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[b]almeno quattro morti a Gerusalemme[/b]

Sangue sulla tregua, Hamas nega un coinvolgimento ma poi rilancia: «Attentato logico, colpa di Israele»

[b]GERUSALEMME [/b]

[b]Torna il terrore a Gerusalemme. Un palestinese ha seminato il panico nella centralissima via Jaffa attaccando con un trattore Caterpillar le vetture in transito, compreso un autobus a due piani, prima di essere ucciso. Il bilancio è di almeno quattro morti e una quarantina di feriti, ma si potrebbe aggravare perchè alcuni feriti sono in condizioni critiche. [/b]

[b]Panico in strada[/b]
L’uomo, residente a Gerusalemme est, con precedenti penali e in possesso di una carta d’identità israeliana, è salito su un trattore usato per i lavori di costruzione della metropolitana e si è lanciato contro una decina di veicoli. Un bus si è capovolto e diverse vetture sono state schiacciate dalla pala scavatrice del mezzo. Una delle vittime è una donna che si trovava a bordo di una Toyota, schiacciata dalla pala del trattore, mentre un bimbo che era al suo fianco è stato dalvato da un passante. Un poliziotto israeliano è riuscito a salire sul trattore e ha tentato di entrare nella cabina di guida: quando ha visto che non riusciva a immobilizzarlo, gli ha sparato e lo ha ucciso.

[b]Sangue sulla tregua[/b]
Nella città santa è stato proclamato lo stato d’emergenza. L’attentato, il primo dalla sparatoria di marzo in una scuola rabbinica, che causò otto morti, arriva meno di due settimane dopo la firma di una tregua tra Hamas e Israele. L'attacco è stato rivendicato dall’unità Imad Mughnieh delle Brigate dei liberatori della Galilea, un gruppo poco conosciuto che a marzo aveva già rivendicato l’attentato alla scuola rabbinica di Gerusalemme per vendicare l’uccisione a Damasco di Mughnieh, capo militare di Hezbollah. Hamas ha negato il suo coinvolgimento ma ha definito l’attacco come «la naturale conseguenza dell’aggressione israeliana». Hamas prende le distanze dall'attentato negando un proprio coinvolgimento diretto. Ma le parole di un esponente del movimento estremista islamico sono comunque durissime: «L'attentato è stata una logica conseguenza delle continue aggressioni di Israele contro il nostro popolo».

[b]Assaltato il valico di Rafah[/b]
Intanto migliaia di palestinesi hanno assaltato il valico di Rafah, tra la Striscia di Gaza e l’Egitto. La polizia egiziana, presa a sassate, ha usato gli idranti per respingere la folla. Sei agenti sono rimasti leggermente feriti. La folla contestava lo stop agli ingressi in territorio egiziano, dopo che nella giornata di martedì solo 200 palestinesi erano stati lasciati passare. Il 19 giugno nella Striscia era entrato in vigore un accordo di tregua di sei mesi tra Hamas e Israele, raggiunto con la mediazione egiziana, in base al quale il governo israeliano aveva iniziato ad allentare il blocco. Alcuni lanci di razzi Qassam da parte di miliziani della Jihad islamica, avevano poi portato Israele a richiudere i valichi, riaperti anche se solo in parte, nella mattinata di oggi (resta invece chiuso il passaggio di Kerem Shalom). Hamas intanto aveva annunciato il divieto a tutti i gruppi armati del territorio di compiere altre azioni che violassero la tregua.

 

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