[b](Da: Jerusalem Post, 2.6.10 – israele.net 03-06-2010 )[/b]
[b]VIDEO:[/b] http://www.youtube.com/watch?v=mFGuwUGaI9o&feature=player_embedded
Mercoledì il portavoce delle Forze di Difesa israeliane ha diffuso un nuovo filmato relativo ai sanguinosi scontri scoppiati lunedì mattina a bordo della nave Mavi Marmara quando decine di attivisti “pacifisti†hanno aggredito e pestato brutalmente i soldati israeliani scesi sul ponte superiore.
Mercoledì il portavoce delle Forze di Difesa israeliane ha diffuso un nuovo filmato relativo ai sanguinosi scontri scoppiati lunedì mattina a bordo della nave Mavi Marmara quando decine di attivisti “pacifisti†hanno aggredito e pestato brutalmente i soldati israeliani scesi sul ponte superiore.
Nel filmato si sentono distintamente le voci di membri del commando della marina israeliana che si stanno calando sul ponte della nave e riferiscono di trovarsi sotto il tiro di armi da fuoco.
Questo il dialogo via radio che si sente nel video (in ebraico, sottotitolato in inglese):
– Ho bisogno di rinforzi qui da me
– Vuole passare sotto
– Aspetta, uno è davanti a me.
– Arriva da tutte le direzioni.
– Abbiamo bisogno di essere evacuati, ora.
– Digli che è già vicino
– Armi vere [da fuoco], armi vere!
– Hanno armi vere?
– Sì, sì, armi vere.
– Ci stanno parando addosso!
– Sparano armi da fuoco, di sotto
– Armi da fuoco!
– Armi da fuoco!
– Armi da fuoco, qui!
– Sparargli là dov’è?
– Negativo.
(Da: Jerusalem Post, 2.6.10)
Il filmato (in ebraico, con sottotitoli in inglese):
In quest'altro filmato (in inglese) sono state montate anche alcune sequenze girate dagli stessi attivisti a bordo della Marmara, ma poi precipitosamente tolte dalla rete. Verso la fine (minuti: 2.26 – 3.02) si vede un soldato israeliano che, ripetutamente colpito da un “pacifista†con una spranga e con un pugnale, non usa nessuna arma per difendersi (perché ancora non era stato autorizzato dai comandi israeliani il ricorso alle armi da fuoco):
One Response to [b]Quando i “pacifisti umanitari†si mettono a sparare.[/b]
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Su tutti i quotidiani italiani, a parte il fatto che la notizia sia rapidamente scivolata alle pagine interne, tema che fa specie è la sequela di sichiarazioni rilasciate dai cosiddetti sopravvissuti, cioè quegli italiani rilasciati da Tsahal e velocemente rimpatriati. Più passano i giorni e più si arricchisce la narrazione della vicenda, il numero dei personaggi e le loro azioni e i loro soprusi. Senza scomodare Orwell sulla teoria che chi controlla il passato possa manipolare il futuro, molto probabilmente, fra sei mesi, la vicenda potrebbe venire trasformata in un atto di deliberata pirateria, e più passerà il tempo e sempre meno sarà verificabile.