindi sono israeliano. Reporter – Tu cosa sei? Jennifer Jozin – Israeliana. Assolutamente israeliana. Cos’è la Palestina? Reporter – Perché tuo papà ride? Samer Jozin – Le voglio tanto bene. Dice sempre quello che pensa. Reporter – Ho parlato con due giovani crisitani e mi hanno detto di non essere palestinesi. Hanno detto: “Non ci sentiemo palestinesi e non vogliamo far parte del popolo palestinese”. Azmi Hakim – E’ un problema, te lo dico io. Una crisi d’identità. I cristiani sono una minoranza in una minoranza, e vivono ai margini della società israeliana, e quindi hanno una crsi d’identità. Shadi Haloul – La lingua non è l’unica componente dell’identità nazionale. I miei avi non si sono mai definiti arabi. Il solo motivo per cui parlano arabo sono i 1700-1600 anni di occupazione araba. Azmi Hakim – La maggior parte dei cristiani e delle loro comunità nel concilio sono contro l’arruolamento. Reporter – Quando ci si arruola non si deve per forza servire in un’unità combattente, si può anche servire nella polizia o nel servizio medico d’emergenza. Azmi Hakim – Anche questo è servizio militare. Sai una cosa? Reporter – Anche nel servizio medico d’emergenza? Azmi Hakim – Sì. Consideriamo il servizio militare nazionale. Se il servizio militare nazionale fosse all’interno del Ministero della Cultura, forse lo prenderei in considerazione. Perché l’arruolamento a questo servizio viene fatto tramite il Ministero della Difesa? Reporter – E’ questo che ti dà fastidio? Azmi Harkim – E’ questo che mi dà fastidio. Shadi Haloul – I nostri leader sono codardi, non hanno fegato, non parlano apertamente. Invece di dire: “Bene, viviamo nello Stato di Israele, abbiamo delle vite belle e possiamo renderle ancora più belle ricevendo più benefici dallo Stato, hanno paura di pochi “arabi” che possono perseguitarli se fanno questa mossa. Hanno attaccato il Patriarca greco-ortodosso e l’hanno minacciato, se non espelle Padre Gabriel Naddaf, di perseguitare i cristiani di Gaza, dei Territori, della Giordania e di altri posti.
09.37 Padre Naddaf – Hanno diffuso questo video che mi denuncia e mi definisce pazzo, ritardato, traditore. Dice anche che la mia fine è vicina. Reporter – Proprio con queste parole? Padre Naddaf – Sì. E’ stato distribuito in tutte le nazioni arabe. Reporter – Immagino che sia una notizia di primo piano per la stampa araba di tutto il mondo. Al Jazeera… Padre Naddaf – In tutto il mondo. Perché la persecuzione dei cristiani è diventata globale e non è solo una questione locale. Reporter – Sì? Padre Naddaf – Il mondo intero vuole sapere dell’integrazione della comunità cristiana in Israele, e della nuova voce che viene dai cristiani. Reporter – In Israele? Padre Naddaf- In Israele. Perché vengo considerato un traditore se propongo ai nostri giovani di integrarsi nella comunità israeliana? Azmi Hakim – Il mio problema non è con lui ma con le sue idee politiche. E io esprimo una posizione politica. La polizia anti-frode mi ha interrogato tre volte a causa della mia opposizione al servizio militare. Perché l’unità anti-frode? Non lo so. Persino loro non hanno saputo rispondere a questa domanda. Reporter – Su quale argomento sei stato interrogato? Azmi Hakim – Su questo argomento. Reporter – Sull’obiezione? Azmi Hakim – Sull’obiezione. Io penso che l’interrogatorio sia stato fatto in realtà dallo Shabak (l’FBI israeliana) perché mi hanno minacciato e mi hanno detto: “E’ meglio che tu stia attento”. La polizia non dice spesso: “Stai attento!” “Hai una famiglia e una clinica, lascia perdere. Non stare addosso a Padre Naddaf” La polizia non dice queste cose. Padre Naddaf – La polizia israeliana mi ha preso sotto la sua protezione, a causa della spaventosa minaccia di morte che mi è stata fatta, specialmente dal deputato della Knesset Basel Attas. Le sue affermazioni hanno praticamente aperto la porta a chiunque voglia colpirmi fisicamente. Ha detto che sono un traditore e che collaboro col Mossad. E’ una diretta chiamata pubblica a colpirmi! “Cosa state aspettando?!” ed è un deputato della Knesset! Basel Ghattas – Non ho mai usato quelle parole. Reporetr – L e ho lette sui giornali. Basel Ghattas – continuerò la mia lotta contro di lui finchè smetterà di essere prete nella mia chiesa. Samer Jozin – Voglio rivolgermi al mio vicino Basel Ghattas di Ramah, attraverso i media, e dirgli, con il dovuto rispetto: “Tu non ci rappresenti, tu sei una disgrazia e non rappresenti i cristiani. Tu sei un traditore dello Stato di Israele. Cosa vuoi da me? Se non vuoi arruolarti, non ti arruoli! Io voglio arruolarmi e così vuole mia figlia.” Basel Ghattas – Io non mi sento di appartenere a uno Stato che occupa il mio popolo. Reporter – Se venisse fondato uno stato palestinese, la vostra opinione del servizio militare cambierebbe o rimarrebbe la stessa? Basel Ghattas – Quando l’occupazione sarà finita, lo Stato inizierà veramente ad essere il mio Stato, e non solo io sarò una parte di esso.I suoi discorsi, i suoi simboli, la sua bandiera, il suo inno verranno cambiati e una nuova collettività ferrà formata. Quindi non ci sarà nessun problema ad avere un esercito, un inno e delle istituzioni che saranno unificati.
13.15 Reporter – Per te non è un problema che lo Stato e i suoi simboli siano ebraici, no? Shadi Haloul – Non solo non è un problema per me, ma appoggio pienamente il concetto di uno Stato ebraico e democratico. Ed enfatizzo entrambi gli aspetti, ebraico e democratico, per una semplice ragione. Innanzitutto, gli arabi non dovrebbero farci la predica. Chi, come Basel Ghattas, si sente un nazionalista arabo, non dovrebbe farmi la predica sullo Stato e i suoi simboli. Dovrebbe fare la predica agli arabi in Siria, Giordania, Egitto, Iraq e Libano. Non ha nessun diritto di fare la predica allo Stato di Israele e agli ebrei, perché loro sono molto più virtuosi e democratici di tutti gli Stati arabi messi insieme.
14.02 Reporter – La decisione di arruolarsi non è facile per questi giovani. Loro e le loro famiglie sono costantemente sotto pressione e sotto minaccia di morte. All’inizio avevi un po’ paura di fare questa intervista, perché? Cesar Haloul – Perché vivo inunvillaggioarabo e tutti i miei amici si metteranno contro di me e io non voglio problemi. Reporter – Tuopapà e tua mamma non hanno paura perché ti arruoli nell’esercito? Cesar Haloul – No. La mamma un po’ ma il papà no. Samer Jozin – Ci sono molti che vogliono servire lo Stato ed arruolarsi nell’esercito, anche nella sua scuola cristiana. Ma i cristiani si vergognano e hanno paura dell’altra gente e dell’istigazione. Azmi Hakim – Pensi che non ci siano ragazzi qui nei dintorni che si sono arruolati nell’IDF o nella polizia di confine? Se li incontro per strada gli sputo addosso? Ma loro hanno paura di tornare a casa in uniforme. Hanno un problema di identità: penso che si vergognino, più che abbiano paura. Non ho mai sentito di qualcuno che sia stato bersaglio di sputi o che abbia subito danni perché camminava per Nazareth con l’uniforme di Tzahal. E’ una bugia.
15.25 Reporter – Circa due settimane fa, il figlio di Padre Naddaf è stato attaccatto e picchiato brutalmente da un attivista di Hadash (il partito comunista israeliano) solo per le opinioni di suo padre. Padre Naddaf – Sono perseguitato da queste persone che sapete, questi cosiddetti “leader del settore arabo”, questi politici, che hanno tutte le loro motivazioni politiche. Perché non si oppongono alle altre comunità che servono lo Stato con il servizio militare? Perché non i drusi, i beduini, i circassi e i musulmani che si arruolano? Shadi Haloul – Qui abbiamo una ragazza musulmana beduina che si è arruolata. Se qualcuno dice una sola parola su di lei, suo fratello arriva e li ammazza di botte, e brucia le loro case e le loro macchine. Ma siccome noi siamo una comunità tranquilla e rispettosa delle leggi, tutti ci maltrattano. Quindi noi ci aspettiamo che la autorità ci proteggano.
16.21 Reporter – Padre Gabriel Naddaf non ha potuto pregare nella chiesa dell’Annunciazione questo Natale. Il concilio ortodosso di Nazareth l’ha scomunicato. Questa settimana ha lasciato la sua casa protetto da una consistente scorta di polizia. Così potrà dare la sua benedizione ai soldati cristiani che servono nell’IDF. Padre Naddaf – Credo nella coesistenza fra la comunità cristiana e il popolo ebraico. Credo che la minoranza cristiana e lo Stato ebraico abbiano un destino comune. Vi imploro di arruolarvi nell’IDF, di aiutare a proteggere la nazione.
16.59 Benjamin Netanyahu – Qualche settimana fa, quando Padre Naddaf e io ci siamo incontrati, sono stato entusiasta di sentire che l’anno scorso il numero di cristiani che si sono arruolati nell’IDF è molto aumentato. So che non è sempre facile, e so che qualche volta siete maltrattati. Ma è importante che sappiate che noi siamo sempre qui per voi. In questa occasione desidero infondervi forza e dirvi, in qualità di Primo Ministro d’Israele, che io mi impegno a denunciare queste minacce che vi vengono rivolte. Padre Naddaf – Se perdiamo questa opportunità storica di integrare la comunità cristiana nella società israeliana, perderemo la nostra visione nazionale e, come comunità, saremo persi. E non avremo un’altra possibilità per i prossimi 100 anni.
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