La proliferazione nucleare dell’Iran e l’irrilevanza americana
di Daniel Pipes
22 febbraio 2014
it.danielpipes.org
Pezzo in lingua originale inglese: Iran’s Nuclear Buildup and American Irrelevance
Traduzioni di Angelita La Spada
Il disegno di legge presentato dai senatori Menendez e Kirk [Robert Menendez, senatore democratico dello Stato del New Jersey, è presidente della Commissione Esteri del Senato e Mark Kirk è senatore repubblicano dell’Illinois, N.d.T.], denominato “Nuclear Weapon Free Iran Act of 2013” (S.1881), minaccia il regime iraniano di incorrere in ulteriori sanzioni e sembra essere il solo modo per contrastare la debolezza dell’amministrazione Obama nei confronti di Teheran.
Dubito, tuttavia, che questo progetto di legge possa essere molto efficace.
1. Come i megalomani della Corea del Nord, i mullah sono assolutamente favorevoli alla costruzione di un arsenale nucleare, indipendentemente dalle pesanti conseguenze che gravano sulla loro popolazione che da molto tempo ne è vittima. Sì, è vero, le sanzioni aumentano la privazione economica che potrebbe condurre a una controrivoluzione, ma le probabilità che ciò accada sono esigue. Pertanto, il disegno di legge Menendez-Kirk è più simbolico che reale.
Kim Yong-Nam, presidente del Presidio dell’Assemblea popolare suprema della Corea del Nord (a sinistra nella foto) ha incontrato l’1 settembre 2012, a Teheran, la guida suprema dell’Iran Seyed Ali Khamenei (a destra nella foto).
2. Teheran ha minacciato di abbandonare i negoziati con il Gruppo 5+1 [i cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e la Germania, N.d.T.] se il disegno di legge Menendez-Kirk dovesse diventare legge, ma l’Iran ha troppo da guadagnare dalla diplomazia e si guarderebbe bene dall’affossarlo per motivi simbolici. La sua minaccia è solo una tattica per esercitare pressioni sull’amministrazione Obama affinché essa si opponga a questo disegno di legge del Congresso. Se il progetto di legge entrasse in vigore, Teheran troverebbe certamente una scusa per proseguire i negoziati.
In breve, Washington non è più un giocatore nel gioco dell’Iran. Le opinioni e le azioni del governo americano contano pressappoco quanto quelle del governo belga, ossia quasi nulla.
Al contrario, l’unica forza che potrebbe ancora fermare l’Iran è il governo di Israele; e l’unico modo per ostacolare il programma iraniano è attraverso l’uso della forza (anziché le sanzioni economiche o i virus informatici). Se Netanyahu e i suoi colleghi decidano di dispiegare o meno la forza militare è il solo punto interrogativo che incombe sull’acquisizione di un arsenale nucleare da parte dei mullah.
Forse questo è un altro motivo per cui abbiamo bisogno di uno Stato ebraico.
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