Dire Kaddish a nove anni
Commento di Deborah Fait
Dicono che a 9 anni non sia giusto recitare il Kaddish. E’ vero, sono i grandi che lo recitano e, comunque, dopo i 13 anni quando un ebreo entra nell’età adulta. Ma è anche vero che a 9 anni non è giusto assistere all’assassinio dei propri genitori. Matan ha voluto esserci ai funerali della mamma e del suo papà, era là, piccolo, in mezzo alla folla di migliaia di persone, era vicino ai suoi nonni e piangeva ma non come piangono i bambini, con rassegnazione, era attento a tutto, era disperato e guardava e si metteva in piedi e si portava le mani al viso. Piangeva forte, con i singhiozzi che lo scuotevano ma non chiedeva aiuto a nessuno, sembrava, in mezzo a quelle migliaia di persone, essere lui, solo, con mamma e papà. Nessun altro intorno a loro. Lui aveva capito subito quello che era successo quando li ha visti accasciarsi, aveva capito tutto e, in quel preciso momento, quel bambino è diventato grande. Naama e Eitan sono stati assassinati mentre erano in macchina con quattro dei loro sei bambini, sono stati freddati vicino a Itamar dove due anni fa fu sgozzata la famiglia Fogel. Questa volta, forse per la fretta, forse pensando che sarebbero morti comunque per l’impatto dell’auto ormai senza guidatore, non hanno sparato ai bambini. Quando sono arrivati i soccorsi li hanno trovati sotto chock e lui, Matan, il più grande, gridava “qualcuno ha ammazzato i miei genitori”.
A Gaza hanno festeggiato per le strade, come al solito. in Giudea e Samaria è esplosa la guerriglia, sul Monte del Tempio hanno sparato, gettato bombe molotov, pietre, non si son fatti mancare niente, barbari invasati di odio. Tutte le fazioni palestiniste, da Ramallah a Gaza, hanno parlato di “azione eroica”.
Ecco il video dell’intero intervento di Netanyahu : http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=8&sez=120&id=59758 Matan significa dono, il dono che i suoi genitori hanno avuto quando è nato 9 anni fa, Matan e i suoi tre fratellini (5 e 4 anni e 4 mesi) sopravvissuti all’attentato, oggi li hanno salutati per sempre, li hanno salutati piangendo non urlando come fanno quelli che hanno solo odio e barbarie nel cuore. I media italiani ne hanno dato la notizia, ohh si, l’hanno data, come no, la Rai, senza mai smentirsi, ha parlato di una coppia di coloni ebrei uccisi…. Mediaset è andata meglio , sono stati corretti “ una coppia di israeliani è stata trucidata…” Persino La Repubblica.it ha parlato di “due israeliani uccisi…” il che è tutto dire. Pare evidente che la parola “coloni” resta ancorata in Rai e che i suoi inviati, nel caso specifico Piero Marrazzo, non hanno ancora capito che in Giudea e Samaria vivono cittadini israeliani . http://www.repubblica.it/esteri/2015/10/01/news/cisgiordania_uccisi_due_israeliani_erano_in_auto_con_4_bambini-124108702/?ref=HREC1-13 Aveva 9 anni anche una delle cinque bambine-bomba che in Nigeria si sono fatte esplodere ammazzando altre 14 persone. La cultura dell’odio e della morte da decenni, da quando ne era portavoce e maggior attore Arafat, si è diffusa a macchia d’olio e sta ammorbando il mondo intero rendendolo complice e assuefatto ai peggiori orrori. Israele, ha detto Neyanyahu, è in prima linea nella battaglia della civiltà contro la barbarie. “State a fianco di Israele perchè Israele non difende solo se stesso. Difende anche voi!” Oggi quel bimbo ha dimostrato a tutti quanto siano vere quelle parole, ha dimostrato che questo è Israele: coraggio e vita anche nelle prove peggiori e nel dolore più inaccettabile. Deborah Fait “Gerusalemme capitale unica e indivisibile di Israele” |
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