«Gad Lerner, nella sua testa sono meglio i maiali degli ebrei ?»
Deborah Fait Gad Lerner
Pare incredibile ma e’ accaduto. Oggi 27 gennaio abbiamo dovuto leggere le parole scritte da Gad Lerner sulle teste di maiale spediti agli ebrei e, se non le avessi qui davanti a me, mi rifiuterei di pensare che un essere umano possa averle scritte proprio in occasione di questa Giornata.
Quelle tre teste di maiale sono state inviate e “dedicate” da qualche canaglia nazifascista, agli ebrei di tutto il mondo, non solo a quelli di Roma. E’ come se fossero state messe ad Auschwitz, come se gli idioti ceffi che hanno avuto l’idea di spedirle a Roma le avessero piazzate davanti allo Yad Vashem di Gerusalemme o davanti alla casa di chi e’ riuscito a sopravvivere all’Orrore.
Quando ho letto la notizia ho pensato per prima cosa ai miei nipoti e alla loro fortuna di essere nati in Israele dove, pur essendo circondati da nemici, hanno un paese intero che protegge loro e tutti i bambini ebrei come loro.
E’ una consolazione che provo dal giorno della mia Aliyah quando, guardando i bambini israeliani liberi e felici, ignari dell’odio che aveva spazzato via i bambini ebrei d’ Europa, mi commuovevo fino alle lacrime perché mi è insopportabile il pensiero della paura che provavano “quei” bambini che venivano portati via, svegliati dalle urla in piena notte, strappati alla famiglia, gettati dai genitori giù dai treni nel tentativo di salvarli, portati sulle rampe della morte dove gli assassini li dividevano dalle loro mamme per portarli direttamente alle docce. La paura era piu’ crudele della morte che, liberatoria, metteva fine a tutta quella infinita sofferenza , a quella paura insopportabile, a quel senso di abbandono e di solitudine, alla sensazione di aver perso l’Amore e la Tenerezza per sprofondare nel buio dell’odio, della pazzia, delle grida disumane dei carnefici e dei lamenti altrettanto disumani delle vittime.
A 70 anni dalla Shoa’ esiste ancora qualcuno, qualche idiota, qualche “essere umano” che ha una pietra al posto del cuore e una massa informe di materia avvelenata al posto del cervello. E’ spaventoso pensare che degli esseri umani arrivino a tanta malvagità contro un popolo che e’ uscito dall’orrore dell’inferno eppure questi mostri esistono e lo hanno dimostrato, gli infami, con le teste di maiale, con le scritte vergognose sui muri, con le offese scellerate alla memoria di Anna Frank.
Ebbene, di fronte a tutto questo Gad Lerner si è scoperto animalista e ha scritto quanto segue:
“ Di fronte all’ignobile episodio della testa di maiale inviata per sfregio blasfemo e per minaccia al Tempio Maggiore di Roma, ho provato un disagio profondo. Traspare la volontà di offendere e umiliare l’altrui fede. L’allusione è violenta, attraverso il povero animale squartato. L’ignoranza viene mascherata con nozioni imparaticce sulle prescrizioni religiose altrui. Non è affatto vero che il maiale sia considerato un animale impuro, o da disprezzare, per gli ebrei. Semplicemente non rientra nella ristretta tipologia dei pochi animali di cui è concesso cibarsi, a determinate condizioni (mai vivi e/o sanguinanti). Chi ieri ha pensato di profanare il Tempio degli ebrei somiglia a chi in passato ha usato sempre il maiale per insolentire i musulmani. Magari portando un suino a passeggio sul luogo in cui doveva sorgere una moschea, o versandone dell’urina là dove gli islamici pregano. La mia solidarietà più affettuosa ai maiali, povere bestie innocenti”
http://www.gadlerner.it/2014/01/25/povero-maiale-abusato-per-offendere-ebrei-e-musulmani
Io , sinceramente, non posso commentare queste parole perché non trovo dentro di me le espressioni adeguate, sono confusa, provo un tale dolore che riesco solo a pensare “non e’ possibile, non e’ possibile, mio Dio, non e’ possibile che una persona colta, un giornalista, un ….ebreo possa scrivere simili cose”.
Insomma Gad Lerner, prima di solidarizzare con i maiali, possibile che lei non abbia trovato una sola parola per esprimere indignazione, dolore e un minimo di empatia verso gli ebrei come ….lei, verso persone, semplicemente persone, che tanto hanno sofferto?
Non e’ possibile! Non riesco a pensare ad altro, forse domani o fra qualche giorno potrò parlarne o forse mai ci riuscirò per decenza, per dignità mia, perché il pensiero va a quei bambini, a quel milione e mezzo, assassinati prima dalla paura e poi dal gas e ai loro coetanei di oggi ancora tanto odiati da arrivare ad ucciderli solo perché ebrei.
Tutto diventa insopportabile.
Permettetemi di riportare qui un risposta, l’unica risposta possibile a Lerner scritta in romanesco ma comprensibilissima, chiara, triste e amara, pur nella sua ironia tipicamente romana:
“Mi’ cognato m’ha detto che…
Guardate, io è vero che so’ gnorante come ‘na cucuzza, e ‘n sacco de cose nceeso’; pero’ che Gadde Lerne era animalista militante nuncioo sapevo propio. Me so’ commossa da vedè che èllunico cà sprecato du’ parole pe’ quei poveri maiali ch’hanno mannato ieri alli giudii de Roma.
Mi’ cognato m’ha detto:
“Cecio’, lui è lesempio der militante tipico de ‘na certa sinistra: ‘na botta ar cerchio e una alla botte, ‘n piede per tera e uno sulla staffa, un po’ de qua en po’ dellà… Primo, se vergogna da esse ebbreo, magari da piccolo l’hanno preso per culo a scola per nasone tipico che cià, e ancora nun s’è rimesso. Poi, fa’ vedè che solidarizza colli giudii, je po’ portà pregiudizzio al lavoro, colla destra, colla sinistra, coli verdi, coi no tavve, coi proarabi, co’ limigrati, ‘nzomma co’ tutti. Allora se propio deve fa’ narticolo pe’ parlà de ‘sta cosa oribbile ch’è successa, primo, cià er dovere da nominà li monzurmani pe’ fa vedè che è equo, anche se nun c’entreno un cazzo; poi, siccome ‘na parola de condanna la deve proferi’, e adaesse solidale co’ quarcuno, lunica cosa che je resta è er maiale. Naa capoccia sua, appare chiaro, che so’ sempre mejo li porci che li giudii.”
Oggi, pensando a Anna Frank, a tutti i bambini sprofondati nell’orrore, fucilati, gasati, dati in pasto ai cani, a tutte le anime uscite dai camini che aleggiano in Europa e alle ceneri di Auschwitz calpestate, altre parole non vanno dette.
3 Responses to «Gad Lerner, nella sua testa sono meglio i maiali degli ebrei ?»
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Vabbe’ senti, andiamo, a me sembra che la parole di Gad Lerner fossero perfettamente ragionevoli. Ha condannato l’accaduto, alla fine non e’ che sia morto nessuno, non vedo perche’ non potesse scrivere ironicamente che solidarizza anche con i maiali.
Deborah Fait, con tutto il rispetto lei e’ un estremista, che vede tutto in maniera estremizzata e non sa’ distinguere gli amici dai nemici veri. Gad Lerner ha delle posizioni ragionevolissime su Israele, non e’ affatto paragonabile a Norman Finkelstein, Noam Chomsy e tutti gli altri Ebrei che veramente spargono menzogne e calunnie contro Israele solo per diventare famosi o sentirsi apprezzati negli ambienti progressisti e benpensanti.
Non sono ebreo ma avrei voluto esserlo. Ho versato lacrime infinite per gli orrori della Shoa’. Ho letto tanti libri, visto tanti film, documentari sul tema. Sono andato alla ricerca del perché di tale barbarie. Con sgomento ho concluso che degli esseri col genoma simile al mio sono stati capaci di grandi crudeltà. E’ possibile che un mio simile sia capace di tanto odio? Forse Lerner ha voluto ironizzare. L’episodio dei maiali e’ talmente inquietante che è possibile che si usi l’ironia come reazione
Non è che forse Gas LERNER è ironico?