5777/2016 Anno del Il Santuario del Libro, Shrine of the Book.
Quest’anno, in occasione della celebrazione del Museo del Libro, la tesserà ADI rappresenta il Santuario, the Shrine of the Book.
Progetto architettonico: Armand Bartos and Frederick KieslerProgetto museografico: Rachel Lev, Gerusalemme.
Area espositiva: 520 m2; unità espositive: 32; lunghezza del fronte espositivo: 35 m
Foto: Maurizio Turchet
È uno dei luoghi più importanti del pianeta per quanto riguarda la conservazione di testi antichi.
Il Santuario del Libro è stato realizzato nel 1965 per la conservazione e l’esposizione dei manoscritti di Qumran o del Mar Morto, la più antica e ricca collezione di testi biblici, databile tra il III secolo a.C. e il I d.C. L’edificio, progettato dagli architetti americani Bartos e Kiesler, carico di simbolismo e spiritualità, è considerato una pietra miliare dell’architettura moderna. A quarant’anni dalla sua nascita, lo Shrine of the Book è stato restaurato ed il suo arredo completamente rinnovato per offrire ai delicatissimi reperti le migliori condizioni di conservazione ed esposizione dei manoscritti di Qumran o del Mar Morto, la più antica e ricca collezione di testi biblici, databile tra il III secolo a.C. e il I d.C. L’edificio, progettato dagli architetti americani Bartos e Kiesler, carico di simbolismo e spiritualità, è considerato una pietra miliare dell’architettura moderna. A quarant’anni dalla sua nascita, lo Shrine of the Book è stato restaurato ed il suo arredo completamente rinnovato per offrire ai delicatissimi reperti le migliori condizioni di conservazione ed esposizione.
Il museo, all’interno dell’Israel Museum a Gerusalemme, si sviluppa sotto una cupola a forma di giara bianca sfavillante nel sole, costantemente irrorata da acqua e detersivo a simboleggiare la continua ricerca di purezza. Alle sue spalle si erge un muro nero a significare l’ombra.
Manoscritti del Mar Morto
La scoperta dei rotoli di Qmran, qui conservati, risale al 1947. I Rotoli di pelle arrotolata e cucita di dimensioni variabili, dal piccolo rotolo di Abacuc (141×13 cm) al rotolo di Isaia (25 cm x 15 mt) sono scritti con inchiostro vegetale con calligrafia nettissima e quasi priva di errori, corretti in margine. Ogni colonna è marcata ai margini da una immaginaria linea verticale ed i diversi capitoli sono separati da uno spazio bianco. I manoscritti databili dal II sec. a.C. al primo d.C. sono stati trovati chiusi in anfore, sono ancora in buono stato insieme a monete dell’epoca e lettere con nome e data.
Sono i più antichi manoscritti della Bibbia, con la sola eccezione della placca d’argento esposta in una vetrina del Museo.
Oltre a questi testi sono conservati gli altri scritti interni alla comunità essena stanziata a Qmran: rotolo del Tempio con la descrizione del Tempio ideale, Regola della guerra, Inni e preghiere e commenti a libri della Bibbia.
Si scendono alcuni gradini per raggiungere una sezione nella quale sono conservati oggetti quotidiani dell’epoca di Cristo. Numerosi i reperti dell’epoca di Bar Kokhba, monete e lettere che iniziano con: “Nel primo anno della Redenzione di Israele…”.
I Manoscritti del Mar Morto sono composti da circa 900 documenti, compresi testi della Torah, o Pentateuco, la Bibbia ebraica, scoperti tra il 1947 e il 1956 in undici grotte dentro e intorno al uadi di Qumran, vicino alle rovine dell’antico insediamento di Khirbet Qumran, sulla riva nord-occidentale del Mar Morto.
I testi, di grande significato religioso e storico, comprendono alcune fra le più antiche copie dei libri biblici e dei commentari, e conservano la testimonianza della fine del tardo giudaismo del Secondo Tempio. Scritti in ebraico, aramaico e greco, per lo più su pergamena, ma con alcuni scritti su papiro, datano tra il 150 a.C. e il 70 d.C. I Rotoli sono associati all’antica setta ebraica detta degli Esseni.
Sono tradizionalmente divisi in tre gruppi: manoscritti “biblici” (copie di testi dalla Bibbia ebraica), circa il 40% dei rotoli identificati; manoscritti “apocrifi” o “pseudepigrafici”, documenti noti del periodo del Secondo Tempio, come Enoch, Giubilei, Tobia, Siracide, salmi non canonizzati nella Bibbia ebraica, ma in qualche caso accettati dalla versione greca dei Settanta o utilizzati dalla tradizione rabbinica, che costituiscono circa il 30% dei rotoli identificati; e manoscritti “settari”, documenti precedentemente sconosciuti, che descrivono le norme e le credenze di un particolare gruppo o gruppi all’interno della maggioranza ebraica) come laRegola della Comunità, il Rotolo della guerra, commento (in ebraico פשר, pesher) ad Abacuc e la Regola della Benedizione, che costituiscono circa il 30% dei rotoli identificati.
Fino al 1968 la maggior parte delle pergamene conosciute e dei frammenti sono stati custoditi nel Museo Rockefel a Gerusalemme. Dopo la guerra dei sei giorni, queste pergamene e frammenti sono stati spostati al Santuario del Libro, presso il Museo d’Israele, che tuttora ne conserva numerosi, mentre altri sono presso l’Istituto Orientale dell’Università di Chicago, al Seminario teologico di Princeton, all’Azusa Pacific University e nelle mani di collezionisti privati.
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