C’è del marcio nel Labour
Il partito che fu di Tony Blair all’epoca della Londra rampante ed edonista di fine anni Novanta si è distinto per rigurgiti antisemiti assai vistosi. La base è spaccata, e in vista delle elezioni locali imminenti c’è chi parla già, prevedendo un’emorragia di voti, che si giunga a una resa dei conti interna.
Non c’è da meravigliarsi più di tanto se nel partito laburista inglese spuntino come funghi gli antisemiti DOC. Un partito retto da un terzomondista di sinistra che nel 2008 definiva Hezbollah e Hamas “amici” invitandoli a parlare in parlamento, e coltivava rapporti con dei negazionisti, cosa può essere se non una calamita per gli odiatori professionisti dello stato ebraico?
E così abbiamo ascoltato la hitleriana araba Naz (nomen omen) Shah, la quale ha suggerito la ricollocazione di Israele negli Stati Uniti, e poi dopo, in successione, Ken Livingstone, il quale ci ha rivelato che Hitler era un fervente sionista.
L’equazione sionismo=nazismo è il pane quotidiano della bassa manovalanza antisemita a cui Livingstone appartiene a pieno titolo. Livingstone ha ribadito questa farneticazione dopo la sua sospensione dal partito (anche la Shah è stata sospesa), affermando di basarsi sugli scritti di Lenni Brenner, uno storico marxista. In suo aiuto è arrivato subito Soccorso Hezbollah, George Galloway, forse il più feroce antisionista inglese, grande sostenitore di Hamas e Assad.
Come ha sottolineato lo storico inglese Roger Moorhouse, quelle di Livingstone sono affermazioni del tutto false. Ci fu un accordo nel 1933 tra nazisti e i sionisti tedeschi affinché gli ebrei tedeschi potessero emigrare in Palestina, naturalmente al prezzo modico a persona di novantamila dollari attuali, ma affermare in base a ciò che Hitler sostenesse il sionismo è semplicemente segno di “analfabetismo storico”.
Come da copione, l’ex sindaco di Londra ha parlato di un complotto della famigerata lobby israeliana, la stessa che si riuniva nel cimitero di Praga (allora era solo ebraica), per mettergli la mordacchia e impedirgli di denunciare la natura criminale di Israele.
La realtà è che si sta avverando ciò che Tony Blair aveva previsto prima della elezione di Corbyn a segretario del Partito. “L’elezione di Corbyn determinerà la dissoluzione del Labour”.
Da quando invitava gli “amici” di Hamas e di Hezbollah ha parlare in parlamento, Corbyn, il quale si è affrettato a dire che non ci sono problemi di antisemitismo nel partito, non si è mai smentito. E’ infatti tra gli amorevoli sponsorizzatori di un evento “educativo” che si è svolto a Gaza questa settimana. Trattasi di una piece in cui bambini travestiti da soldati brandiscono coltelli e mitra giocattolo simulando degli attacchi nei confronti di israeliani.
La società sostenuta dall’attuale segretario del Labour si chiama Interpal. Il suo presidente è Ibrahim Hewitt il quale oltre a occuparsi di finanziare show educativi a Gaza sostiene apertamente che le adultere debbano essere lapidate.
Si finisce sempre così. Dall’antisemitismo all’antisionismo, al filo-nazismo all’Islam duro e puro. E per farlo uno dei modi più infallibili è attraverso la sinistra terzomondista e pro-pal di cui Corbyn è una delle mosche cocchiere.
Niram Ferretti, L’Informale, 30/04/2016
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