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Cari amici [..]
io, ho vissuto il periodo della guerra e conosco "l'aria che tira" prima di un conflitto. Ahmadinejad è un pericolo per l'umanità e va fermato in tempo, prima che si commetta l'errore storico (e tragico)che l'umanità fece con Hitler. La mia attenzione, amore e solidarietà con Israele (come sapete sono un cristiano), si basa sul diritto, sulla abnegazione, sul sacrificio e sulle umiliazioni che questo Popolo ha dovuto subire nei secoli, per vivere come ogni altro essere libero, di questa terra.

Shalom!
Francesco Maria Resse

Vite parallele dei due massimi propugnatori de l’eliminazione del popolo ebraico

di Francesco Maria Resse

Il 5 ottobre 1938, Churchill, a Londra, sostenne un discorso polemico davanti alla Camera dei Comuni, intimando a tutti i presenti, euforici e rasserenati per l’accordo che Chamberlain aveva “sventolato” ai timorosi inglesi, al suo ritorno dalla Conferenza di Monaco dove aveva creduto di aver concluso un accordo di pace con Hitler, che in effetti non si stava profilando la fine di un incubo, ma solo l'inizio.
Il “Patto”, conclusosi con la mediazione dell’Italia, fu controfirmato dai Primi Ministri della; Francia, Germania ed Inghilterra . In sostanza, oltre ad aver deciso (altri) l’inglobamento di una parte del territorio della Cecoslovacchia alla Germania, stabiliva una sorta di accordo di non belligeranza, tra tedeschi, inglesi e francesi.
Nonostante ciò, e precisamente un anno dopo, il 1° settembre 1939, la Germania di Hitler, infischiandosene degli accordi di Monaco, diede inizio alla II Guerra Mondiale.
Dopo che l’intero mondo civile ebbe a subire questa “burla”, criminale ed assassina, si giunse nella convinzione storica che non si può trattare con un dittatore o chi per lui, il quale, senza criterio ed in aperta sfida con i valori della società civile mondiale, si cimenta continuamente in minacce, ovvero, in possibili ritorsioni nei confronti dell’intera Comunità mondiale, qualora lo volessero ostacolare in ordine alla sua politica d’espansione.
Adolf Hitler, arrivato al potere nel 1933 con regolari elezioni politiche, fu alla fine colui che trascinò il mondo nella più grande carneficina dell'umanità: la II guerra mondiale con 55 milioni di morti.
Per comprendere la specificità, unica nel suo genere, di questo folle dittatore, il quale, invece di seguire l’evolversi delle operazioni militari, di contro, si concentrava, togliendo risorse alle Forze Armate, sulle indagini, sulla ricerca, sulla cattura, sulla deportazione, su l’alloggiamento in Lager, sull’alimentazione e sulla eliminazione fisica, di milioni e milioni di ebrei, sparsi in un territorio vasto quasi 8.000.000 di km².
Per capire come questo fu reso possibile, e nella constatazione che oggi nel consesso mondiale delle nazioni, pare che ci si debba ancora confrontare con un caso del genere, bisogna ripercorrere alcuni dei più salienti momenti della vita di Hitler, ed accostarli in parallelo a quelli già esternati da un altro personaggio dell’attuale politica internazionale, il quale, dal momento della sua ascesa al potere, le sue attività principali sembrano avere le stesse finalità che ebbe quel folle caporale austriaco; quali, per esempio: l’eliminazione degli avversari politici, la questione ebraica e la distruzione dello Stato d’Israele, il riarmo, quale necessaria opportunità per ottemperare a tale prossima distruzione; le frequenti minacce a tutti i Paesi Occidentali che si propongono d’ostacolarlo, le pesanti critiche al Consesso mondiale delle Nazioni Unite.
Prendendomi una libertà infinita, affronto l’indagine sulle convergenze ideali e psicologiche tra Hitler ed Ahmadinejad, partendo dall’XI assioma, di Euclide, quello delle parallele; ed avventurandomi in un territorio non ancora completamente esplorato da Freud; e cioè, come dal generale si giunge al singolare e viceversa.
Il parallelismo tra le due contestatissime figure, l’una della prima metà del XX° e l’altra del nascente XXI° secolo, è solo il pretesto per evidenziare che il fenomeno de “a morte il giudeo”, è, in effetti l’ipotesi stessa dell’esistenza di una radicata mentalità, in una certa parte del genere umano, di una scellerata, quanto inconscia, atavica od ancestrale tendenza a criminalizzare, non accettandola, quelle persone, genti, popoli, etnie, tribù, religioni, partiti politici, movimenti popolari, etc… “rei colpevoli”, di essere in genere diversi da loro, ma principalmente di coloro che sono riusciti, verosimilmente con l’apporto di grandi ed estremi sforzi, a raggiungere e conquistare, il successo per il proprio popolo, l’affermazione dei diritti per una classe di persone o genti, o movimenti, nel lungo cammino per la Storia della loro esistenza.
Nel caso del popolo ebraico, esso, per duemila anni, “senza colpo ferire”, nel senso che non è mai stato protagonista od istigatore di guerre, rivoluzioni, sommovimenti, etc… è il solo popolo ad aver subito ingiustamente, nella storia dell’umanità, le più spietate persecuzioni che mente umana ricordi, solo e soltanto a causa della sua confessione religiosa.
Torture, persecuzioni, oltraggi, rapimenti di propri bambini, frustrazioni, continue vessazioni e morte, furono le uniche realtà con cui dovettero convivere, per secoli e secoli, gli ebrei.
Quindi, desideriamo considerare non solo la disanima secondo l’assioma di Euclide, sulle linee rette e parallele, ma la fisionomia di persone, con un corpo ed un anima, la cui psiche è malata, manipolata, irretita dal proprio IO onnipotente, e soggiogata dalla credenza dei luoghi comuni, per cui, al momento opportuno, non indietreggiano, non sussultano, non fanno capo alla propria coscienza, dinnanzi all’ordine di sterminio, di genocidio, di eliminazione fisica di milioni di essere umani inermi, siano essi vecchi, donne, bambini.

 Quando Hitler giunse al potere in Germania, nessun grande statista, nei paesi ad occidente ed a oriente, si era informato quali fossero i suoi obiettivi, quale la sua politica. Tutti, a cominciare dalla tanto severo Regno Unito, di fronte ai sorprendenti successi di Hitler nell'economia e nella politica estera, tacquero o addirittura si convertirono. Lo stesso Kurt Tucholski, uno dei grandi della letteratura e cultura tedesca di quei anni, nel 1926, esprimeva quello che molti tedeschi pensavano di Hitler: "In fondo, l'uomo politico Hitler non esiste, quel che esiste è solo il gran rumore che riesce a creare intorno a sé."

• La inattesa vittoria di Ahmadinejād alla presidenza della repubblica dell’Iran, fu attribuita dagli osservatori internazionali alla popolarità del suo semplice stile di vita, e al fatto di essere considerato come il difensore dei ceti più poveri e delle classi meno agiate. Sempre secondo una parte degli analisti internazionali egli sarebbe inoltre stato considerato come modello di integrità religiosa, non corrotto dal potere, come qualcuno diceva fosse invece Rafsanjāni, l’uomo battuto alle elezioni.
Il motto usato nella sua campagna elettorale fu: "è possibile e possiamo farlo".

 Adolf Hitler si presentò al popolo tedesco come "übermensch", il superuomo, riferendosi all'opera Così parlò Zarathustra di Friedrich Nietzsche, il quale aveva inteso con "superuomo" un uomo capace di essere superiore a sé stesso e ai propri impulsi. Il caos politico e il dramma dell'economia con più di 6 milioni di disoccupati fanno aumentare il desiderio di un uomo forte che possa mettere fine a tutto questo. Alla fine nel 1933 Hitler si presenta per molti come l'unica speranza che può salvare il paese dalla confusione totale.

• Ahmadinejad si è paragonato a Mohammad Ali Rajāi, il 2° Presidente dell'Iran, dichiarazione che ha sollevato obiezioni da parte della stessa famiglia di Rajāi. Ahmadinejād ha sostenuto di voler creare in Iran un "governo esemplare per i popoli del mondo". Si autodefinisce un "fondamentalista", ovvero un politico che si ispira ai fondamenti dell'Islam ed alla originaria rivoluzione islamica in Iran. Uno dei suoi obiettivi sarebbe quello di "mettere sulle tavole del popolo i profitti del petrolio", ovvero quello di operare per una ridistribuzione delle ricchezze derivanti dalla vendita del petrolio.

 La dittatura totale che Hitler ha creato in pochissimo tempo non riguarda solo la società ma anche l'economia. Hitler non ha la minima intenzione di creare un'economia stabile e ordinata, lo scopo dell'economia è unicamente di preparare la guerra che Hitler vede come l'ultimo obiettivo della sua politica. Al di sopra di tutto c'è la sua testarda volontà di portare la "razza ariana" al dominio prima dell'Europa e poi del mondo.

• Gli obiettivi politici che Ahmadinejad ha dichiarato dopo la sua elezione, sono: "Grazie al sangue dei martiri una nuova rivoluzione islamica è sorta ed è la rivoluzione islamica del 1384 (l'anno in corso in Iran, secondo il calendario dell'Egira), che se Dio vorrà, taglierà le radici dell'ingiustizia nel mondo" e che "presto l'onda della rivoluzione islamica raggiungerà il mondo intero".

 La Notte dei lunghi coltelli fu l'epurazione nazista dei vertici delle Sturmabteilung (SA) e degli oppositori politici di Hitler; si ritiene che tra le 77 (dato ufficiale) e le 400 persone (alcuni storici portano il numero ad oltre 1.000) siano state assassinate. L'epurazione fu il risultato di una battaglia politica tra i capi nazisti subordinati a Hitler: Joseph Goebbels, Hermann Göring, Heinrich Himmler e Reinhard Heydrich da una parte ed Ernst Röhm, il capo delle SA, dall'altra. Hitler incoraggiò la lotta interna tra i suoi subordinati, e il potere di Röhm e della sua organizzazione violenta spaventò i suoi rivali. Himmler fece falsificare delle prove per diffamare Röhm e le presentò a Hitler, alimentando il suo sospetto che Röhm intendesse usare le SA per lanciare un putsch contro di lui.
Hitler annunciò l'epurazione il 13 luglio, sostenendo che 61 persone erano state giustiziate, a 13 fu sparato mentre resistevano all'arresto, e 3 si suicidarono. Annunciando l'epurazione Hitler dichiarò: "Se qualcuno mi rimprovera e mi chiede perché non mi sono rivolto alle regolari corti di giustizia, allora tutto ciò che posso dire è questo: in queste ore io sono responsabile del destino del popolo tedesco, e quindi sono diventato il giudice supremo del popolo tedesco"
Come risultato dell'epurazione, Hitler si guadagnò la gratitudine e il sostegno della Reichswehr.
La Rosa Bianca, è il nome che assunse un gruppo di studenti cristiani che si opposero in modo nonviolento al
Regime della Germania nazista. La Rosa Bianca fu attiva dal giugno 1942 al febbraio 1943, quando i
componenti del gruppo vennero arrestati, processati e condannati a morte mediante decapitazione.

Il gruppo pubblicò sei opuscoli, che chiamavano i tedeschi ad adoperarsi per una opposizione al nazismo; le
loro “eclatanti” azioni eversive, per cui i nazisti li condannarono a morte per ghigliottina, furono la
distribuzione di opuscoli politici tra la popolazione, ed il lancio di volantini nelle Università tedesche.

• La dittatura di Ahmadinejad ha instaurato un clima di terrore poliziesco tendente a reprimere ogni dissenso alla sua linea politica. Gli strumenti della repressione che ha adottato, sono:
1° I Pasdaran, o guardie della rivoluzione; squadre d’azione che terrorizzano la popolazione con spedizioni
punitive, purghe e omicidi (SS in Germania);
2° Polizia segreta che scova gli oppositori clandestini (Gestapo Tedesca);
3° Tribunali speciali che giudicano sommariamente gli oppositori denunciati anche per reati mai commessi
o sulla base di semplici sospetti. Chiunque venga accusato è considerato un sovversivo che attenta alla
sicurezza dello Stato e pagato da potenze straniere (stesse cose di Stalin e Hitler).
Le condanne variano dal carcere, al confino, fino alla pena di morte per fucilazione o impiccagione.
4° Le epurazioni, sia le eliminazioni fisiche degli oppositori sia l’allontanamento dalle Pubbliche istituzioni,
quale; l’esercito, la polizia, dal partito stesso, dalla magistratura, dalle scuole, dalle Università, dalla
stampa dalla pubblica amministrazione (per rendere loro impossibile la vita sociale e lavorativa).
Sempre inspirandosi al principio dell’eterno sospetto per una probabile ascesa dell’opposizione al suo
regime, Ahmadinejad, ha subito iniziato anch’egli a dar vita, con semplici e stupidi pretesti, a
l’epurazione degli avversari politici e quanti, tra studenti ed il popolo, si opponevano, più o meno
apertamente al suo regime. Il metodo, è stato puramente quello adottato dalle SS naziste.

Siamak Pourzand, intellettuale, giornalista e critico cinematografico, venne sequestrato sotto casa dai
“guardiani della rivoluzione”, ovvero le SS iraniane. Costoro, hanno detenuto e torturato un uomo di 72 anni per più di 400 giorni, in una prigione clandestina che oramai si trovano in ogni angolo del Paese. Il suo è uno dei tanti casi di sequestro da parte delle milizie che si stanno facendo sempre più frequenti negli ultimi anni.
E’ da ricordare, quale avvenimento della scorsa estate, la spaventosa reazione del regime iraniano, che tutto il mondo ha potuto seguire in TV, alla pacifica e popolare dimostrazione di piazza, promossa dall’opposizione, e dai movimenti studenteschi, dopo l’elezioni farsa alla presidenza della repubblica, vinta da Ahamdinejad “per sola dichiarazione” degli ayatollah.
La sera stessa, il neo-eletto, dopo aver constatato i disordini scaturiti dalla sua elezione, diffuse dalla radio di Stato il seguente annuncio : “…seri provvedimenti saranno essere presi nei confronti dei capi dell’opposizione e dei principali istigatori degli incidenti. Coloro che hanno provocato, organizzato e attuato la dottrina nemica dovrebbero essere contrastati con fermezza”.
Subito dopo la repressione fu violentissima. Le cifre ufficiali parlano di 58 morti e centinaia di feriti, ma tutti temono che le vittime siano molto di più.
Saeed Valadbaygi"La polizia ha rimosso i morti dall’ospedale per portarli via in camion. La maggior parte dei loro familiari ancora non sa se i loro figli sono stati uccisi. Fra i morti c’erano anche dei ragazzi di 15-16 anni"
I media stranieri sono controllati, oscurati i siti; Yahoo! Facebook, Twitter,YouTube, Messenger e-mail, Skype e Gmail. Molti giornalisti, quali; Mir Hamid Hassanzadeh, stretto collaboratore e stratega della campagna elettorale presidenziale di Mussavi; Hamid Reza Jalaipur (professore di sociologia dell’università di Teheran) e Said Laylaz (direttore del giornale economico Sarmayeh), economista ed analista, sono stati arrestati e sono
in atto una serie di arresti a politici, attivisti ed accademici, per annientare ogni possibile opposizione al regime
instaurato. Nelle ultime 8 settimane il numero di giustiziati è salito a 148.
Saeed Mortazavi, il procuratore a capo dell’ufficio islamico che presiede le esecuzioni, ha asserito che altre 150 persone saranno giustiziate nelle prossime settimane.
Non in tutte le regioni iraniane, comunque, le esecuzioni sono pubbliche; in Balucistan, per esempio, dove vive una minoranza sunnita che negli ultimi anni ha dato origine ad un movimento anti-mullah, le esecuzioni avvengono di nascosto.
Tale ondata di esecuzioni è stata ordinata dal presidente Ahmadinejad con il preciso intento di terrorizzare una popolazione sempre più disincantata dal regime teocratico. I capi d’imputazione la dicono lunga sull’intento reale delle accuse; dal generico reato di “teppismo” ad un altrettanto generico reato di “comportamento anti-islamico”. La repressione staliniana ha insegnato che il terrore seminato nella popolazione cresce al crescere del carattere casuale della repressione.
Secondo cifre divulgate dallo stesso Ismail Muqaddam, comandante della Polizia Islamica, il maggior numero di arresti, poco meno di 170 mila, è stato registrato a partire dal giorno dopo le elezioni del 9 Giugno 2009.

 A riguardo della forma di esaltazione antisemita che Hitler viveva in se stesso, e che, quale oggettiva forma di
follia, lo vedeva giornalmente concentrato sull’ossessione per gli ebrei; basti citare il suo prologo, dal “Mein
Kampf ”.« E così io credo come sempre che il mio comportamento è in accordo col volere dell’Onnipotente
Creatore.Fin quando mi reggerò in piedi sarò contro il Judeo difendendo l’opera del Signore. »

• Ahmadinejad: “ Il Sionismo Mondiale incarna quel razzismo che si affida falsamente alla religione e che
abusa del sentimento religioso per celare il suo volto di infamia e di odio. Comunque, è di assoluta
importanza portare allo scoperto gli obiettivi di alcuni dei poteri mondiali, e di quanti controllano enormi
risorse economiche ed interessi a livello globale. Essi mobilitano tutte queste risorse, inclusa la loro influenza
economica e politica sui media mondiali, per garantire un sostegno vano al regime Sionista e per sminuire
colpevolmente l’indegnità e il disonore di questo regime.”

 Hitler, sentiva di avere un problema, forte, molto forte…che lo ossessionava al punto di cercare di fare di tutto
per disfarsene…anche a costo della vita altrui. Ogni documento, ogni possibile traccia al comune di residenza
di quel nonno, fu distrutta per volere del Furher.
Tutta la sua sfrenata libido oggettuale e narcisista, nasceva dal bisogno e desiderio di tagliare i ponti con il suo
“casato”d’origine, un poco scomodo. Sembra certo che il padre illegittimo del padre di Adolf Hitler ( cioè il
nonno), un ricco uomo presso cui lavorava la nonna di Hitler come cameriera, fosse ebreo.
Voci sul presunto “sangue ebreo” nelle vene di Hitler giunsero fino ai vertici della dirigenza nazista e Hans
Frank, avvocato di Hitler e della NSDAP e successivamente Governatore Generale di Polonia, riferì durante
il processo di Norimberga circa alcune lettere a scopo di estorsione di un figlio del fratellastro di Hitler,
Alois, che nel 1930 alludeva per cenni a “certe circostanze precise” nella storia della famiglia di Hitler.

• Ahmadinejad, la cui vera identità, Mahmud Saborjhian, è nato nel 1956 nel villaggio di Arādān, vicino
Garmsar, e si trasferì con la famiglia a Tehrān quando aveva un anno.
Il suo è un cognome usuale fra ebrei iraniani, e lui fa di tutto per cambiarlo in Ahmadinejad.
In Bahrein (stato vicino a l'Iran), nel 2005, una giornalista donna, Samira Rajab, islamica sciita, molto
coraggiosamente ha pubblicato un articolo sul giornale Gulf News, in cui affermava che il cambiamento di
cognome di Ahmadinejad, fu fatto per nascondere le sue origini ebree…
Secondi esperti di ebraismo iraniano il suo cognome originario, riportato in farsi, significa "tessitore del talled
(il tradizionale scialle degli ebrei quando pregano)" Il suffisso «jian» di «Sabourjian» dimostra che la sua
famiglia era addirittura di «ebrei praticanti».
Come per Hitler, tutte le sue affermazioni anti-israeliane sono un modo per scacciare qualsiasi sospetto sul suo
passato legame con l’ebraismo. In verità, Ahmadinejad si sente vulnerabile in una società radicale sciita.
Il giornale riferisce che Ahmadinejad non ha negato l’evidenza del cambiamento del nome della propria
famiglia quando arrivò a Teheran negli anni Cinquanta, ma non ha mai rivelato quale fosse il cognome
originario, glissando sul tema anche durante il «dibattito presidenziale» trasmesso in tv. Un blogger, Mehdi
Khazali, fu arrestato l’estate scorsa per aver chiesto un’indagine sulle radici di Ahmadinejad.

 Per Hitler gli ebrei non sono una comunità religiosa, ma una razza;la razza che vuole rovinare tutte le altre. L'ebreo è il nemico più pericoloso, è cattivo fino in fondo. Parla Hitler : "Gli Ebrei sono come i vermi che si annidano nei cadaveri in dissoluzione;l'Ebreo è colui che avvelena tutto il mondo. Se l'ebreo dovesse vincere, allora sarà la fine di tutta l'umanità, allora questo pianeta sarà presto privo di vita come lo era milioni di anni fa" L'antisemitismo diventa in Hitler una vera e propria ossessione; se la prende con il pacifismo, con il marxismo, la democrazia, il pluralismo, con il capitalismo internazionale e la “Lega dei popoli” (l’ONU oggi),
tutto questo è risultato dal lavoro distruttivo e sotterraneo degli ebrei.
E nella lotta contro gli ebrei Hitler si vede come pioniere, profeta e difensore di tutta l'umanità.
Nel aprile del 1945, quando Hitler presagiva già la propria fine, detta alla sua segretaria : "Un giorno si
ringrazierà il Nazismo del fatto che io ho annientato gli ebrei in Germania e in tutta l'Europa centrale”

• Goldhagen, che è storico di professione, ci ricorda che Hitler iniziò nel 1920 a manifestare il suo intento di distruggere gli ebrei d'Europa e, che se fosse stato preso sul serio fin dall'inizio, probabilmente, lo si sarebbe potuto fermare. In uno dei suoi ultimi articoli, dal titolo "Prendere sul serio le minacce dell'Iran", in cui, riprende le minacce del presidente Iraniano, Ahmadinejad, e del suo predecessore, il moderato Rafsanjani, i quali nel 2001 dichiararono:"..anche una sola bomba nucleare lanciata contro Israele basterebbe a cancellare l'intero paese, mentre il mondo Islamico ne risulterebbe soltanto danneggiato. Non sarebbe quindi irrazionale contemplare una eventualità del genere” Goldhagen esprime tutta la sua preoccupazione per una possibile sottovalutazione delle minacce Iraniane, da parte dell'occidente.

 Nel 1939, poco prima di scatenare la seconda guerra mondiale, Hitler dichiarò al mondo che voleva cogliere
l' occasione di un conflitto mondiale per « annientare la razza ebraica in Europa…la dottrina semita del
marxismo rifiuta il principio aristocratico della natura, e pone al posto dell’eterno diritto della forza e della
potenza, il numero, col suo morto peso.”
Violando l’ordine della natura, la vittoria ebraica porterebbe alla scomparsa degli uomini dalla faccia della
terra, perché: “L’eterna natura si vendica spietatamente di ogni trasgressione alle sue leggi”. [M.L., p. 70]
Questa lunga citazione mostra quanto divenisse cruciale per Hitler la questione ebraica, in una fase
particolarmente critica della sua evoluzione psichica.

• Anche recentemente, Ahmadinejad, sfidando la generale condanna espressa a livello mondiale, ha ripetuto le sue aspirazioni genocide. Durante la conferenza internazionale Il mondo senza sionismo, nell'ottobre 2005, Mahmud Ahmadinejād, citando Khomeyni (il vecchio leader supremo de l’Iran) ha detto: «…questo regime occupante Gerusalemme è destinato a scomparire dalla pagina del tempo…», con riferimento ovvio allo Stato di Israele. A suo tempo, neppure le minacce di Hitler furono prese sul serio; si preferì minimizzarle o considerarle semplici spacconate. Eppure, lo stretto rapporto tra le dichiarazioni genocide e la loro concreta attuazione è storicamente dimostrato. E dati anche gli altissimi costi politici cui va incontro oggi un capo di governo che dichiari apertamente ambizioni del genere, sarebbe una vera follia voler vedere nelle sue parole qualcosa di diverso dall' espressione di un preciso proposito.

 “Il Patto di Monaco”, nell’ottobre 1938, ed il Patto Hitler-Stalin, firmato a Mosca nell’agosto 1939, furono degli accordi di non aggressione, che vedevano la Germania Nazista confrontarsi, rispettivamente; a Monaco, con l’Inghilterra e Francia; a Mosca, con l'Unione Sovietica. Ebbene, questi accordi, nel breve giro di un anno furono entrambi disattesi.
Il 1° settembre 1939, fu dichiarata guerra a Francia ed Inghilterra; nel giugno del 1941 fu invasa la Russia. E’
questa, la risultanza di accordi, promesse e patti, d’amicizia o pace, stipulati con i dittatori. I dittatori
vogliono dominare il mondo; sembra che questa aspirazione sia dettata da una necessità e/o conseguenza de
l’affermazione del loro status.

• L’accordo che la Comunità mondiale per mezzo delle N.U.sta cercando di portare a termine, è quello che riguarda il controllo – per espressa e sancita risoluzione de l’ONU del Luglio 1968, firmata dall’Iran – di quasi 100 tonnellate di Uranio in possesso dell’Iran di Ahmadinejad, e capace di produrre armi atomiche.
Quello che in questi giorni sta avvenendo tra l’Iran e l’Aiea (l’agenzia dell’Onu per il controllo degli accordi
del luglio 1968) ricorda molto da vicino la “Conferenza di Monaco” e il “Patto Hitler-Stalin”.
L’Aiea ha istruito le conclusioni dell’accordo, basandosi sulla legittimità – da parte dell’Iran – dell’utilizzo di uranio “arricchito”solo in conseguenza dell’impiego per scopi civili e pacifici; quindi, ha già concesso a l’Iran una valida Carta di credito, da spendere, un domani, all’acquisizione di un’arma atomica.
Nonostante questo, e ad un passo da l’accordo, il presidente iraniano si è rimangiato tutto, sostenendo, come comunica l'agenzia iraniana, che il messaggio consegnato all'Aiea di “soddisfazione per l’accettazione delle sue ragioni”, “pur essendo di massima favorevoli, tuttavia (la soddisfazione ), non è una risposta al progetto di accordo” ed aggiunge che la sua posizione definitiva verrà resa nota solo dopo nuovi negoziati.

Hitler, grazie a un possente ed efficace programma di ristrutturazione economica e riarmo militare, perseguì una politica estera estremamente aggressiva, volta principalmente ad espandere lo spazio vitale tedesco a spese delle popolazioni dell'Europa orientale, in un susseguirsi di atti di sfida e per incuria della comunità internazionale, fino con il scatenare la II Guerra Mondiale. I suoi obiettivi, erano la conquista e l’annessione di quasi l’intera Europa; ed unitamente a questo, l’eliminazione di tutti gli ebrei d’Europa e di ogni altro essere umano non “ariano”.
Hitler:« Verrà un giorno in cui sarà più grande onore avere il titolo di cittadino del Reich in qualità di spazzino che essere re in uno Stato straniero, e questo giorno verrà certamente, poiché, in un mondo come il nostro, che permette la mescolanza delle razze, uno Stato che dedica tutti i suoi sforzi allo sviluppo dei migliori elementi razziali deve fatalmente diventare il padrone del mondo. »

Nel carnet di Ahmadinejad, ci sono una serie di appuntamenti con la Storia, come anche con la Geografia, che sarebbe bene valutare, prima di gridare a “l’accordo” magari sventolando il pezzo di carta, come fece quel Primo Ministro Inglese di ritorno dalla Conferenza di Monaco nel 1938.

1° La Siria, in Libano gli hezbollah, hamas a Gaza, con l’aggiunta degli attuali strani comportamenti della Turchia,
e con l’Iran alla guida, sono tutti decisi a voler sottrarre il controllo di Gerusalemme agli israeliani.
2° Il progetto confessionale di Ahmadinejad, anche per dare attuazione ai desideri dell’ayatollah Khomehini ed a
quello degli attuali “santoni “ al potere in Iran, prevede l’egemonia, nel mondo islamico, della leader ship degli
ayatollah sciiti. Quindi, non di certo “bacetti” con i sunniti, ma guerre e distruzioni.
3° Il Progetto di cancellazione d’Israele dalla geografia mondiale. Non si vede come sia possibile, se non con la
speranza di riuscirci per mezzo di una bomba atomica. Inoltre, per spaventare i “vicini” sunniti, di certo non
lo si può fare utilizzando il ricatto del petrolio; i sunniti sono ben carichi di oro nero.

La strategia iraniana di espansione, dominio, egemonia, richiede inevitabilmente la produzione della bomba atomica, senza di questa non basta la speranza in qualcosa di diverso, ovvero, fare la voce grossa per il raggiungimento degli obiettivi in carnet.
I controllori de l’Aiea, piuttosto propensi ad agire con morbidezza, quale appunto il sommo El Baradei, devono comprendere che le aspirazioni de l’Iran,, note a tutto il mondo, senza l’ausilio di "Little Boy" per il raggiungimento dei suoi obbiettivi; Gerusalemme, la Mecca agli sciiti, e la fine dello Stato d’Israele, rimangono solo una favola da “Mille e una notte”.
Ora, c’è solo da sperare che l’analogia delle vicende che hanno condotto al parallelismo storico, tra Hitler e Ahmadinejad, giunga, superando il tragico intermezzo dei 55 milioni di morti, alla stessa conclusione finale riservatagli dagli avvenimenti che conclusero la II° Guerra Mondiale, e cioè, che Hitler non fece in tempo, nel 1945 a lanciare la sua bomba atomica sugli Alleati; e che “qualcuno”, come si spera, fermi prima del tempo quella “in corso d’opera” dell’Iran.

Francesco Maria Resse
5-11 -2009

 

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