Da Ugo Volli,  su www.informazionecorretta.com mercoledì 24/07/12

Quarant’anni fa un commando armato di terroristi palestinesi, a quel che si dice con l’avvallo esplicito di Arafat e il coordinamento logistico dell’attuale presidente dell’Autorità Palestinese, si introduceva di notte nel villaggio olimpico di Monaco,

pochissimo custodito nonostante i numerosi avvertimenti che le autorità tedesche avevano ricevuto e che oggi sono finalmente venuti alla luce, entrava negli appartamenti degli atleti israeliani e in varie riprese ne uccideva undici. A quarant’anni e dieci Olimpiadi di distanza le famiglie delle vittime e lo stato di Israele hanno chiesto un minuto di silenzio durante la cerimonia di apertura dei Giochi di Londra. Il comitato Olimpico ha rifiutato ripetutamente e dopo grandi pressioni da tutte le parti ha solo acconsentito a una cerimonia privata e semiclandestina che si è svolta ieri in un angolo del villaggio olimpico. La ragione del rifiuto ammessa candidamente dai funzionari olimpici, al di là delle ragioni di protocollo formalmente avanzate, è il timore delle rappresaglie degli stati arabi, che testimoniano ancora una volta di sentirsi molto più vicini alla ferocia dei terroristi che al dolore delle vittime. Speriamo che questo sia un   segnale sufficientemente chiaro per tutti quelli che parlano di “primavera”, “democrazia”, tolleranza araba. Assassini sono, amici e sostenitori di assassini, più o meno senza eccezioni: chi mai si è dissociato da questo crimine come da mille altri vigliacchi atti terroristi? Chi ha protestato per Monaco come per Burgas o Itamar o Tolosa?

Per ricordare gli atleti uccisi, e anche come forma di pressione sul Cio, si è sviluppato in rete un movimento spontaneo di mobilitazione per ottenere un minuto di silenzio per il ricordo delle vittime. Si è deciso di farlo domani giovedì,  non nell’anniversario esatto della strage, che ci sarà a settembre, quando i Giochi saranno finiti, ma a ridosso della cerimonia di apertura, un giorno prima in modo da non interferire con i riti ebraici che venerdì sera introducono allo Shabbat. Partecipare a queste manifestazioni è un modo di ricordare, di ridare un nome e un volto alle vittime del terrorismo, secondo lo stesso sentimento di pietà della memoria per cui Yad Vashem lo dà a quelle del nazismo; è un modo per onorare anche lo spirito olimpico, che dai tempi della Grecia antica ha al centro la nozione di “tregua olimpica”, la pace che rende possibile anche ai nemici di gareggiare lealmente e che i terroristi palestinesi sono gli unici ad aver rotto in un secolo e mezzo delle Olimpiadi moderne. E’ un modo per opporsi alla viltà di chi amministra oggi l’incredibile baraccone commercial-spettacolare che sono diventate quelle che sono nate come manifestazioni di dilettanti, senza fini di lucro. Insomma è un modo per conservare un po’ di dignità e di decenza di fronte a un mondo senza pudore e senza valori.

Vi invito tutti a partecipare. Questi sono gli avvenimenti che conosco:

Just One Minute LONDON
giovedì 26 luglio alle ore 19.00 presso London Jewish Cultural Centre

Just One Minute CAGLIARI
giovedì alle 20.00 presso Bastione Sant Remy

Just One Minute SIRACUSA
giovedì alle 20.00 presso Belvedere di Siracusa

Just One Minute TORINO
giovedì alle 20.00 presso Sinagoga di Torino

Just One Minute MILANO
giovedì alle 20.00 presso Piazza della Scala

Just One Minute NAPOLI
giovedì alle 20.00 presso Piazza dei Martiri

Just One Minute ROMA
giovedì alle 20.00 presso Tempio Maggiore di Roma

Just One Minute MADRID
giovedì alle 20.00 presso Puerta del Sol Madrid

Just One Minute MÜNCHEN
giovedì alle 20.00 presso Olympiadorf München • Bungalowdorf

Chi non potesse esserci, rispetti il minuto di silenzio insieme a noi, da casa sua e scriva ai giornali la sua protesta.

Ugo Volli

 

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