Il mese di Elul secondo la tradizione Ebraica – il giorno del giudizio
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Elul (×ֱלוּל), dodicesimo mese del calendario civile ebraico, cade tra agosto e settembre ed ha una durata di 29 giorni.
Il nome, che in aramaico significa “ricercaâ€, secondo la tradizione ebraica è l’acronimo dei versi del Cantico dei Cantici “Ani L'dodi V'dodi Liâ€, “Il mio amato è mio, ed io sono suaâ€, ed il periodo rappresenta un percorso di introspezione, ripensamento e ricerca interiore in preparazione alle imminenti festività di Rosh Hashanah, capo d’anno, e di Yom Kippur, giorno dell’espiazione, che cadono nel successivo mese di Tishrei.
Rosh Hashanah, il capodanno ebraico, citato per la prima volta nel libro di Ezechiele, perdura due giorni e celebra il culmine della creazione e l'accettazione della sovranità di Dio. La tradizione vuole che questi siano anche i giorni in cui Dio giudica il comportamento dell'uomo nel corso dell'anno, e conseguentemente decida del suo futuro per l'anno successivo, lasciandogli un periodo di pentimento fino a Yom Kippur, prima di sigillarne definitivamente il destino.
Yom Kippur, celebrato 10 giorni dopo Rosh Hashanah, i “dieci giorni dell’espiazioneâ€, è la festività più importante del calendario ebraico, e rappresenta l’ultima opportunità di chiedere, con consapevolezza e convinzione, il perdono dei propri peccati commessi nell’anno appena terminato. Il processo di “purificazione†viene rappresentato materialmente dalla giornata digiuno e di preghiera che, a differenza delle altre ricorrenze, è rispettata anche quando cade durante lo Shabbat. La festa non ha precisi riferimenti storici, ma tradizionalmente viene collegata al giorno in Moshe ricevette le seconde Tavole dei Comandamenti.
Durante il mese di Elul, il periodo di accoglienza di queste festività si esprime con diversi rituali, tra cui lo shofar suonato ogni mattina, shabbat escluso, da Rosh Hodesh Elul (primo giorno del mese) fino al giorno prima di Rosh Hashanah (il periodo varia tra le diverse comunità ) con il significato di risvegliare lo spirito e di indurlo alla riflessione, la lettura quotidiana del Salmo 27, eseguita da Rosh Hodesh Elul fino al settimo giorno di Sukkot, che cade nel mese di Tishrei, e le Selichot, suppliche, speciali preghiere penitenziali recitate ogni mattina dall’ultimo venerdì prima di Rosh Hashanah secondo la tradizione ashkenazita, o per l’intero mese di Elul secondo la tradizione sefardita.
Considerando l’approssimarsi di Yom Kippur, in cui a Dio viene chiesto perdono per le mancanze commesse solo nei Suoi confronti, il mese di Elul è il periodo ideale per rimediare a offese e danni recati ad altre persone e per saldare i debiti, poiché il perdono divino è comunque correlato a quello umano, ed è inutile sperare in un migliore anno nuovo senza rendere migliori anche le relazioni con il prossimo.
Elisa Mino Colombo
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