“Una distorsione della giustizia e della logica e tutto ciò non aiuta la ricerca della pace in Medio Oriente ..un ossessione anti Israeliana dell’Europa mentre il terrorismo Islamico avanza nel Medio Oriente e nell’Europa stessa” questa la dichiarazione del Primo Ministro Benjamin Netanyahu in seguito alla risoluzione del Parlamento Europeo che chiede la marchiatura dei prodotti ebraici provenienti dagli insediamenti ebraici in Cisgiordania. Un errore storico che va contro l’interesse di migliaia di famiglie palestinesi.
L’Europa dimentica l’orrore delle leggi razziali, si torna a marchiare ” i giudei” con grande gioia del movimento BDS e preoccupazione della popolazione palestinese che rischia così di perdere migliaia di posti di lavoro. Una decisione della UE che presta con vergogna il fianco a quel movimento antisemita, che è ben lontano da fare gli interessi dei palestinesi, come anche loro stessi fanno notare. Una decisione del Parlamento Europeo che fa l’interesse di quei pochi palestinesi noti ma di sicuro indebolisce migliaia di famiglie. “L’etichettatura dei prodotti israeliani è una decisione discriminatoria che ricorda da vicino un passato già vissuto in Europa.” Anche perché l’UE si guarda bene da usare le stesse procedure in situazioni ben più gravi. Oggi gli odiatori del mondo e della pace brindano, non capendo per ignoranza o interessi che è un giorno nefasto e di assoluta vergogna per la pace in Medio Oriente e perché l Europa ha fatto un triste salto indietro di 70 anni.
I legislatori dell’Unione Europea hanno esplicitamente richiesto la “differenziazione fra Israele e le sue attività nei Territori Occupati” e hanno incoraggiato il capo della diplomazia europea Federica Mogherini a “prendere l’iniziativa per completare il lavoro dell’UE sulle linee guida per l’etichettatura dei prodotti provenienti dagli insediamenti israeliani.” La risoluzione è stata approvata con 525 voti favorevoli, 70 contrari e 31 astenuti.
Dal Ministero degli Esteri israeliano fanno sapere che “sotto le mentite spoglie di una procedura tecnica si sta tentando di imporre forzosamente una soluzione diplomatica invece di incoraggiare i palestinesi a tornare al tavolo dei negoziati. L’Europa sta minacciando Israele con la sua ipocrisia, perché gli stessi argomenti non vengono sollevati in relazione ai casi di Nord Cipro e Sahara Occidentale?”