kamikaze

Davide Romano, portavoce della sinagoga Beth Shlomo

Avreste mai immaginato che difendendo i diritti dell’infanzia si potesse finire denunciati? A me succederà. Me lo ha promesso via stampa il portavoce del Coordinamento delle Associazioni Islamiche di Milano, Davide Piccardo. La mia colpa? Avendo saputo che l’imam giordano Al-Bustanji avrebbe partecipato all’evento di fine Ramadan, mi sono informato su chi fosse. Guardando su internet ho trovato un’intervista in cui racconta, tra le altre cose, di avere incontrato un bambino di meno di dieci anni che voleva farsi martire a Gerusalemme. Mi aspettavo un racconto dell’imam in cui spiegava come ha fatto a far recedere il bambino da un proposito così folle. Qualunque adulto ragionevole l’avrebbe fermato. Invece no: di fronte a un bambino con propositi suicidi, l’imam inizia a esaltarlo. E lo elogia al punto da definirlo tra l’altro “un gigante dei nostri tempi”. Poi annuncia di avere portato sua figlia a Gaza “così che possa imparare da quelle donne come crescere i figli per il Jihad e il martirio”. Fare un comunicato in cui come portavoce della sinagoga Beth Shlomo condannavo tale posizione e chiedevo a Piccardo di fare lo stesso mi era sembrato, più che un mio diritto, un preciso dovere morale. Sottolineo: non ho proferito parola sulla questione israelo-palestinese, che Piccardo continua a tirare in ballo. La mia presa di posizione era solo e unicamente legata allo spregevole comportamento di un leader religioso di fronte a un bimbo con propositi suicidari. I diritti dell’infanzia vengono prima di tutto. Evidentemente non la pensa così il portavoce del CAIM Davide Piccardo, che annuncia per questo una denuncia nei miei confronti per diffamazione e istigazione all’odio razziale e religioso. Mai ho messo piede in un aula di tribunale, e mai avrei pensato di doverlo fare per un accusa così assurda. Mi resta la consapevolezza di essere nel giusto, cosa che mi farà affrontare il processo a testa alta. Ma mi resta anche, non lo nascondo, una punta di amarezza a livello personale. In tutta questa vicenda infatti, Pisapia non ha preso posizione. Dal sindaco di Milano, un avvocato e un politico noto per il suo garantismo e la difesa dei diritti dei più deboli, mi sarei aspettato qualcosa di più. Quando mi capita di andare a parlare nelle scuole, parlo spesso di come la qualità delle istituzioni dipende anche dall’impegno di tutti i cittadini a partecipare alla vita pubblica. Di come sia importante non delegare tutto alla politica. E’ quello che ho fatto con il mio comunicato. Mai però mi sarei aspettato di essere lasciato solo. Mai avrei pensato che il mio sindaco non prendesse posizione tra chi difende i diritti dell’infanzia e chi li vìola. Mai avrei pensato che proprio lui si voltasse dall’altra parte di fronte a una denuncia così infamante. Ora però, inizio a farlo.

 

Davide Romano, portavoce della sinagoga Beth Shlomo

 

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