I segreti della Start-up nation.
Italia e Israele partner dell’innovazione al Politecnico di Milano. Quali sono i segreti della Start up Nation, la definizione con cui è ormai conosciuto nel mondo Israele? Quali le esperienze che possono essere condivise in Italia, che di Israele è uno dei più partner commerciali più importanti? Nell’Università che è uno dei centri di eccellenza della ricerca e dell’innovazione in Italia diverse le storie e i suggerimenti condivisi da imprenditori di entrambi i paesi nel corso del convegno Start up – A comparison between Israeli and Italian experience, organizzato dalla Fondazione Politecnico di Milano e dall’Ambasciata di Israele e introdotto dal rettore del Politecnico Giovanni Azzone e dall’ambasciatore Naor Gilon.
Ad aprire l’incontro quali errori evitare al momento di creare una start up elencati dal’israeliano Ishay Green: “Pessimismo, la scelta sbagliata dei soci o dei dipendenti per i vari ruoli, basarsi su accordi orali, non lavorare partendo da un accurato business plan, considerarsi troppo piccoli per pensare in grande…”.
E se Israele oggi è il paese con il più alto numero di nuove compagnie pro capite al mondo (una ogni 1844 abitanti), in Italia la creazione di start up è ancora poco sviluppata ma in costante crescita negli ultimi anni. Un paese dunque ad altissima potenziale per giovani imprenditori, come hanno ricordato i vari relatori, nonostante alcune difficoltà ‘ambientali’ che rendono meno favorevoli le condizioni sul mercato. Israele è un paese piccolo, caratterizzato da forti relazioni interpersonali, dalla capacità di rischiare, da un forte interscambio tra le università e il mondo del lavoro – ha spiegato l’imprenditore israeliano di origine italiana Astorre Mayer, tracciando una panoramica dei fattori che lo rendono un sistema particolarmente funzionale alle start up, ricordando anche la ‘dose quotidiana di tecnologia israeliana che ciascuno assume’: dai sistemi antivirus, alle chiavi per lo scambio dati, fino ad arrivare alla Voip, il sistema di traffico telefonico via internet su cui è basato per esempio Skype.
Israele, la sua capacità di raccogliere e sviluppare le sfide della progettualità, grande protagonista anche nella Capitale in occasione delle giornate della creatività e dell’innovazione organizzate dalla Provincia di Roma al Teatro India. Ieri la giornata inaugurale dedicata proprio allo Stato ebraico. Tra gli ospiti, oltre all’ambasciatore Gilon e allo startupper Ishay Green, relatori questa mattina al dibattito milanese, anche il direttore accademico del Technion Institute of Management Shlomo Maital, figura di primo piano nel panorama internazionale dell’innovazione. I tre hanno dialogato con la giornalista Federica De Sanctis sul tema Israele: gli ingredienti della Start up Nation analizzando più sfumature di un fenomeno stimolante, complesso e in continuo divenire. A rendere omaggio al ‘modello Israele’ anche il presidente della Provincia Nicola Zingaretti da cui è arrivato l’invito a emularne l’esempio per rilanciare anche in termini di creatività l’economia italiana.
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