Proiettato a Recanati il film antisemita di Samantha Comizzoli
8 SETTEMBRE 2015
AUTORE: MARIO DEL MONTE
Mi sono più volte rifiutato di commentare le attività di Samantha Comizzoli, l’attivista propal che si fece ritrarre davanti a un forno mentre mostrava le tre dita proprio nel giorno in cui tre ragazzi ebrei venivano rapiti, e si scoprirà in seguito anche barbaramente uccisi, da un gruppo di terroristi palestinesi. L’idea è sempre stata quella di non dare visibilità a lei e ai quattro gatti che la seguono, sempre che questi ultimi non abbiamo smesso di seguirla visto che la stessa Comizzoli non è ben vista nell’ambiente degli attivisti propal.
Purtroppo però gli eventi mi costringono a dover parlare di nuovo di questa odiatrice seriale, spesso sbugiardata dai suoi stessi amici, che dopo essere stata espulsa da Israele torna all’attacco in Italia, precisamente nel Comune di Recanati. La città natale di Giacomo Leopardi ha infatti ospitato Martedì 1 Settembre, presso Villa Coloredo Mels, la proiezione del suo ultimo “capolavoro”, il film “Israele – Il Cancro” con il benestare del Sindaco Francesco Fiordomo.
Mettendo da parte per un momento lo squallido accostamento fra Israele e una grave patologia, è triste sapere che una proiezione in cui il termine nazista viene ripetutamente abusato per descrivere gli israeliani sia stata avallata da un’amministrazione comunale. Questo tipo di linguaggio, che francamente non credo possa portare a dialoghi costruttivi, è diventato la normalità in certi ambienti della sinistra radicale italiana proprio perché le istituzioni si sono spese poco per arginare il fenomeno.
Ancora più triste è stata la risposta di Fiordomo: “il Comune non ha partecipato all’organizzazione della serata. Il sì era praticamente automatico: non amo esercitare censure preventive”. Nessuno si sognerebbe di chiedere la censura preventiva, si tratta solo di buon senso e civiltà, attributi che la Comizzoli non sembra aver mai dimostrato nelle sue attività. Sarebbe bastata una breve ricerca su Internet della suddetta per capire che forse quell’evento andava evitato o quantomeno non ospitato in locali del Comune. Inoltre non credo si possa parlare di censura quando si cerca di prevenire la diffusione di messaggi d’odio: fermare un’antisemita dovrebbe essere un dovere di ogni cittadino italiano, altrimenti tutte le varie iniziative portate avanti per contrastare il fenomeno antisemitismo divengono gesti meccanici, riprodotti solo “perché dobbiamo”. E’ giusto parlare di antisemitismo perché qualsiasi critica allo Stato d’Israele che possa definirsi legittima non può passare per il supporto al terrorismo di Hamas o per l’accostamento di Israele al regime nazista. Come ha già magistralmente evidenziato l’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano qualche anno fa, l’odio anti-israeliano totale è una maschera sotto cui si cela l’antisemitismo moderno, quello che vorrebbe veder scomparire uno Stato, tutti i suoi cittadini e tutti quelli che lo supportano all’estero perché non compatibile con la sua ideologia anacronistica.
Come era facile prevedere l’ambasciatore di Israele in Italia Naor Gilon ha voluto esprimere tutta la sua indignazione per l’accaduto e lo ha fatto tramite una lettera inviata al Sindaco Fiordomo che è stata pubblicata dal quotidiano L’Unità. Nella missiva l’ambasciatore ha cercato di far capire al Sindaco chi fosse veramente Samantha Comizzoli ma a quanto pare non è arrivata nessuna risposta.
Pochi giorni fa Matteo Renzi, durante la sua visita in Israele, condannava il boicottaggio nei confronti dello Stato d’Israele e ricordava le radici comuni fra i due popoli. Oggi un uomo del suo stesso partito, il PD, rischia di provocare un incidente diplomatico con un gesto che sembra negare tutte le belle parole pronunciate dal Premier. Per quanto riguarda la Comizzoli invece non sono preoccupato, così come non credo lo saranno le Comunità Ebraiche italiane: tra documenti palestinesi falsi, magliette inneggianti al lancio di razzi e fantomatici rapimenti di bambini la sua credibilità è già pari a zero.
2 Responses to Proiettato a Recanati il film antisemita di Samantha Comizzoli
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Non conosco la regista in questione e non me ne rammarico. D’altronde delle idee distorte di certe “Cenerentole gagliarde”, il cui massimo concetto di democrazia è quello staliniano, ne faccio volentieri a meno. Immagino d’altronde che persone simili sguazzino benissimo in società totalitarie od intolleranti, come quelle di certi stati islamici.
Spaventoso.
Comunque l’Italia resta uno dei paesi meno antisemiti in Europa Occidentale. Andate in Spagna e vedrete cosa significa quando la disinformazione anti-Israeliana viene accettata da un intero popolo.