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Lunedì 18 febbraio alle ore 18[/b]
presso la [b]Sala Bernini – Residenza di Ripetta [/b]- Via di Ripetta 231 – Roma

La Mondadori editore presenta il libro di [b]Ehud Gol[/b]

[b]Da Gerusalemme a Roma. Il Medio Oriente. L Italia, il Mondo:
Riflessioni di un ambasciatore, 2001-2006[/b]

Insieme all'autore, interverranno [b]Gianfranco Fini, Gianni Letta e Umberto Ranieri[/b]
coordinati da [b]Bruno Vespa[/b]

[i][b]Ingresso libero con conferma obbligatoria via mail a feldman.or@gmail.com[/b][/i]

Il suo incarico attuale è di emissario speciale di Israele per un paio di Stati che non può rivelare e di ambasciatore in Armenia, Tagikistan, Turkmenistan, Kirgizistan, tutti Paesi sui quali lavora per lo più da Gerusalemme. La sua prossima sede, dal 2009, sarà
Lisbona. Ma Ehud Gol, che ha rappresentato Israele a Roma dal 2001 al 2006, tornerà presto a far parlare di sé in Italia.

[b][i](Fonte: Corriere della Sera)[/i][/b]

Per presentare un suo libro che sarà in libreria da martedì prossimo si riuniranno, il 18 febbraio al Residence Ripetta di Roma, il presidente di An Gianfranco Fini, Gianni Letta che è il braccio destro di Silvio Berlusconi e il democratico Umberto
Ranieri, finora presidente della commissione Esteri della Camera.

[b]Saranno i giudizi non certo ingessati di Gol, e la loro interazione con i rappresentanti del centrodestra italiano, ad attirare attenzione. [/b]

Da Gerusalemme a Roma si intitola il libro di questo diplomatico dalle lontane origini afghane. Sottotitolo, Il Medio Oriente, l'Italia, il mondo: riflessioni di un ambasciatore 2001-2006. Stampato da Mondadori, il volume raccoglie 81 articoli pubblicati da Gol su giornali italiani e ha Silvio Berlusconi non soltanto come editore, ma anche come autore della prefazione. Negli articoli, frasi affilate. "[b]Avere la Siria come garante della pace mondiale è come mettere il gatto a sorvegliare la pescheria: un assurdo senza confini[/b]", per fare un esempio. Oppure, frase scritta quando il raìs di Ramallah era ancora in vita: "Arafat è un terrorista con le mani sporche del sangue di centinaia di innocenti". Tra i titoli, un linguaggio privo di quei camuffamenti del proprio pensiero glassati di gentilezza che spesso il mestiere di diplomatico impone di dispensare: "L'Europa ha tradito il mio popolo", "Due bombe, due misure, l'Unione europea non è imparziale", "Non criticate la nostra linea dura", "Attenzione all'Iran, ricorda la belva nazista" e così via.

"Privo dei fronzoli del protocollo", è il complimento che Berlusconi, certificando la sua "personale amicizia" con Gol, riserva all'ambasciatore. Il fondatore di Forza Italia ricorda che il suo legame con il diplomatico israeliano si sviluppò parallelamente ai rapporti diretti che, da presidente del Consiglio, aveva con Ariel Sharon, premier nei primi anni del mandato di Gol. Nel rammentare le stragi di civili compiute da terroristi palestinesi nella seconda Intifada, il Cavaliere rivendica l'azione compiuta dal suo governo "per propiziare un riavvicinamento tra Ue e Israele che non poteva non passare per una maggiore sintonia tra Roma e Gerusalemme".

Una tesi che forse non scomparirà nella campagna elettorale.

 

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