Connivenza con il nemico: le relazioni della UE con Hamas.
Testata: Informazione Corretta
Data: 02 gennaio 2014
Autore: Giovanni Quer
Analisi di Giovanni Quer
Giovanni Quer
Moshe Ya’alon
Il Ministro della Difesa Moshe Ya’alon ha approvato un decreto che dichiara illegale l’organizzazione CEPR (Council for European-Palestine Relations) con base a Bruxelles. CEPR, ufficialmente un’organizzazione pro-palestinese che fa lobbying in Europa, è in realtà un’associazione che promuove gli interessi di Hamas. Le prove raccolte dallo Shin-Bet, i servizi di sicurezza israeliani, sulle attività di CEPR e i legami con Hamas, sono state sufficienti per dichiarare l’associazione illegale.
CEPR è un’organizzazione che lavora per “un maggiore intervento dell’Europa nella risoluzione del conflitto israelo-palestinese”, che si rende “sempre più necessario dopo il fallimento dell’intermediazione americana”. Lo scopo di CEPR è di favorire “una pace basata sulla giustizia e sulla ristorazione dei diritti dei palestinesi”. Le analisi politiche e storiche dell’organizzazione sono inaccurate, propagandistiche e falsano la realtà. Ciò che più è interessante sono tuttavia le attività: CEPR sposa il BDS e lavora a stretto contatto con i parlamentari sia europei sia delle assemblee nazionali perché possano “sperimentare in prima persona la sofferenza palestinese”.
Arafat Shoukri (Hamas), direttore del CEPR
Il direttore di CEPR, Arafat Shoukri, e il direttore dell’ufficio di CEPR a Gaza, Ramy Abdu sono esponenti di Hamas, denuncia Israele, e il loro lavoro è diretto a promuovere gli interessi dell’organizzazione terroristica in Europa. L’appoggio a Hamas è evidente dalle analisi politiche di CEPR, secondo cui la politica israeliana avrebbe impedito la riconciliazione tra le fazioni palestinesi per mantenere divisa la popolazione e continuare la politica di espansione. Stati Uniti ed Europa, sotto influenza israeliana, avrebbero isolato Hamas contro lo spirito della popolazione palestinese che lo portato al governo a Gaza con libere elezioni.
Tra i membri di CEPR ci sono anche parlamentari europei (Richard Horwitt, laburista; Alexandra Thein, liberal-democratica), parlamentari nazionali (Norman Warner, laburista inglese; Geri Müller, svizzero) e in passato anche l’ex ministra inglese per la cooperazione allo sviluppo Clare Short. Se dovessero mettere piede in Israele potrebbero essere arrestati.
Una mossa anti-BDS? Una replica ai mandati di arresto contro politici e soldati israeliani?
La decisione israeliana è conforme alle misure anti-terrorismo che l’ONU, gli Stati Uniti e l’Unione Europea hanno adottato contro le organizzazioni terroristiche come Al-Qaida e Hamas, che comprendono congelamento dei fondi, proibizione delle attività politiche e sociali e eventuali arresti. Le critiche alla decisione israeliana sono il segnale di un mondo al rovescio: l’Europa ha riconosciuto Hamas come organizzazione terroristica, come possono dei parlamentari essere parte di un’associazione che me promuove gli interessi? Come possono altre centinaia di politici europei e nazionali aver partecipato a conferenze e viaggi organizzati da CEPR?
Le misure israeliane sono un segnale d’allarme che l’Europa evidentemente non coglie. I politici membri di CEPR dovrebbero esser destituiti e l’associazione messa fuori legge anche in Europa.
Il vero problema è l’ottuso appeasement che pervade il pensiero politico europeo, ossessivamente anti-israeliano e inesplicabilmente affascinato dal radicalismo terrorista. È amore e compassione per i deboli o sciocca e superficiale connivenza col nemico?
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