E’ paradossale che Israele per garantire la propria sicurezza sui confini con la Siria debba accordarsi con Putin cioè con il maggior alleato del nemico iraniano. E’ un altro pessimo risultato della assurda politica di Obama

Al di la delle diffidenze israeliane sullo schieramento di forze russe in Siria, l’incontro avvenuto ieri a Mosca tra Putin e Netanyahu è chiaramente uno schiaffo a Obama e alla sua incomprensibile politica “indecisionista”. Il fatto che il Premier di quello Stato (Israele n.d.r.) che teoricamente dovrebbe essere il maggior alleato degli americani in Medio Oriente vada in Russia per coordinare azioni militari a protezione di Israele dimostra come il Presidente Obama sia incapace di garantire la sicurezza degli alleati regionali, anzi, dimostra una volta in più come la virata americana verso l’Iran abbia cambiato in peggio tutti gli scenari in Medio Oriente.

L’accordo di “coordinamento” tra Russia e Israele

Secondo fonti israeliane Putin e Netanyahu avrebbero raggiunto un accordo su un “meccanismo” volto a evitare “malintesi” tra l’aviazione israeliana e quella russa sui cieli della Siria. Il Capo di Stato Maggiore israeliano Gadi Eisenkot ha incontrato il suo omologo russo e i due militari hanno deciso la formazione di un “comitato di coordinamento” volto a impedire che gli interessi russi si scontrassero con quelli israeliani. Alla Russia preme mantenere le proprie basi in Siria e possibilmente di mantenere Assad al Potere. A Israele interessa mantenere la sicurezza ai propri confini, quindi interessa che sul Golan non ci siano militari iraniani o di Hezbollah e, soprattutto, che attraverso la Siria non giungano armi ai terroristi libanesi. Il fatto che Israele e Russia abbiano raggiunto un accordo in tal senso è politicamente e militarmente una gravissima debacle per il Presidente americano che oltretutto sarebbe stato completamente ignorato durante la preparazione di questo incontro. Questo non toglie che la Russia di Putin rimanga il maggior alleato dei nemici di Israele, in particolare dell’Iran, ma non è che la recente politica americana nei confronti di Teheran si sia dimostrata tanto interessata agli interessi israeliani. Da qui il pragmatismo del Premier israeliano e la decisione di andare a Mosca.

Decine di aerei e migliaia di militari russi in Siria

Secondo la AFP che ha citato un anonimo funzionario del Pentagono, la Russia avrebbe già schierato in Siria 28 caccia e aerei da bombardamento oltre ad almeno 5.000 militari in una base nei pressi di Lakatia. Secondo un altro funzionario che ha parlato sempre a condizione di anonimato, nella base ci sarebbero anche elicotteri da assalto il che farebbe pensare che la Russia non voglia limitarsi a proteggere le proprie basi in Siria ma che intenda attaccare lo Stato Islamico e gli altri gruppi di opposizione ad Assad. Una fonte del Pentagono citata da Yenet sostiene che uno dei primi obbiettivi della Russia sarebbe un contrattacco sulla città di Palmira. Riconquistare Palmira darebbe al mondo un segnale molto importante sulle “buone intenzioni russe”.

Scritto da Maurizia De Groot Vos

 

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