Giochi del Mediterraneo: Israele Esclusa
[b]Anche il presidente del CIJM, Amar Addadi, interviene sulla delicata questione riguardante la non partecipazione di Israele e Palestina ai Giochi del Mediterraneo[/b]
[b]Ma se la Palestina (ancora) non esiste, di quali "due Paesi" si parla?!
Dal comunicato pare che Israele non abbia mai fatto domanda di partecipazione.
Come stanno le cose? Chi ha escluso Israele? Chi, pur non essendo d'accordo ha accettato il fatto?
Neppure Hitler era riuscito ad escludere negri ed ebrei dalle olimpiadi di Berlino![/b]
Nota di redazione ADI
[b]Pescara 5 marzo 2009. Israele e Palestina sono Paesi che non sono mai stati membri del CIJM, quindi, non si può parlare di esclusione.[/b] L’obiettivo, da anni, è quello di allargare la famiglia Mediterranea, una cosa è certa: al CIJM, con un patto [b]“gentleman agreementâ€[/b] si è deciso che se entra un Paese entra anche l altro: [b]mai solo uno dei due.[/b]
[b]Parola del presidente del CIJM, Amar Adaddi[/b], che questa mattina, nel corso del consueto incontro con i giornalisti per un bilancio della tre giorni di confronto fra le Commissioni internazionali e il Comitato Pescara 2009, ha affrontato la delicata questione relativa alla mancata partecipazione di Israele ai Giochi del Mediterraneo, precisando subito che il problema riguarda anche la Palestina e che la speranza e l’augurio è che si possa trovare presto una soluzione. Ci sono stati momenti nei quali questa soluzione pareva vicina ma fatti contingenti l’hanno allontanata. Sull’argomento è tornato anche il commissario delegato dal Governo, Mario Pescante, già intervenuto nei giorni scorsi con dichiarazioni ufficiali, ribadendo che non è un problema dello sport ma della politica? e che poco può fare il Governo italiano visto che ci sono delle regole che vanno rispettate anche se, ha sottolineato, sia il presidente Addadi che lui stesso, da tempo sono impegnati sul piano diplomatico e sportivo per superare questa situazione.
Dalle questioni politiche a quelle organizzative, c’è stato un fuoco di fila di domande sulla possibilità che il Lago di Bomba non possa essere utilizzato per le gare di canotaggio e canoa e che le competizioni riguardanti queste discipline possano essere trasferite nel Centro tecnico Federale di Piediluco, in Umbria. Addadi si è detto preoccupato per i ritardi accumulati e per le problematiche riguardanti le strutture, le attrezzature e la logistica di questo sito di gara ma, ha precisato: ?tutte le valutazioni sono al vaglio del Comitato organizzatore di Pescara 2009 e del CIJM. Decideremo insieme. Mario Pescante, al riguardo, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha dichiarato che considerati i problemi rilevati sul sito di Bomba e le ripercussioni negative che potrebbero esserci spostando i Giochi fuori regione, si potrebbe anche decidere l?annullamento delle gare di canotaggio e canoa. Si tratta di ipotesi che stiamo ancora vagliando. Subito dopo la conferenza stampa, sull?argomento, si è svolta una riunione con il presidente della Provincia di Chieti, Tommaso Coletti, e i rappresentanti istituzionali delle località interessate. Al tavolo dei relatori, questa mattina, anche il direttore del Comitato Pescara 2009, Mario Di Marco. Intanto, nella giornata di ieri, si sono svolti i consueti sopralluoghi agli impianti. La commissione tecnica, presieduta da Josè Maria Echevarria, ha visitato il complesso delle Naiadi; lo stadio Adriatico con il suo Main press center; il maneggio Teaterno e il Villaggio Mediterraneo.
Per quanto riguarda le Naiadi gli interventi per adeguare l'impianto alle indicazioni della Federazione internazionale dovrebbero essere terminati a fine aprile. Il complesso sportivo ospiterà , oltre al nuoto, anche le finali di pallanuoto e le gare per i diversamente abili. Allo Stadio di Pescara, la tribuna Adriatica con il Main press center sono pronti mentre la tribuna Maiella è in via di ultimazione; si sta procedendo, infatti, alla messa in opera degli ultimi seggiolini mentre è pronta la zona vip. La pista di atletica ha le stesse caratteristiche di quella di Pechino: occorrono 10 giorni di lavoro per prepararla e si attendono le giuste condizioni meteo. Anche in
questo caso i lavori saranno terminati entro aprile., Da Pescara a Chieti, la delegazione ha visitato il maneggio Teaterno. Il progetto per il terreno di gara principale è pronto. A breve saranno trasferiti i fondi per avviare i lavori, intanto sono attivi altri tre campi che serviranno per il riscaldamento e gli allenamenti. Ci sarà una tribuna da 1000 posti ed una sala stampa da 100 mq. Ultima tappa della commissione tecnica, al Villaggio Mediterraneo. Anche in questo caso la delegazione ha valutato positivamente lo stato dei lavori.
[b]Montesilvano 4 marzo 2009 – Il nostro Paese, il nostro sport, non ha mai escluso nessuno. Così, si è espresso l’onorevole Mario Pescante,[/b] commissario dei Giochi del Mediterraneo, in riferimento alla vicenda della non partecipazione di Israele alla manifestazione che si svolgerà in Abruzzo dal 26 giugno al 5 luglio.
La politica non può scaricare le sue colpe sullo sport ha affermato Pescante intervenendo questa mattina al 42° congresso dell’Unione Stampa Sportiva Italiana che si sta svolgendo a Montesilvano. Si scopre dopo 60 anni che Israele non sarà ai Giochi. E’ la politica.
Quindi, Pescante, ha precisato Siano chiare due cose, due persone non possono essere accusate di discriminazione: il sottoscritto ed il presidente del Comitato Internazionale dei Giochi Amar Addadi. Già dieci anni fa a Bari abbiamo fatto tutto il possibile per avere Israele e la Palestina ai Giochi, ed il tentativo è fallito proprio a causa delle posizioni assunte dalle due nazioni coinvolte. Anche ad Almeria abbiamo fatto gli stessi tentativi. Queste polemiche rendono solo più difficile il dialogo in atto, dialogo che Addadi, da grande uomo di pace, sta portando avanti da quindici anni; un tentativo ancor più coraggioso se si tiene conto che lo fa da un paese come l’Algeria.
Il Commissario dei Giochi, a questo punto, ha fatto un riferimento ai drammatici fatti di cronaca accaduti in Pakistan. Non è la prima volta che la politica prende in ostaggio lo sport e che lo usa per fare notizia. Determinata la chiusura dell’intervento. Non siamo disposti a subire ricatti di questo tipo non a caso abbiamo scelto un claim che richiama quello delle recenti Olimpiadi – un mare un sogno – il sogno è quello che questo mare veda in futuro insieme Israele e Palestina; nemici ieri; avversari oggi sul terreno agonistico; amici per sempre domaniâ€.
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