Riyadh al Bustanji

Nervi ancora tesi per linvito, a Milano (per guidare la preghiera della fine del Ramadan), dell’imamRiyadh Al Bustanji, un religioso giordano che, in una recente intervista, elogiò ilsuicidio-omicidio jihadista dei bambini palestinesi. Il primo a sollevare pubblicamente il caso è stato Davide Romano, portavoce della sinagoga Beth Shlomo. Lo ha fatto chiedendo le dimissioni di Davide Piccardo, coordinatore del Caim (Coordinamento Associazioni Islamiche di Milano, Monza e Brianza), l’associazione che ha invitato Bustanji. Con la benedizione della giunta Pisapia. Prima sono volati gli articoli sulle pagine locali dei quotidiani. Poi sono volate le minacce di querela, a mezzo stampa, da parte dei Piccardo nei confronti di Romano. Per aver difeso i minori dal plagio di chi insegna loro a farsi esplodere contro gli “infedeli”, Romano rischia ora una querela per incitazione all’odio razziale e religioso. Elogiare i bambini che si fanno esplodere per uccidere ebrei, nel nome di Allah, a quanto pare, non è odio religioso. Denunciare questa pratica, a quanto pare, è passibile di denuncia.

Questo succedeva ad agosto, nel silenzio assordante della giunta Pisapia. Prima ha promosso la fine del Ramadan, celebrata all’Arena Civica da 10mila fedeli, poi non ha detto un “amen” su chi guidava quella preghiera. Proprio in questi primissimi giorni di settembre la Comunità Ebraica milanese ha pubblicato alcune precisazioni. E parecchie conferme. In primo luogo, la Comunità ribadisce che la sua posizione non coincide necessariamente con quella di Davide Romano, che ha parlato nella veste di portavoce della sola sinagoga di Beth Shlomo. Dunque, è chiaro che non è la Comunità Ebraica a chiedere le dimissioni “di alcun membro del Caim”, tantomeno del suo coordinatore Piccardo. Tuttavia non si può in alcun modo leggere questa precisazione come una presa di distanza dalle tesi e dalle richieste di Davide Romano. Anzi, la Comunità ricorda, con un certo visibile rammarico, che: «L’anno scorso abbiamo partecipato con gioia a questa importante festa degli amici musulmani. Quest’anno non abbiamo preso parte a questo importante momento per la nostra città, per via della partecipazione dell’Imam Al Bustanji, vicinissimo al movimento terroristico Hamas. Al-Bustanji nel recente passato ha fatto affermazione di una gravità inaudita, che incitano al terrorismo e all’odio nei confronti di Israele. Con l’aggravante del coinvolgimento perfino di bambini. Queste dichiarazioni sono visibili anche sul canale YouTube». E, a proposito di Hamas, la Comunità ricorda una cosa che, molto probabilmente, la giunta Pisapia ha dimenticato: «Il movimentoHamas è stato riconosciuto una organizzazione terroristica dall’Unione Europea. Dunque anche dal nostro Paese».

davide romano 2

Davide Romano nel mezzo fra Magdi Cristiano Allam (a destra) e il consigliere comunale Manfredi Palmeri (a sinistra)

Ma il punto fondamentale è questo: «A nostro avviso il Comune di Milano ha sbagliato a partecipare a questa iniziativa per via della presenza di Al Bustanji. Ci auguriamo che questa partecipazione sia dovuta ad una svista. Per questo aspettiamo chiarimenti in merito dall’amministrazione Comunale». Il Comune, dunque, si è fatto direttamente promotore di un’iniziativa multiculturale, per dare uno spazio alla minoranza islamica milanese ha invitato un estremista, facendo imbufalire un’altra minoranza religiosa. Invece di amalgamare le varie popolazioni che compongono il mosaico multi-religioso milanese, il risultato è stato proprio quello di dividerle. «A seguito delle dichiarazioni del portavoce del Caim Davide Piccardo apparse sui giornali, la Comunità Ebraica di Milano si trova obbligata a sospendere i rapporti con il Coordinamento delleAssociazioni Islamiche di Milano – prosegue il comunicato della Comunità Ebraica – Definire lo Stato di Israele come “uno Stato che viola costantemente la legalità internazionale ed i più elementari diritti umani portando avanti un’occupazione militare brutale, razzista e criminale” è una dichiarazione inaccettabile non solo per la Comunità Ebraica di Milano, ma anche per tutta la cittadinanza milanese. Oltre che per il buonsenso».

Ed ecco che un caso cittadino inizia a tingersi di tinte internazionali. Ovviamente proseguiranno i rapporti fra la Comunità Ebraica e altre associazioni islamiche. Non tutti i musulmani della capitale meneghina sono rappresentati dal Caim, ancor meno si riconoscono nell’esempio di Al Bustanji. Ma dare voce agli elementi più radicali, come ha fatto questa giunta, è il tipico errore commesso dai multiculturalisti: identificare una religione con i suoi gruppi più organizzati e questi ultimi con i suoi leader più radicali. La via migliore per arrivare al conflitto. E ancora non hanno deciso a chi affidare la gestione delle prossime moschee milanesi …

 

 

One Response to La comunità ebraica milanese rompe con gli islamici che ospitano l’imam pro-kamikaze

  1. pierino ha detto:

    sonno felice per l’azione fatta dalla presa di distanza del segreta-
    rio
    DAVIDE ROMANO mi onoro di conoscerLO sono onorato per cio’ che ha fatto e a agito la mia solidarieta’ va tutta per l’impegno della dirigenza della Sinagoga.

    Pierino

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