Ecco perchè quelli sulla Flotilla erano pacifinti
[b]Commenti di Ugo Volli, Deborah Fait, Pierluigi Battista
Testata:Moked – Informazione Corretta – Corriere della Sera
Autore: Ugo Volli – Deborah Fait – Pierluigi Battista
Titolo: «Go back to Auschwitz – Morte a Israele – Quando il pacifista dice no all’antisemita»[/b]
Fonte: Informazione Corretta
[b]Riportiamo da MOKED l'articolo di Ugo Volli dal titolo " Go back to Auschwitz ". Dal CORRIERE della SERA di oggi, 07/06/2010, a pag. 29, l'articolo di Pierluigi Battista dal titolo " Quando il pacifista dice no all’antisemita ". Pubblichiamo il commento di Deborah Fait dal titolo " Morte a Israele ".[/b]
Per vedere il video 'Come truffare il mondo', sottotitolato in francese da Danielle Guez, cliccare sul link sottostante (per la versione sottotitolata in inglese andare nell'archivio video di IC).
http://www.youtube.com/watch?v=hIeBGa9q2Rw
Ecco i pezzi:
[b]Manifestazioni pro Israele in Usa e Canada
MOKED – Ugo Volli : " Go back to Auschwitz "
Ugo Volli[/b]
Piccola riflessione ad uso di quanti si interrogano ancora sul perché gli ebrei italiani, tradizionalmente progressisti, si siano spostati a destra.
Vi è stata nei giorni scorsi una correlazione quasi matematica fra la collocazione politica dei giornali e dei politici e il loro atteggiamento rispetto all'azione dei teppisti che si sono organizzati militarmente sulla nave turca Marmara per provocare il massimo dei tumulti al momento del preventivato blocco israeliano. Tanto più a sinistra era schierato un giornale o un politico dichiarante, tanto più facilmente si è bevuto la propaganda islamista, tanto più si è rifiutato di riconoscere i fatti anche di fronte ai video più eloquenti, tanto più si è indignato, ha condannato Israele, ne ha profetizzato la vicina scomparsa allineandosi ad Ahmadinejad, tanto più ha infine accostato la condanna a Israele a quella degli ebrei, trovando del tutto naturale andare a manifestare al ghetto di Roma e alle sinagoghe nel resto d'Italia.
Ma anche le parti più istituzionali e "riformiste" dello schieramento di sinistra hanno pensato bene di manifestare davanti all'ambasciata israeliana. Gira in rete un video in cui una dirigente sindacale si riferisce a Israele dicendo "quei bastardi" e poi dice "magari mi prenderanno per razzista".
Eh già … Solo le destre più estreme e semiclandestine, le schegge neonaziste vere e proprie, hanno avuto riflessi condizionati anti-israeliana pari a quelli della sinistra.
Con le opportune differenze questa stessa proporzione vale anche nel mondo ebraico, con gli ebrei di estrema sinistra del tutto allineati alla propaganda anti-israeliana dei loro compagni, quelli di sinistra un po' meno estrema dolenti e scandalizzati, spesso profetizzanti la fine di Israele per mano della sua improvvida classe dirigente.
Ammettiamo pure che in questo gioco di opinioni e dichiarazioni tutti siano stati sinceri e abbiano semplicemente reagito per come capivano quel che fosse successo, cioè per come interpretavano le informazioni disponibili a tutti, evitiamo cioè di pensare a calcoli politici o malafede. Come si spiega questo fatto? E' forse necessario applicare qui un vecchio principio dell'ermeneutica: ogni giudizio viene formulato applicando a ciò che si conosce, quel che già si crede, si vuole, si sa (o si crede di sapere). L'orizzonte delle aspettative e delle credenze dell'interprete contribuisce insieme ai fatti a determinare la sua interpretazione. Anzi, i fatti stessi vengono percepiti a seconda del proprio orizzonte interpretativo.
Dunque, se tutta la sinistra ha visto nella faticosa e rischiosa azione del commando israeliani per prendere il controllo di una spedizione mirante a dar mano libera ad Hamas nient'altro che "un'aggressione", "un arrembaggio", "una strage", "un crimine", "un assassinio" eccetera eccetera, e se non ha visto invece la dimensione aggressiva non solo dei teppisti che accoglievano a sprangate i soldati israeliani scesi sulla nave quasi disarmati per evitare incidenti, ma del sostegno ad Hamas – questo mostra che il suo orizzonte di attesa nei confronti di Israele è del tutto negativo, che essa pensa davvero che si tratti di "uno stato canaglia", come ha scritto "Liberazione" (sempre con le diverse nuances fra destra e sinistra, fra sinistra ebraica e sinistra politica generale).
Solo un'antipatia e una sfiducia radicata per Israele e in prospettiva per tutto l'ebraismo possono spiegare queste reazioni. Chiamatele se volete "solo" antisionismo o prendete atto che si tratta di un sia pur tendenziale antisemitismo. Resta il fatto che la sinistra, quasi tutta la sinistra, con solo qualche differenza di accento, ce l'ha se non proprio con gli ebrei, con qualcosa cui gli ebrei tengono moltissimo e con cui si identificano. Che essa considera con antipatia il nostro sogno secolare di realizzare il carattere di popolo attraverso uno stato, dunque un territorio legato da sempre alla nostra identità . Che pensa che la nostra terra sia "rubata", come si esprime anche qualche ebreo (di estrema sinistra). Che ritiene "un errore", "una provocazione al mondo arabo", l'esistenza dello Stato di Israele.
Gli ebrei di sinistra, almeno quelli moderati, cercano nei limiti del possibile di suggerire faticosi distinguo e complesse forme di mediazione. Preferiscono pensare che col ritorno ai confini del '49, intorno a cui sono nate tante guerre e terrorismo, la situazione miracolosamente si acquieterà . Ma la loro parte politica, con tutta evidenza, non li ascolta, dalla base al vertice ha interiorizzato il proprio pregiudizio su Israele, la sua classe dirigente, la sua cultura e in definitiva sull'ebraismo, salvo un minimo velo di ritegno verbale su quest'ultimo punto – forse per via di un "credito" accumulato ad Auschwitz, che come ha scritto una lettera incredibilmente pubblicata sull'Unità "è in via di esaurimento". All'azzeramento del conto, immagino, saremo tutti invitati a "tornare ad Auschwitz", come si è espresso gentilmente un radiotrasmittente della flottiglia.
Nessuna meraviglia, dunque, se sono cordialmente ricambiati.
[b]INFORMAZIONE CORRETTA – Deborah Fait : " Morte a Israele "
Deborah Fait[/b]
Eccomi qua reduce da qualche giorno di mal di fegato dopo aver tentato inutilmente di far ragionare alcuni navigatori di internet.
Sono masochista?
Si, puo' darsi ma io mi definisco piuttosto un'inguaribile ottimista , una che non si rassegna alla stupidita' del mondo, una che non puo' sopportare l'odio contro il popolo ebraico, una che spera sempre che, raccontando i fatti e portando prove, anche i piu' tremendi antiisraeliani dovrebbero capire e dire "ma si, avete ragione, perbacco questi del Mavi Marmara erano davvero delle belve"
Belve! si belve! non tutti naturalmente, qualcuno tra i 600 sara' stato anche in buona fede ma e' appurato che 50 erano dei mercenari mandati dall'organizzazione terrorista IHH, organizzatrice del viaggio e benedetti da San Hylarion Capucci, prete melchita trafficante d'armi e feroce odiatore di Israele.
Ho realizzato per l'ennesima volta, e sulla mia pelle…. testa dura di una Deborah, che a certe persone non serve nessun ragionamento , nessun video, nessuna registrazione.
Dal Marmara e' uscita la frase " Go back to Auschwitz"?
La risposta degli antisemiti e' " Pero' non si sa chi lo ha detto, Free Gaza smentisce".
E' importante sapere chi lo ha detto? vogliono la carta d'identita'? nome cognome stato civile professione? Non e' abbastanza terrificante che una persona abbia pronunciato quella frase? No, per questa gentaglia non e' importante perche' se non si sa chi l'ha detta, forse un marziano che passava di la' , significa che i signori pacifinti sono innocenti…..e' stato un marziano…
Non gli basta che ad augurarci il ritorno ad Auschwitz l'abbia detto uno che era sulla nave, non gli basta che la stessa persona abbia aggiunto "ricordatevi dell'11 settembre".
Non gli basta e non gli interessa dal momento che sono d'accordo con le belve, le sostengono, le difendono e le amano.
In tutto il mondo ci sono manifestazioni contro Israele, anche in Israele.
Ieri abbiamo raggiunto la vergogna con una manifestazione organizzata dai comunisti israeliani e arabi in Kikar Rabin a Tel Aviv.
In Italia si parla di 5000 partecipanti, 6000 partecipanti, 10.000 partecipanti , in realta' saranno stati forse piu' di 500 sfigati traditori, feccia della Nazione, che urlanti slogan in arabo oltre che in ebraico , sventolavano bandiere turche e palestinesi in quella piazza dove mori' Rabin.
Era presente anche Uri Avneri , il boss di Gush Shalom, che ha dichiarato alla radio " Io non credo a Israele quindi sto dalla parte dei turchi"
E bravo Avneri, 86 anni gettati all'inferno.
Vederli e avere la nausea e' stato un tutt'uno.
Come chiamereste voi delle persone che vivono in una democrazia in guerra perenne traendo tutti i vantaggi delle democrazie e che manifestano contro questa democrazia osannando quelli che la vogliono distruggere con le armi o con i figli o con qualsiasi altra cosa ma distruggere?!
Sono traditori?
Sono vigliacchi?
Sono feccia?
A Parigi studenti ebrei vengono minacciati di morte.
A Washington una vecchia di nome Helen Thomas, reporter fissa della Casa Bianca dice agli "ebrei del diavolo di andarsene dalla Palestina" , poi chiede scusa.
In Italia Gad Lerner paragona il Mavi Marmara nave dell'organizzazione terrorista IHH piena di mercenari terroristi, all'Exodus che portava in Israele i sopravvissuti dei lager della morte.
Pero' non si scusa. Probabilmente sara' orgoglioso di aver offeso gli ebrei , i sopravvissuti e se stesso perche' chi fa simili paragoni non puo' autostimarsi. Impossibile!
A Bolzano vogliono boicottare Achinoam Nini (Noa) , da sempre pacifista, da sempre convinta assertrice di "due popoli due stati" ma per i gli organizzatori del festival colpevole di essere israeliana, ebrea e di aver detto che hamas e' un cancro da estirpare.
Il gruppo rock americano dei Pixies che doveva cantare in Israele ha cancellato il concerto.
E via di questo passo, Israele sempre e sempre Israele a morte.
Un enorme, cosmico, internazionale festival dell'odio antisemita. Un festival di morte.
Adesso, se volete una bella notizia, vi informo che la Guardia della Rivoluzione iraniana si e' offerta di scortare le prossime navi per Gaza perche' ai pasdaran prudono le mani.
Dopo tanti anni di "Distruggeremo israele" detto quotidianamente vogliono arrivare al dunque, che diamine.
Ahmadinejad parla parla ma loro vogliono agire, toccare con mano sti ebrei cancerogeni, e Khamenei li appoggia.
E' confortante e molto bello vedere com'e' buono il mondo, come ama i palestinesi, come vuole aiutarli portando loro sedie a rotelle rotte, apparecchi acustici scaduti e tanti sacchi di cemento che hamas rifiuta perche' gli aiuti che manda Israele a centinaia di TIR al giorno sono sufficienti, hamas li preleva, riempie i propri magazzini e il resto lo vende ai suoi poveri sudditi.
Altro che Gaza alla fame.
E' Israele all'angolo a prendere i pugni del mondo intero per aver difeso i suoi soldati dal linciaggio.
Vi ricordate anni fa la Francia e i suoi esperimenti nucleari negli atolli?
Vi ricordate Greenpeace colle sue barchette rosse e bianche piccole piccole che protestava?
Vi ricordate che sono state speronate dalla Marina francese e che alcuni attivisti son morti annegati?
Commenti? nessuno.
poi nel 2007 l'aviazione australiana ha bombardato, senza blocco navale, una nave coreana facendola saltare in aria http://www.liveleak.com/view?i=9ed_1187506461.
Reazioni? negativo, neanche un timido 'brutti cattivi".
Qualcuno ha sentito parlare della distruzione da parte dell'India di una nave somala sospettata di avere a bordo dei pirati. http://www.liveleak.com/view?i=171_122709580
Mannaggia, qualcuno ha protestato? no naturalmente. i somali non sono palestinesi o filo palestinesi, possono morire come topi. I Coreani idem con patate.
La Francia, l'India , l'Australia non sono paesi degli odiatissimi giudei!
Israele, Israele, Israele signori miei, e' il chiodo fisso, e' l'ossessione, e' il babau di questo mondo, e' il capro espiatorio e i suoi soldati disarmati possono essere linciati http://fotogaleri.hurriyet.com.tr/GaleriDetay.aspx?cid=36575&p=1&rid=2 e poi anche essere calunniati e diffamati se si difendono.
Chi ha sentito parlare della morte in Nigeria di 111 bambini minatori?
Nessuno, perche' nessuno ne ha parlato.
Gli ipocriti del mondo si riempiono la bocca colla parola pace che per loro e' la capitolazione di Israele all'islam. Non vogliono e non cercano altro, si sono anche innamorati di Erdogan da quando e' diventato il secondo Ahmadinejad del Medio oriente.
Tutti insieme, pacifinti e dittatori, vogliono:
Pace per i palestinesi.
Pace per l'islam.
Pace per i pacifinti.
Morte per Israele.
[b]CORRIERE della SERA – Pierluigi Battista : " Quando il pacifista dice no all’antisemita "
Pierluigi Battista[/b]
Ma un pacifista vero e serio, un pacifista che non ne può più della guerra infinita in Medio Oriente, un pacifista sinceramente indignato per la folle brutalità con cui i commandos israeliani hanno ucciso nove persone, un pacifista così deve per forza sopportare che quelli della nave per Gaza debbano assiduamente scrivere per un sito in cui si insulta «l’ebreo De Benedetti»? In cui l’invettiva più frequentata per colpire Alemanno e Fini è nientemeno che «neo-rabbini»? In cui hanno grande visibilità collaboratori della radio iraniana di Stato Irib, famosa per far da megafono delle imposture di Ahmadinejad sulla «menzogna dell’Olocausto»?
Un vero e serio pacifista può accettare mescolanze e confusioni con antisemiti espliciti e recidivi? Pensa veramente che sia solo propaganda israeliana e non invece documentata, incontrovertibile certezza la deriva antiebraica in cui una parte (diciamo così: una parte) del movimento filo-palestinese ripetutamente e sistematicamente precipita? Non potrebbe ribellarsi, il serio e vero pacifista, e allontanarsi inorridito quando altri personaggi che si fregiano dell’appellativo «pacifista» assediano il Ghetto romano, berciano slogan contro gli ebrei, urlano «fascisti» e «assassini» ai figli di chi ha subito la deportazione del 16 ottobre del ’43? Qualche primo segnale d’insofferenza si manifesta, finalmente. Il fiorentino Mariano Mingarelli si è dimesso dall’agenzia filo-palestinese Infopal perché disgustato dalla presenza di antisemiti che non usano più nemmeno l’accorgimento «anti-sionista» per dar sfogo alla loro ostilità per gli ebrei. Su Liberazione Guido Caldiron, sia pure con qualche remora ideologica di troppo, denuncia che troppi «venti di guerra» attraversano le manifestazioni pacifiste. Ma non basta. O deve essere solo l’inizio. L’inizio di una sana ribellione in cui i pacifisti convinti dovrebbero dichiarare di rompere ogni rapporto con chi non sa o non vuole più distinguere tra la critica allo Stato di Israele e l’esaltazione dei Protocolli dei Savi Anziani di Sion di cui rigurgitano alcuni siti anti-israeliani. Altro che pacifismo: è solo immondizia. Se hanno delle buone ragioni da difendere, i pacifisti si liberino di questi antisemiti compulsivi, non mischino le loro bandiere arcobaleno con i paladini della predicazione antisemita. Si rendano conto che tra i militanti della nave assaltata dai commandos israeliani c’erano fanatici turchi che glorificavano apertamente il «martirio» dei kamikaze che si fanno esplodere a Gerusalemme o Tel Aviv e che durante la traversata invocavano nelle loro canzoni una nuova Khaibar, il villaggio ebraico sterminato nel 628 dai musulmani. Il pacifismo non c’entra niente. Si separino dagli antisemiti, i pacifisti autentici, se vogliono riguadagnarsi un minimo di credibilità . Attacchino con tutti gli argomenti che hanno l’esercito dello Stato di Israele, ma mandino via gli odiatori degli ebrei: non sono compagni che sbagliano, ma gente che fa schifo.
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