La grande cortina fumogena del ISIS
4 SETTEMBRE 2014
Ma veramente l’ISIS è così pericoloso da mettere in allarme mezzo mondo? A giudicare da quello che dice il generale Amos Yadlin, direttore del Tel Aviv University’s Institute for National Security Studies (INSS), non lo dovrebbe essere.
Certo, hanno una tecnica mediatica impressionante, sono ben armati e motivati, sono incredibilmente crudeli, ogni loro video è un vero orrore, ma quanti sono in realtà i combattenti del ISIS? Secondo Amos Yadlin sono poco più di 10.000, cioè la metà dei combattenti di Hamas e moltissimi di meno di quanti siano i combattenti di Hezbollah. Ma ammettiamo pure che la cifra di 10.000 combattenti possa essere troppo bassa, ammettiamo che siano il doppio o anche il triplo, 30.000 combattenti. Non hanno armi tecnologicamente avanzate da poter combattere una guerra con un esercito ben armato, non hanno (come Hamas) una rete di tunnel che li nasconda, non hanno come Hezbollah centinaia di migliaia di missili, droni e una rete di comunicazioni di tipo militare all’avanguardia. Sono dei tagliagole ben armati e incredibilmente crudeli, mettono paura, ma non sono una minaccia per il mondo. Non ancora almeno.
Francamente a noi preoccupano molto di più gli Hezbollah, Hamas e, soprattutto, l’Iran. Nessuno ci toglie dalla testa che tutto questo polverone sul ISIS serva solo a coprire quello che sta succedendo nelle centrali nucleari iraniane. Nessuno ci toglie dalla testa che l’ISIS in Iraq, uno stato a maggioranza sciita sotto controllo dell’Iran, sia avanzato troppo facilmente per le risorse militari che aveva. Nessuno ci toglie dalla testa che se volevano gli iraniani li avrebbero potuti fermare in poche ore. Bastava una divisione di pasdaran.
Intendiamoci, non vogliamo sottovalutare il rischio potenziale, ma non intendiamo neanche sovrastimarlo come invece ci sembra che stia avvenendo. Senza dubbio il rischio terrorista in prospettiva è certamente aumentato, senza dubbio l’ISIS sta facendo proseliti a migliaia anche in Europa, ma da qui a giudicarlo una minaccia esistenziale per l’umanità ce ne passa. Una minaccia esistenziale per l’umanità sono le testate atomiche iraniane, è l’Arabia Saudita che compra un intero arsenale atomico dal Pakistan, una minaccia per la pace globale sono gli Hezbollah con i loro 300.000 missili, è Hamas con i suoi tunnel del terrore e le sue manie di califfato islamico.
Certo, si dirà, ma intanto l’ISIS il suo califfato so le è fatto. Va bene, ma chi gli ha permesso di farlo senza quasi sparare un colpo? Ce lo vogliamo domandare oppure no? Senza fare i “complottisti” ci sembra francamente che si voglia sorvolare non tanto sulla creazione del ISIS quanto piuttosto sulla sua espansione e mantenimento. Serve a troppa gente parlare del ISIS come serviva a troppa gente parlare del conflitto tra Israele e Hamas.
Concludendo, certamente l’ISIS ha mediaticamente un impatto enorme con le sue decapitazioni e le esecuzioni di massa, certamente è un gruppo terrorista aberrante che non si può lasciar fare quello che sta facendo e, visto in prospettiva, potrebbe diventare estremamente pericoloso per tutto l’occidente, ma la cosiddetta “minaccia globale” è tutta un’altra cosa. Per quella occorre rivolgere lo sguardo verso Teheran.
Scritto da Lara H.
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