Egitto: saranno rase al suolo diecimila abitazioni palestinesi a Rafah
Per ampliare la buffer zone
di Federica Macagnone
Diecimila case saranno evacuate e rase al suolo dalle forze militari egiziane al confine con la Striscia di Gaza per espandere la zona cuscinetto tra il Paese e la porzione di territorio palestinese. Dopo i sanguinosi attacchi contro i militari nel nord del Sinai, dove sono morte decine di soldati, le autorità egiziane stanno creando una “buffer zone” attorno al valico di Rafah per proteggere il confine e facilitare le operazioni dell’esercito: le evacuazioni saranno avviate subito dopo il mese sacro del Ramadan, intorno al 20 luglio.
I lavori sul lato egiziano sono iniziati nel febbraio 2014: in un primo momento il programma prevedeva di estendere l’area di circa 300 metri nelle aree urbane e di 500 metri nelle zone rurali. Ma, dopo l’attentato che ha ucciso più di 30 soldati egiziani nel Sinai nell’ottobre 2014, le autorità militari hanno deciso di allargare la zona cuscinetto: già 1.110 case sul lato egiziano sono state demolite ad aprile, per un totale di mille persone evacuate.
Adesso a diverse famiglie è stato già notificato il piano di evacuazione che, dicono le autorità, dovrebbe interessare circa 10.000 case nelle aree di Safa, Imam Ali e al-Ahrash nella città di Rafah, nel Nord Sinai, espandendo la “buffer zone” di 500 metri.
Fonti militari egiziane ritengono che per sradicare il potenziale pericolo «una volta per tutte», l’attuale zona cuscinetto dovrebbe raggiungere i 5.000 metri e dovrebbe essere protetta da un canale d’acqua.
Dopo il golpe militare in Egitto che ha rovesciato il presidente eletto Mohammed Morsi, Il Cairo ha dichiarato guerra ai tunnel di Gaza, distruggendone a centinaia, e ha evacuato migliaia di abitazioni palestinesi con la motivazione della lotta a militanti islamisti nel Sinai. I tunnel sono utilizzati da Hamas come fonte di entrate fiscali e per l’afflusso di armi e forniscono beni di prima necessità agli abitanti dell’area, tra cui cibo e medicine ma anche cemento e benzina.
(Fonte: Il Messaggero, 9 Giugno 2015)
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