La nave Arctic Sea e il suo carico di missili per l'Iran
[b]Consegna fallita, circondata dal mistero. Cronaca di Guido Olimpio
Testata: Corriere della Sera
Data: 27 agosto 2009
Pagina: 15
Autore: Guido Olimpio
Titolo: «I missili per Teheran e il Mossad L’ultimo mistero della Arctic Sea»
Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 27/08/2009, a pag. 15, l'articolo di Guido Olimpio dal titolo " I missili per Teheran e il Mossad. L’ultimo mistero della Arctic Sea ".[/b]
Arctic Sea è come la balena delle favole: nella sua pancia puoi trovare di tutto. Le autorità russe, dopo tante smentite, hanno affermato che il cari co della nave «dirottata» in agosto poteva essere costituito «non solo dal legno finlandese» destinato all’Algeria. E dunque, ha aggiunto il capo della Commissione d’inchiesta Alexander Bastrykin, andremo fino in fondo per capire cosa sia realmen te accaduto sulla nave sparita in Atlantico e ritrovata a metà d’agosto al le isole Capo Verde. «Entro dieci gior ni avremo una risposta», assicurano gli inquirenti. Un tempo necessario per torchiare gli improbabili pirati e l’equipaggio. Quindi per esaminare a fondo la nave, una volta che sarà arri vata a Novorossiisk, sul Mar Nero. In fine per confezionare una verità accettabile.
L’impressione è che non so lo il cargo ma anche il Cremlino ab bia qualcosa da nascondere. E, anche alla luce delle dichiarazioni di Ba strykin, l’ipotesi del «carico segreto» non è più una semplice speculazio ne.
L’ultimo scenario nella saga del Baltico chiama in causa il Mossad. Fonti giornalistiche russe hanno so stenuto che i servizi segreti israeliani avrebbero abbordato la nave in ac que svedesi (24 luglio) per bloccare una fornitura di missili da crociera X-55 e anti-aerei S300 all’Iran. Un bli tz camuffato da atto di pirateria per stroncare un contrabbando che anda va avanti da tempo. Un’azione alla Ja mes Bond seguita da una visita del presidente israeliano Peres a Mosca: l’incontro ufficiale sarebbe però ser vito per chiedere spiegazioni al Crem lino. La Arctic Sea avrebbe imbarca to le armi a Kaliningrad in giugno, un mese dopo ha raggiunto uno sca lo finlandese per caricare una partita di legno, poi è salpata il 23 verso l’Al geria.
Un’altra versione comparsa sulla Pravda indica, invece, come respon sabile dell’operazione «una potenza occidentale» che avrebbe deciso di far emergere la storia per mettere in imbarazzo i russi. Mosca, a questo punto, avrebbe reagito «in modo iste rico » — insistono le fonti locali — mobilitando la flotta per arrivare alla Arctic Sea prima di altri. Una mossa protetta da un fitto sbarramento di notizie false o confuse — Mosca ha ammesso di aver mentito — per mi schiare le carte. Comportamento giu stificato fino al recupero dell’equi paggio, meno dopo l’arresto dei pre sunti corsari.
Con la «liberazione» della nave e la cattura, senza sparare un colpo, di «otto pirati» si pensava infatti che il giallo avrebbe conosciuto l’epilogo. E invece si è arricchito di nuovi epi sodi. I russi, per prima cosa, hanno preso a rimorchio la Arctic Sea facen do rotta per il porto del Mar Nero do ve arriveranno tra qualche giorno. L’equipaggio è rimasto sotto il con trollo delle autorità : strano tratta mento per delle vittime di un gesto di pirateria. Altre sorprese sono arri vate dai «corsari», trasferiti a Mosca. Quando le loro foto sono apparse, i familiari di Andrei Lunev, uno dei pi rati, hanno avuto uno choc: «È incre dibile. Pensavamo che fosse morto tre anni fa in un naufragio e invece è vivo». Non meno bizzarra la compo sizione della banda. Questa la prima lista fornita dagli investigatori: un li tuano, un russo, uno spagnolo, tre apolidi e due con la nazionalità da ac certare. Il «redivivo» Lunev si è pro fessato «ecologista» ma quando gli hanno chiesto il nome della sua asso ciazione ha replicato con un «non lo so». Un altro ha detto di essere un pirata.
metalmeccanico, un terzo di aver fat to il pescatore. Diversi sfoggiavano tatuaggi sulle braccia e qualcuno ha pensato di poter decifrare tra i dise gni i simboli di qualche gang mafio sa. Ma un esperto lo ha escluso: «È roba da marinai». Da Tallin hanno suggerito che almeno sei dei crimina li fossero estoni, alcuni dei quali con gravi precedenti penali.Secondo fonti giornalistiche russe, la nave, sparita a luglio, sarebbe stata fermata dal Mossad perché portava un carico di armi destinate all’Iran
Quanti fiutano aria di imbroglio hanno avanzato dubbi su chi sia il re ale proprietario del mercantile bat tente bandiera maltese ma registrato da una compagnia russo-finlandese. «Sono loro i veri titolari o dietro c’è la Corea del Nord?», si è domandato un osservatore americano sottoline ando indiscrezioni, poi smentite, tra pelate da Mosca. A questo punto non resta che at tendere le conclusioni dell’inchiesta, ma con la convinzione che sentire mo parlare ancora molto della Arctic Sea.
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