[b]Comunicato Honest Reporting Italia 27 maggio 2007[/b]

Da sette anni, gli abitanti di Sderot vivono nel costante terrore.
Su quella che un tempo era una ridente cittadina di 20.000 abitanti,
da sette anni piovono con frequenza quasi quotidiana missili Qassam
lanciati dai palestinesi della striscia di Gaza.

In sette anni, circa 8.000 razzi palestinesi hanno avuto come
bersaglio esclusivamente obiettivi civili israeliani, quali case,
scuole, ospedali, giardini d'infanzia, centri commerciali e ogni
altro luogo in cui ci sia un'alta concentrazione umana.
Scopo evidente è uccidere il maggior numero di persone, uomini e
donne, vecchi e bambini.
Nell'agosto 2005 il governo israeliano ha messo in atto lo sgombero
totale dei 25 villaggi situati nella striscia di Gaza, nella
speranza di ottenere in cambio una maggiore sicurezza per i suoi
cittadini residenti nel Sud del Paese e lungo i suoi confini.
La risposta palestinese non si è fatta attendere: dove erano le
serre, che producevano tonnellate di verdure e davano lavoro a
centinaia di palestinesi, sono stati scavati i tunnel dai quali
passa il contrabbando di armi e l'ingresso dei terroristi, come
possiamo vedere qui:
http://www.drybonesproject.com/blog/gazaGreen.jpg
e quelli che un tempo erano fertili insediamenti agricoli sono stati
in un attimo trasformati in ulteriori basi di lancio, e l'intensità
dei lanci è aumentata.
Per avere un'idea della situazione suggeriamo di guardare, fra i
molti disponibili, questi due filmati:


Durante tutti questi anni abbiamo assistito, incredibilmente, a un
silenzio pressoché totale su tutto questo: sia i media che la
politica internazionale hanno totalmente ignorato quanto sta
accadendo, hanno ignorato il martirio che la città di Sderot sta
quotidianamente subendo, per svegliarsi unicamente quando Israele
decide di reagire. Quando ciò accade, è tutto un indignarsi, è tutto
un protestare, è tutto un condannare: rivolto a Israele, beninteso.
Anche in questi ultimi giorni, in cui i palestinesi hanno
ulteriormente intensificato i lanci di missili, non abbiamo sentito
se non condanne per "l'uso sproporzionato della forza" da parte di
Israele. E nel frattempo Sderot muore. Nel frattempo gli abitanti di
Sderot fuggono a migliaia. Nel frattempo quelli che non possono
fuggire, avendo non più di 15 secondi di preavviso tra l'allarme e
la caduta del missile soffrono per gravi traumi psicologici e
psichici.

Noi vogliamo che tutto ciò abbia termine. Chiediamo a tutti coloro
che leggeranno questo testo di agire in prima persona. Chiediamo che
tutti scrivano ai propri giornali di riferimento per chiedere di
informare puntualmente sul martirio che Sderot sta subendo, e non
solo sulle risposte israeliane. Chiediamo che tutti scrivano al
maggior numero possibile di politici per chiedere loro di prendere
nettamente posizione su quanto sta accadendo da anni sotto gli occhi
di tutti, per chiedere loro di chiudere una volta per tutte la
vergognosa pagina della "equivicinanza" tra carnefici e vittime che
da troppo tempo contraddistingue la nostra politica estera, per
chiedere loro di fare pressione sui propri contatti palestinesi per
far cessare questa barbarie. Qui:
http://www.camera.it/deputatism/245/documentoxml.asp
potete trovare gli indirizzi email dei deputati e qui

http://www.senato.it/leg/15/BGT/Schede/Attsen/Sena.html
quelli dei senatori.
Chiediamo infine che tutti coloro che, fra quanti leggeranno questo
testo, dispongono di un sito web, di un blog, di un qualunque tipo
di spazio pubblico, lo utilizzino per diffondere ulteriormente
questo appello, chiediamo che tutti coloro che lo riceveranno lo
inoltrino alle proprie mailing list. E firmiamo anche le petizioni
indirizzate agli stati membri dell'Unione Europea qui:
http://www.petitiononline.com/EU2007/ e qui:
http://www.petitiononline.com/Sde2007/petition.html
Collaboriamo tutti, per quanto sta nelle nostre possibilità, a
salvare Sderot dalla distruzione totale.

Invitiamo i nostri lettori a scrivere ai mass media per protestare
contro servizi scorretti e faziosi, e a inviarci copia dei loro
messaggi presso HR-Italia@honestreporting.com

HonestReportingItalia vi invita inoltre a proporci eventuali
critiche ai media per una possibile inclusione nei futuri
comunicati. Assicuratevi di includere l'URL dell'articolo in
questione o l'articolo stesso e invialo a: HR-
Italia@honestreporting.com

 

Comments are closed.

Set your Twitter account name in your settings to use the TwitterBar Section.