POLEMICHE PER IL BATTESIMO DEL VICEDIRETTORE DEL CORRIERE. HAMAS CONTRO LA SANTA SEDE
[b]Conversione di Allam, il Vaticano: «Nessuna ostilità verso l'Islam»
L'Osservatore Romano: «La libertà religiosa è anche libertà di cambiare religione»[/b]
[b]CITTÀ DEL VATICANO [/b]- Il gesto di Benedetto XVI, che ha battezzato il giornalista di origine egiziana Magdi Allam in San Pietro la notte di Pasqua, ha «un importante significato» perché «afferma, in modo mite e chiaro, la libertà religiosa», senza peraltro «alcuna intenzione ostile» nei confronti dell'Islam». L'Osservatore Romano commenta così la decisione del Papa di impartire personalmente i sacramenti dell'iniziazione cristiana al vicedirettore del Corriere della Sera, convertitosi al cattolicesimo. In un editoriale siglato dal direttore Gian Maria Vian, il quotidiano della Santa Sede spiega che la libertà religiosa «è anche libertà di cambiare religione, come nel 1948 fu sottolineato dalla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo (anche se in seguito, purtroppo, la dichiarazione è stata proprio su questo punto ridimensionata). Così – aggiunge – chiunque chieda senza costrizione il battesimo ha il diritto di riceverlo».
[b]LE CRITICHE[/b] – Ma la conversione di Magdi Allam, e la cerimonia di San Pietro, continuano a suscitare polemiche. Severe critiche al giornalista e al comportamento del Vaticano per «l'alto profilo intenzionale» dedicato al suo battesimo sono espresse da un noto analista palestinese, Khaled Amayreh, sul sito web di Hamas, Palestine-Info. «Il Vaticano – scrive l'opinionista islamico – non può sperare in buone relazioni con i musulmani e al tempo stesso continuare ad incitare all'odio e al razzismo nei confronti di una religione che ha un miliardo e mezzo di seguaci, compresi milioni di europei e centinaia di migliaia di italiani». E anche 138 intellettuali e leader religiosi musulmani firmatari di una recente lettera aperta al Papa per promuovere la pace mondiale, ricevuti in Vaticano a febbraio, hanno criticato la modalità in cui è stata realizzata la conversione del giornalista. Per bocca di Aref Ali Nayed, direttore del Centro regale di studi strategici islamici ad Amman, in Giordania, figura chiave del gruppo «A common world», i 138 hanno denunciato l’atto «deliberato e provocatorio di battezzare Allam in un'occasione così speciale e in modo così spettacolare» e chiedono alla Santa Sede di «prendere le distanze» dalla dichiarazioni del vicedirettore «ad personam» del Corriere della Sera.
«[b]LA SANTA SEDE PRENDA LE DISTANZE[/b]» – «È triste che l’atto intimo e personale di una conversione religiosa divenga uno strumento trionfalistico per segnare punti» afferma Nayed commentando con l'agenzia Apcom il battesimo di Allam a San Pietro in occasione della veglia Pasquale presieduta da Benedetto XVI. «Tali strumentalizzazioni di una persona e della sua conversione è contraria ai principi basi della dignità umana. Giunge inoltre in un momento altamente inopportuno in cui sinceri musulmani e cattolici stanno lavorando molto duramente per riparare alle fratture tra le due comunità ». «Secondo, è triste – aggiunge Nayed – che la persona prescelta per un gesto così fortemente pubblico ha generato, e continua a generare, argomenti di odio. Il messaggio fondamentale dell’articolo più recente di Allam è lo stesso messaggio dell’imperatore bizantino citato dal Papa nella sua lezione di Regensburg tristemente nota. Non è lontano dalla verità vedere questo come un altro modo di riaffermare il messaggio di Regensburg (che il Vaticano continua a dire che non era intenzionale). «È ora importante per il Vaticano prendere le distanze dal discorso di Allam. I musulmani dovrebbero prendere l’evidente battesimo papale come un appoggio del discorso di Allam relativamente all’islam? Terzo, è triste che Benedetto XVI – spiega ancora Nayed citando i 138 saggi – abbia scelto di fare del messaggio fondamentale del suo discorso religioso durante la speciale occasione della Pasqua un messaggio quasi-manicheo sui temi del buio e della luce, assegnando il "buio" agli "altri" e la "luce" a "se stessi"».
«[b]SERVE RISPETTO[/b]» – La conversione di Magdi Allam tiene banco anche nel dibattito politico. Per il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini«un profondo rispetto è l'unico atteggiamento serio da assumere» rispetto alla scelta del vicedirettore. Si tratta, aggiunge Casini, ospite di Viva Voce su Radio24, di «una scelta di fede su cui nessuno può sindacare. L'unico atteggiamento serio è il rispetto per la libertà religiosa di tutti e quindi di Magdi Allam». In linea con Casini Fiamma Nirenstein, candidata del Pdl per la Camera dei Deputati, sottolinea attraverso una nota che «il battesimo di Magdi Allam ha provocato critiche improprie e aggressive di fronte a quella che si caratterizza come una scelta religiosa personale, che ciascun uomo ha il diritto di fare». «Non condivido nel modo più assoluto gli attacchi a Magdi Allam. Da laico comprendo le ragioni di chi scopre nella libertà della propria coscienza una nuova fede religiosa», afferma Fabrizio Cicchitto, vice coordinatore di Forza Italia. Per Enrico Bosellila decisione di Magdi Allam di farsi battezzare dal Papa in occasione della veglia pasquale a San Pietro «è un gesto molto forte». Ma «per come è stato realizzato – ha spiegato il leader dello Sdi nel corso della vidochat di Corriere.it – temo che non sarà interpretato come un gesto di dialogo nel mondo». Anche Federico Bricolo, deputato della Lega Nord, interviene nel dibattito aperto dalle parole di Magdi Allam, che dopo il battesimo ha affermato che «il male è insito in un Islam che è fisiologicamente violento e storicamente conflittuale». «Ha ragione Magdi Allam – rileva Bricolo- quando dice che l'Islam moderato non esiste. Oggi ancora di più – aggiunge – possiamo dire che, grazie a Benedetto XVI, l'Occidente ha finalmente trovato un Papa forte, deciso e motivato a difendere la nostra religione, i suoi valori e la sua millenaria tradizione, senza paura delle reazioni degli integralisti islamici».
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