Storia e non fantastoria
26 Nov 2014
arielshimonaedith.wix.com
Come si arriva alla mostra di Torino al museo della resistenza? Più volte mi sono posta questa domanda. Ogni volta che m’imbatto in un gruppo di persone che, dall’alto o dal basso del proprio piccolo potere, decide di fare una guerra di diffamazione nei confronti d’Israele, mi pongo la stessa domanda. Così m’imbatto in una nuova incredibile scoperta, nell’ennesimo Affaire Dreyfus che la così detta “società civile” italiana e non solo sta costruendo per legittimare se stessa nuovamente all’antico vezzo dell’antisemitismo e complicità con il terrorismo.
Forse già molti lo sanno, ma per me è stata una scoperta recente, ci sono dei seminari di aggiornamento ed approfondimento per gli insegnati ed i dirigenti della scuola pubblica statale, accreditati dal ministero, che insegnano ad essere antisemita.
Si tratta di corsi che raccontano la storia del paese che non c’è (la palestina) e che per raccontare questa storia si avvalgono di preziosi docenti, le cui credenziali sono quanto meno discutibili ma il cui orientamento è assolutamente esplicito. Possiamo leggere nei blog di questi sedicenti storici, per esempio, in riferimento ai recenti attentati contro israeliani “la scelta della forma di lotta è compito di chi lotta contro l’oppressore”, quindi dobbiamo dedurre che il terrorismo con l’uccisione premeditata di donne bambini ed uomini, è una forma di lotta legittima? Possiamo lasciare che una persona di questo genere spieghi agli insegnanti il proprio punto di vista? Possiamo lasciare che le nostre figlie ed i nostri figli vengano educati a pensare che, se qualcosa non va loro bene, allora si può ammazzare qualcuno?
Nel delirio che contraddistingue questi “esimi docenti” leggo singolari parallelismi tra la lotta di liberazione algerina contro la Francia ed il terrorismo di questa pseudo-nazione palestinese contro Israele. Il particolare che sfugge loro è che Israele non è una nazione altrove, che da lontano sfrutta un altro luogo, Israele è una nazione che vive lì… ciò che vorrei che questi dicessero chiaramente è se i francesi dovevano in quel caso tornare in Francia dall’Algeria, gli ebrei dove dovrebbero tornare, nelle camere a gas?!?
La passione con cui le persone più frustrate e deviate sostengono la causa della pseudo-nazione palestinese assume contorni deliranti. Ciò che però dobbiamo tenere presente, e di cui dobbiamo iniziare a parlare, è il fatto che purtroppo questo modo di raccontare la fanta-storia è sempre più diffuso nella scuola della penisola. Ciò che dobbiamo considerare è che purtroppo ci sono moltissimi insegnati che in una perversa logica di pseudo-sinistra socialfascista interpretano la storia e la deformano nutrendo i giovani di pregiudizi che si stanno radicando nella società.
Non credo che tutti gli insegnanti abbiano questo tipo d’impostazione, ma se mi confronto con il silenzio assordante che circonda gli eventi che hanno colpito i cittadini d’Israele ultimamente (ma anche in passato), e guardo alla forza con cui le campagne di boicottaggio vengono seguite, allora si fa strada dentro di me qualcosa più di un sospetto.
Troppo spesso mi sono sentita dire che il sionismo è qualcosa di negativo, dalle persone più insospettabili, oppure mi sono sentita chiedere “Ma se da tanto tempo vi odiano e vi perseguitano qualcosa avrete pur fatto?”, (notate la terza persona plurale invece della prima!). “Certo” rispondo io “come nel caso della violenza sulle donne, se le donne vengono violentate dagli uomini da diversi secoli probabilmente qualcosa di male avranno fatto?!?”
Credo che questo paese potrebbe essere un pochino migliore se si evitasse di affidare a simili personaggi corsi di aggiornamento per gli insegnati, credo che questo paese potrebbe essere migliore se gli insegnanti facessero lo sforzo di insegnare la storia e non la fanta-storia. Credo sia inaccettabile che si possano fare mostre come quella di Torino, spregevole perché disonora la resistenza mettendo a confronto quella dei partigiani, che combatterono contro il nazifascismo, con gli attentati dei terroristi islamici che non stanno combattendo per liberare nessun popolo, stanno semplicemente uccidendo per distruggere, per controllare e sottomettere l’occidente.
Agli insegnati occorrerebbe un corso nel quale venisse raccontata la stretta relazione tra nazismo ed islam, a partire proprio dalla strumentalizzazione compiuta con il popolo che non c’è (quello palestinese).
Ci sono parole che negli anni hanno perso il loro significato, ci sono momenti della storia, nazioni, popoli che sono stati messi in relazione impropriamente. La storia non è una scienza esatta ma sicuramente con un po’ di buona volontà si può approcciare agli avvenimenti almeno in maniera onesta. Questo vorrei per chi frequenta la scuola, vorrei venisse fornita la possibilità di costruire un’opinione personale, vorrei venissero forniti gli strumenti per valutare e comprendere. Non può essere che i giovani che urlano contro di noi, che ci insultano, ogni 25 aprile perché sfiliamo con lo striscione della Brigata Ebraica non sappiano neppure da cosa ha origine il nome palestina e credendo di tenerne in mano la bandiera inneggiano al terrorismo!
Ariel Shimona Edith Besozzi
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