Il boicottaggio a Israele: una volgare buffonata che nasconde sentimenti antisemiti
Un intervento con cui Deborah Fait risponde a Rossella Urru, una cooperante che vive a Gerusalemme, dopo che il direttore dell’Unione Sarda, Anthoni Muroni, si è rifiutato di pubblicarlo, alla faccia della libertà di pensiero.
Il boicottaggio a Israele: una volgare buffonata che nasconde sentimenti antisemiti
Ho avuto modo di leggere un articolo di Rossella Urru su Gaza e la recente guerra e mi sono sentita offesa come essere umano dalla enorme quantità di menzogne contenute in due paginette. http://donneviola.wordpress.com/2014/08/16/ancora-una-volta-gaza/
La Urru incomincia subito col piagnucolamento “ancora una volta Gaza sotto i bombardamenti, indifesa e sola, sotto gli occhi di tutti” . Povera Gaza, davvero così indifesa, 300 missili al giorno su Israele, ogni giorno e ogni notte, per colpire la popolazione civile, decine di migliaia di terroristi pronti a sgozzare o a fare i kamikaze, letteralmente ricoperta di milioni di dollari,però… secondo la Urru… Gaza è indifesa. Pensate un pò, non ha nemmeno l’Iron dome che invece quel ricco stataccio sionista possiede perché se lo è costruito mentre Gaza, con i dollari, ha costruito tunnel, decine di tunnel, per penetrare in Israele da sottoterra e uccidere. Povera Gaza che non ha voluto usare i soldi per la popolazione ma solo per ammazzare sia israeliani sia palestinesi. Ogni tunnel è costato decine di milioni di dollari.
Pensate quanta gente avrebbe mangiato e rifatto la sua casa persino con i rifugi dentro come fa Israele. E continua la Urru con un certo sarcasmo “La vulgata vuole che l’escalation di violenza abbia avuto inizio con il rapimento di tre ragazzi israeliani del quale Hamas è stato additato da Israele come responsabile: da lì la miccia del conflitto avrebbe ripreso fuoco.” La vulgata? Ma come parla? La vulgata ha ragione perchè i tre ragazzi israeliani sono stati rapiti e uccisi su ordine di Hamas, per ammissione stessa del gruppo terrorista, ma forse questo particolare le è sfuggito o non glielo hanno raccontato i suoi amici. Non si può sapere tutto nella vita. Di seguito la cooperante racconta, a modo suo, a seconda delle veline palestinesi lette, la sua versione della storia incominciando dal 1967. Vediamo un po’, dunque. I territori che Israele ha conquistato nel 67 e di nuovo nel 73 non sono assolutamenhte occupati ma contesi perchè la loro conquista e in alcuni casi annessione è stata fatta dopo aver vinto due guerre iniziate dagli arabi per la distruzione di Israele e sono legalissimi poiché non appartenevano a nessuna altra nazione (è questo che recita la Convenzione di Ginevra). Erano territori occupati prima dalla Turchia (Impero ottomano) e dopo dall’Inghilterra. Gerusalemme, nel corso di 3000 anni, non è mai stata capitale di nessuno Stato arabo, solo di Israele. Inutile quindi blaterare di illegalità. La Urru parla di diritto internazionale? Quale diritto? Quello che si legge sulle Carte costituzionali di Al Fatah/OLP e di Hamas? “Continueremo la nostra lotta fino all’eliminazione dell’entità sionista” E’ questo il diritto che reclama la Urru? La cosa molto interessante è che nelle sue due paginette la cooperante non scrive mai, dico mai mai mai la parola TERRORISMO. Parla di diritti all’autodeterminazione dei palestinesi, parla, e te pareva, che adesso il mondo dovrà ricostruire Gaza, ma mai nomina il terrorismo che è stato ed è l’incubo di Israele da 70 anni. Che dal 2000 al 2005 è stato quotidiano con 1200 vittime civili ammazzate dai kamikaze. Che dire? Che i palestinesi potevano avere una loro patria già nel 48. E hanno rifiutato. Nel 1967, hanno rifiutato. Nel 1979 , hanno rifiutato. Perché hanno sempre rifiutato ogni soluzione pacifica dedicandosi solo al terrorismo? Perché il loro obiettivo non è di avere una nazione ma di distruggere Israele e poi creare il grande Califfato… quello che si sta delineando in Iraq e Siria. La Urru dimentica anche di menzionare l’evacuazione da Gaza di 9000 israeliani nel 2005. Evacuazione che doveva segnare le basi di uno stato palestinese (che loro vogliono Judenrein, senza ebrei). Gli ebrei, andandosene piangendo dalle loro case, hanno lasciato intatte tutte le strutture, serre e tecnologia affinché i palestinesi potessero iniziare un’attività già perfettamente avviata dagli israeliani: esportazione in tutto il mondo di frutta e verdura biologica. E cosa hanno fatto i palestinesi? Hanno bruciato tutto, ogni serra, ogni casa, ogni ufficio, distrutto macchinari e computer, hanno spianato tutto e portato le rampe dei missili più vicino a Israele. Da quel giorno, per 14 lunghi anni, un milione di israeliani del sud ha dovuto vivere, e spesso morire, col terrore dei missili. Ne hanno sparati più di 15.000 lasciando alla popolazione di Israele dai tre ai 15 secondi di tempo per salvarsi. Non glielo hanno raccontato questo alla Urru? Non le hanno raccontato che in questi giorni, mentre siamo in situazione di cessate il fuoco, a Gaza la popolazione marcia al grido di MORTE A ISRAELE? E lei chiede una soluzione pacifica? Vada a dirlo ai suoi protetti. Israele non spara mai per primo. Se loro non sparano Israele non spara. Semplice. Ma la parte più vergognosa delle due paginette è la fine, dove lei parla del boicottaggio: “ Il successo della campagna sul Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni contro Israele dovrebbe farci riflettere sul divario fra la proattività dell’opinione pubblica e la stasi della comunità internazionale: se il Diritto Internazionale venisse rispettato, campagne come questa non avrebbero semplicemente ragion d’essere.” Allora, Urru, il movimento neonazista che si chiama BDS ha avuto in effetti un successone. La fabbrica di Sodastream nei territori, quella che voi avete boicottato con tanto impegno, chiuderà, si trasferirà nel Neghev e 900 palestinesi resteranno senza lavoro e senza stipendio, 900 famiglie alla fame. In compenso faranno festa i nostri beduini che vivono nel Neghev e che sicuramente saranno assunti . Complimenti vivissimi, cooperante! Complimenti BDS! I palestinesi vi ringrazieranno dal basso della miseria cui voi li avete costretti. Lavoravano e gli avete tolto il lavoro, Guadagnavano uno stipendio e glielo avete tolto. Concludo chiedendomi come mai questa signora viva e lavori a Gerusalemme. Non le da fastidio vivere nella capitale di Israele? Anche se sta nella parte est della città, come presumo, comunque è a Gerusalemme, che tutta intera e unita è e sarà per sempre la Capitale dello Stato di israele.
Deborah Fait
2 Responses to Il boicottaggio a Israele: una volgare buffonata che nasconde sentimenti antisemiti
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