In memoria delle vittime della strage di Tolosa
Due anni fa, a Tolosa, un terrorista islamico è entrato nel cortile di una scuola ebraica poco prima dell’inizio delle lezioni ed ha sparato su adulti e bambini, uccidendo Jonathan Sandler (di 30 anni), i suoi bambini Gavriel ed Aryeh (di 3 e 6 anni), e la piccola Miriam Monsonego (di 8 anni).
Jonathan era un rabbino e insegnava in quella scuola, è stato ucciso per primo e non ha avuto neanche il tempo di difendere i suoi bambini. Lui e sua moglie Eva avevano chiamato il piccolo Gavriel con questo nome per ricordare il rabbino Gavriel Holtzberg, vittima del terrorismo islamico a Mumbai. Infatti, il loro bambino era nato poco dopo i dieci attentati simultanei del 26 novembre 2008 in India, che hanno preso di mira alberghi, la stazione ferroviaria ed un centro di studi ebraici, ed hanno causato 166 morti e oltre 300 feriti.
Questo è il messaggio che Eva Sandler ha voluto diffondere, alcune settimane dopo la strage in cui ha perso il marito e due figli:
“Il mio cuore è spezzato. Non riesco a parlare. Non c’è un modo per esprimere il dolore divorante che risulta dall’assassinio del mio caro marito, rav Jonathan, e dei nostri figli, Aryeh e Gavriel, e di Miriam Monsonego, figlia del preside della scuola Ozar Hatorah, rav Yaakov, e della signora Monsonego.
Che nessuno debba più soffrire in questa maniera!
Siccome molti di voi, cari fratelli e sorelle in Francia e nel mondo, state chiedendo cosa potete fare per me, per mia figlia Liora e per le anime dei miei cari marito e figli, sento che, per quanto possa essere difficile, ho il dovere di rispondere alle vostre richieste.
La vita del mio marito era dedicata all’insegnamento della Torah. Ci siamo ritrasferiti al suo paese di nascita per aiutare la gioventù a scoprire la bellezza della Torah. Era un uomo veramente buono, affettuoso e altruista. Era sensibile a tutte le creature di D-o, sempre cercando il modo di trovare la bontà negli altri.
Lui ed io abbiamo allevato Aryeh e Gavriel nel vivere le vie della Torah. Chi avrebbe potuto sapere quanto brevemente avrebbero vissuto su questa terra, quanto breve sarebbe stato il tempo in cui sarei stata la loro madre?
Non so come io, i miei suoceri e la sorella di mio marito troveremo la consolazione e la forza per continuare, ma so che le vie di D-o sono buone e che Lui ci mostrerà la strada e ci darà la forza per andare avanti. So che le loro anime sante rimarranno con noi per sempre e so che molto presto arriverà il momento in cui ci riuniremo con la venuta del Mashiach.
Credo con tutto il cuore alle parole del verso “D-o ha dato, D-o ha preso; benedetto sia il nome di D-o”. Ringrazio D-o per il privilegio, per quanto breve sia stato, di poter allevare i miei figli assieme al mio marito. Ora il Sign-re li vuole vicino a Lui.
A tutti coloro che desiderano portare consolazione alla nostra famiglia e compiacimento alle anime di coloro che ci hanno lasciato: Portiamo avanti la loro vita su questa terra.
Genitori, baciate i vostri figli. Dite loro quanto li amate e quanto è vicino al vostro cuore il desiderio che siano degli esempi viventi della Torah, impregnati del timore del Cielo e dell’amore per il prossimo.
Per favore, aumentate il vostro studio della Torah, da soli o con parenti e amici. Aiutate coloro che hanno difficoltà a studiare da soli.
Per favore, aumentate la luce nel mondo tramite l’accensione dei lumi di Shabbat questo e ogni venerdì sera. (Per favore, anticipate un po’ l’orario pubblicato per aumentare ancora i momenti di santità nel mondo).
Si avvicina la festa di Pesach. Per favore, invitate un’altra persona nelle vostre case per far sì che tutti abbiano un posto ad un Seder per celebrare la festa della nostra libertà.
Assieme al ricordo amaro delle difficoltà in Egitto tanti anni fa, raccontiamo ancora quanto “in ogni generazione si sono messi contro di noi per annientarci”. E tutti insieme annunceremo con voce alta e chiara: “D-o ci salva dalle loro mani”.
Lo spirito del popolo ebraico non può mai essere spento, il suo legame con la Torà e le mitzvòt non potrà mai essere distrutto.
Che sia la volontà di D-o che da questo momento in poi conosceremo solo la gioia.
Invio le mie sentite condoglianze alla famiglia Monsonego per la perdita della loro figlia Miriam, e prego per la guarigione di Aharon ben Leah, che è rimasto ferito durante l’attacco.
Vi ringrazio del vostro supporto e amore.”
Il ragazzo di cui parla alla fine del messaggio, che aveva fatto da scudo col suo corpo alla piccola Miriam tentando di ripararla dai proiettili, si è poi ristabilito.
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