IN CISGIORDANIA DUE AGENTI UCCISI IN UN AGGUATO
[b]Israele: Netanyahu dà il ministero
degli Esteri al falco Lieberman
All'estrema destra di Yisrael Beitenu anche i dicasteri di Sicurezza interna, Infrastrutture, Turismo e Integrazione[/b]
Viviana Mazza
[b]GERUSALEMME[/b] – Dopo un ultimo incontro di parecchie ore domenica notte, il primo tassello è al suo posto. La prima intesa per formare il nuovo governo israeliano è raggiunta. Il Likud, il partito di destra del premier designato Benyamin Netanyahu, ha concluso un accordo di coalizione con Yisrael Beitenu, la formazione di estrema destra guidata da Avigdor Lieberman.
Yisrael Beitenu otterrà il ministero degli Esteri (che dovrebbe andare a Lieberman) come pure i dicasteri della Sicurezza interna, delle Infrastrutture, del Turismo e dell'Integrazione. Il lavoro di Netanyahu non è concluso: Yisrael Beitenu gli porta 15 deputati che si sommano ai suoi 27. Per ottenere la maggioranza nella Knesset (totale 120 seggi) dovrà ottenere l'appoggio dei partiti religiosi se non di Kadima. La possibilità di un governo con il partito centrista Kadima di Tzipi Livni, magari basata su una staffetta al potere (prima lui premier per tre anni, poi lei) era stata rilanciata domenica dalla rivelazione di un incontro segreto tra i due, ma molti opinionisti israeliani sono scettici.
L'annuncio è avvenuto poche ore dopo un agguato in cui sono morti due poliziotti israeliani in Cisgiordania. L'attacco è stato rivendicato dalle «Brigate del Martire Imad Mughniyeh». Si tratterebbe di un gruppo palestinese legato all'Hezbollah. I due agenti sono stati uccisi a colpi d'arma da fuoco nei pressi dell'insediamento israeliano di Massua, a sud-est di Nablus e vicino al confine con la Giordania, intorno alle 20 di domenica. La loro auto è stata trovata capovolta fuori strada. Si ipotizza che sia stata colpita da proiettili provenienti da un'altra auto e che l'agente alla guida abbia perso il controllo del veicolo. L'agguato potrebbe essere una vendetta contro gli israeliani per l'assassinio del comandante di Hezbollah Imad Mughniyeh, avvenuto a Damasco nel febbraio 2008 (che Israele nega di aver commesso).
Il nome «Brigate di Imad Mughniyeh» è stato usato per la prima volta nel marzo 2008, per rivendicare (insieme ad un altro gruppo, «Ahrar al Jalil», ovvero «i liberatori della Galilea») l'attacco contro una scuola rabbinica a Gerusalemme Ovest ed è riapparso nell'ultimo anno accanto a quello delle Brigate di Al Aqsa in volantini distribuiti in Cisgiordania. Alcune cellule «sotterranee » di quest'ultimo, sfuggite al controllo del Fatah, si sono legate all'Hezbollah già nel 2003. Hassan Nasrallah, il leader di Hezbollah, l'aveva promesso. A fine gennaio, a pochi giorni dall'anniversario della morte di Mugniyeh, aveva annunciato: «È necessario reagire all'uccisione di Mugniyeh per dare una lezione agli assassini». Aveva aggiunto: «La vendetta non sarà mai nel passato. Sarà sempre davanti a noi».
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