dollari266Testata: Informazione Corretta
Data: 19 novembre 2013

Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli

Cari amici,

Permettetemi di chiamarvi a giudicare una causa giuridica. Idealmente, non preoccupatevi, lo so anch’io che di questi tempi è meglio non pestare i piedi ai giudici, neanche un pochino. E comunque, tranquillizzatevi, è solo un esempio astratto, il caso concreto che vi esporrò dopo è fuori dalla giurisdizione italiana. Dunque immaginate un assassino. Chessò, quello che ha ammazzato Borsellino, o chi ha assassinato il neonato a Cogne un po’ d’anni fa. Un assassinio vergognoso, senza pietà, ai danni di gente disarmata. 
Ora immaginate che questo assassino sia finanziato da qualcuno, o meglio da qualche entità politica o economica: un’impresa, un partito, addirittura uno stato estero.
Tutti i santi mesi al criminale, reo confesso, arriva uno stipendio.
Un compenso scaglionato secondo categorie: quanto più lunga la condanna, dunque quanto più grave il crimine, tanto più pesante la busta paga.
Perché sì, il nostro partito politico o stato estero non finanzia solo un assassino, ma tutti: l’assassino di Borsellino e quello di Falcone e quello di Alessandrini, tutti i mafiosi nei carceri italiani.
Quando poi per qualche motivo, come un’amnistia o altro, i criminali escono, l’organizzazione (politica, non di beneficenza) gli fa tantissimi festeggiamenti e regala loro una bella buonuscita, diciamo tanto da comprarsi una buona casa. E naturalmente continua a pagare loro un fisso: diciamo che non è più lo stipendio ma la pensione.
Se muoiono dedica loro piazze, tornei di calcio, scuole.
Bella idea, no, vivere al numero 23 della via “assassino di Borsellino” e mandare i vostri figli nella scuola “bombarolo di Bologna”, magari affacciata su una piazza dedicata a Priebke?
Bene, la domanda giuridica che voglio farvi è questa: come bisognerebbe qualificare i rapporti di questa impresa o partito o stato estero coi criminali cui non fa un’elemosina casuale, ma che tratta da dipendenti veri e propri?
Vi sembra un indizio sufficiente per pensare che sia il mandante delle loro imprese? E se non proprio il mandante, almeno un concorso, un’associazione a delinquere vogliamo dargliela? Pensate se si scoprisse che l’Urss ha pagato lautamente le carceri di Curcio e Gallinari o l’Argentina quelle di Tuti e Concutelli. Oppure che sono stati i partiti di estrema sinistra e destra, rispettivamente. O una multinazionale dell’auto, interessata a destabilizzare i concorrenti italiani…
Che direste, le condannereste per complicità o no?
Be’ devo dirvelo, io li condannerei. Perché se gli hanno dato i soldi dopo l’arresto, è probabile che li avessero a libro paga anche prima. Perché hanno dato un esempio, hanno mostrato che la via del crimine è conveniente. Perché insomma quel sangue che hanno sparso gli assassini a loro conviene.
Avete forse capito dove vado a parare.
In Italia queste cose non sono accadute (anche se c’era un’associazione regolarmente finanziata da celebri artisti, che “soccorreva” gli assassini in carcere, purché la loro anima rigorosamente di color rosso).
Ma altrove succede, eccome. Vi dirò di più, ne abbiamo colpa anche noi, perché i soldi che l’entità politica in questione distribuisce agli assassini vengono in ultima istanza dalle nostre tasse: siamo noi che paghiamo gli assassini, grazie a generose donazioni del nostro Stato e della nostra unione europea, che anche in tempi di difficoltà non ha tagliato questo finanziamento agli assassini.

L’entità politica (o forse piuttosto criminale, decidete voi) in questione si chiama Autorità Palestinese. Essa finanzia tutti, ma proprio tutti i detenuti arabi nelle carceri israeliane, non importa se abbiano ammazzato bambini o anziani, devastato matrimoni o bar; anzi, più è grave il crimine, maggiore la busta paga. Gli stipendi, a quanto pare, vanno dai 1500 dollari ai 3000 al mese, diciamo 2000 in media, che nei territori sotto il suo controllo sono un sacco di soli. Fanno 24.000 euro all’anno: moltiplicate per i 6000 terroristi arrestati e condannati che stanno nelle carceri israeliane. Il totale è poco meno di 150 milioni di euro l’anno. E’ vero che l’Autorità incassa qualche miliardo di euro l’anno di aiuti allo sviluppo, ma capite bene che questa cifra, oltre a pagare i detenuti, debba servire a finanziare i terroristi in attività, di tutte le bande (il 40%, si dice, va a Gaza, cioè a Hamas).
E naturalmente anche ad arricchire i dirigenti palestinesi. Il tesoretto di Arafat, rimasto a moglie e figlia, si misurava in decine di miliardi (di euro) e i bene informati dicono che il suo successore o i figli di lui abbiano ormai pareggiato il conto.
Ma poi ci sono i vicecapi, gli aiuti, i portaborse, la solita famelica burocrazia delle dittature. E però in tanto bisogno che pure fa dell’ANP il peggior stato mendicante del pianeta, anche se il più finanziato procapite (da noi, dall’America, poco dei fratelli paesi arabi che sanno dove finirebbero le loro generose donazioni), il sangue non è acqua. Voglio dire il sangue versato.

Avete certamente sentito parlare degli assassini che Israele ha dovuto liberare per il dubbio privilegio di far sedere Tzipi Livni allo stesso tavolo con Erekat (il negoziatore palestinese che si dimette una settimana sì e l’altra pure “per protesta”: contro Israele, naturalmente, con cui pure dovrebbe fare la pace – http://www.jpost.com/Diplomacy-and-Politics/Abbas-pleads-with-Erekat-to-stay-on-as-top-peace-negotiator-331972
In realtà il ricatto non l’ha fatto l’ANP, che conta come il due di picche, e che comunque non si sogna affatto di fare la pace, ponendo condizioni impossibilihttp://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/174161#.UopiGsRWzLQ ma Obama.
A Obama è stata regalata la libertà di 50 assassini, finora. Con che ricatti li ha ottenuti non sappiamo, ma possiamo immaginare. Il problema è perché li volesse liberi, quando nel suo paese sarebbero stati tutti arrostiti sulla sedia elettrica. Su questo possiamo solo sbizzarrirci a immaginare.
Bene, a tutti gli assassini liberati, l’Anp ha regalato tanti cioccolatini, danze e pacche sulle spalle.
Ma soprattutto un bell’assegno di 50 mila dollari ciascunohttp://www.breakingisraelnews.com/palestinian-authority-rewards-released-terrorists-50000/ , quel che basta da quelle parti per comprarsi un bel pezzo di terra e una casa. E naturalmente ha promesso di continuare a versar loro lo stipendio vita natural durante  http://www.jpost.com/Diplomacy-and-Politics/Palestinians-shower-freed-prisoners-with-handsome-cash-payments-perks-332078
In conclusione, ditemi voi, sulla base del ragionamento fatto all’inizio: l’Anp è o non è responsabile di questi assassini? E’ o non è complice? A voi l’ardua sentenza.
Muhammad Abbas ha già risposto, dicendo con orgoglio (l’orgoglio dei terroristi) in un filmato che ho anche pubblicato in un’altra cartolina:
“Li abbiamo mandati noi”.

 

Comments are closed.

Set your Twitter account name in your settings to use the TwitterBar Section.