«Charlotte punita per gli spot dei cosmetici israeliani»
[b]Non sanno più cosa inventare per boicottare Israele: questa estate nell'obiettivo dei neo nazi riuniti sotto i logo di varie ong è finita Ahava, l'officina alchemica che dalle materie prime tratte dai sali del Mar Morto distilla gli straordinari prodotti cosmetici dalle note qualità terapeutiche oltre che estetiche.
E insieme ad Ahava è finita sotto tiro l'attrice Kristin Davis, testimonial di Ahava e sponsor dell'ong Oxfam, che ora l'accusa di "collaborazionismo".
Fortuna vuole che cattiveria e stupidità siano sempre inseparabili dall'ignoranza.
Costoro non conoscono il detto di Oscar Wilde: "Parlatene bene, parlatene male, l'importante è che parliate di me".
Infatti le campagne di boicottaggio si risolvono generalmente in rinnovato sostegno dei prodotti Israeliani.
E il nostro consiglio per gli acquisti è:
Comprate i prodotti Ahava, aiuterete Israele mentre la vostra pelle acquisterà nuova vita!
Provare per credere.
La redazione[/b]
Riportiamo dal CORRIERE della SERA del 08/08/2009, a pag. 13, l'articolo di Viviana Mazza
[b]La Ong OXFAM non è nuova a questo genere di boicottaggio. Già nel 2003 aveva promosso una campagna contro i prodotti agricoli israeliani e nel 2004 aveva stampato una "guida turistica" nella quale suggeriva, tra gli altri luoghi, un viaggio in Israele. Ma nella cartina, Israele non era considerato. Tutta la zona, dalle rive del fiume Giordano al Mediterraneo, era indicata come Stato palestinese. Non ci stupiamo, perciò della sua decisione di non avere più Kristin Davis come testimonial. L'attrice, ha dichiarato: " Le mie convinzioni personali, in cluso trattare con rispetto sia gli animali che l’ambiente, so no ugualmente importanti per Ahava " e per questo continuerà a pubblicizzare i prodotti Ahava. Oxfam sostiene di voler combattere povertà e ingiustizia, ma vista la campagna di boicottaggio che manda avanti da anni contro Israele, qualche dubbio sulla sua sincerità ce l'abbiamo.
Ecco l'articolo:[/b]
Kristin Davis
GERUSALEMME — Cosme tici israeliani prodotti in Ci sgiordania e diritti umani uniÂversali. L’attrice di Sex and the City Kristin Davis voleva essere il volto di entrambi. Ma non ha funzionato: l’orga nizzazione umanitaria Oxfam, per la quale da anni la Davis è «ambasciatrice globa le », ha deciso di smettere di usarla come sponsor.
L’interprete 44enne di Charlotte York, che nel telefilm Sex and the City si converte al l’ebraismo per amore, non è ebrea ma è molto popolare in Israele. Da due anni fa pubbli cità al gigante israeliano dei cosmetici Ahava (che in ebrai co significa «amore»). A Nata le invitava a comprare i regali dal catalogo Oxfam, per aiuta re i poveri in Africa: «Con 18 dollari contribuirete all’acqui sto di tre bidoni di acqua pota bile ». E vendeva i sali da baÂgno alla mela verde da 17 dol lari di Ahava: «Kristin adora rilassarsi in questi sali dal dol ce aroma dopo una lunga gior nata di riprese».
Oxfam lo ha ritenuto un «conflitto di interessi». I labo ratori di Ahava hanno sede sul Mar Morto, oltre la Linea Verde, nel Kibbutz Mitzpe Shalem. In passato Oxfam ha dichiarato che «le colonie in Cisgiordania sono illegali se condo la legge umanitaria in ternazionale » .
L’altro ieri l’organizzazione ha ribadito d’essere «contra ria alle attività commerciali delle colonie, in cui Ahava è coinvolta» e in un comunica to ha annunciato una «pau sa » nei rapporti pubblicitari con la Davis. Secondo un attiÂvista che conosce bene l’attri ce, «lei era completamente ignara del conflitto di inte ressi ed è dispiaciuta di questa pausa dal lavoro con un gruppo cui ha dato tanto tempo, dena ro e appoggio».
Ma le attiviste pacifi ste dell’associazione americana Code Pink, che in bikini, imbratta te di nero, hanno lanciato queÂst’estate una campagna per il boicottaggio di Ahava, dico no di aver consegnato alla Da vis una lettera per convincer la a lasciare una compagnia che l’avrebbe assunta «per co prire i propri crimini con la sua bella faccia».
In visita in Israele per la pri ma volta l’anno scorso, Davis aveva rifiutato di parlare del conflitto israelo-palestinese.
Ma una sua frase pubblica ta sul sito web di Ahava ha scatenato critiche online. «Le mie convinzioni personali, in cluso trattare con rispetto sia gli animali che l’ambiente, so no ugualmente importanti per Ahava», dichiara l’attrice. «L’oppressione dei palestine si e la negazione dei loro dirit ti umani — scrive un blogger — apparentemente non rien trano nelle sue priorità ».
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