Israele uccide Ahmed Jaabari, capo militare di Hamas.
Un omicidio mirato da parte di Israele uccide Ahmed Jabari e un secondo responsabile militare. Secondo i militari è l’inizio di una operazione contro Gaza.
Ahmed Jabari, comandante militare di Hamas, la fazione islamica-radicale palestinese, al potere nella striscia di Gaza, è morto oggi nell’esplosione dell’automobile su cui viaggiava verso Gaza.
Leader delle brigate Ezzedine al-Qassam, braccio armato del partito, Jabari è stato ucciso da un raid israeliano.
Israele ha confermato l’omicidio mirato, sottolineando la “lunga attività terroristica” di Jabari. Secondo Ashraf al-Qudra, portavoce dei servizi sanitari di Hamas, nell’attacco sarebbe rimasto ferito un secondo uomo. La radio militare israeliana dà una versione diversa e parla della morte di un altro responsabile, Raed Attar.
Benjamin Netanyahu aveva prannunciato domenica scorsa un’escalation nel conflitto che contrappone Hamas e Israele, spiegando che “chiunque pensi di poter attentare alla vita quotidiana degli israeliani del sud e non pagare per questo un prezzo alto, si sbaglia“. Il ministro della difesa, Ehud Barak, mercoledì aveva sottolineato in una nota di voler “rinforzare l’opera di dissuasione, in modo da poter operare sul confine per assicurare la sicurezza di tutti i soldati in servizio nella striscia di Gaza“, soprattutto dopo i lanci di razzi da parte dei palestinesi negli ultimi giorni.
Dal 2009, dai tempi dell’operazione Piombo Fuso contro la Striscia di Gaza, Israele non aveva mai colpito un obiettivo del livello di Jabari. Proprio in quell’occasione il capo delle milizie era stato dato per ferito o morto durante i bombardamenti.
L’operazione “Pillar of Cloud”
Avital Leibovitch, portavoce dei militari, spiega che l’uccisione del capo della brigata Ezzedine al-Qassam sarebbe l’inizio di “un’operazione militare contro i militanti di Gaza”. L’operazione “Pillar of Clouds” avrà come obiettivo una ventina di siti identificati come covi di terroristi. Un secondo portavoce dell’esercito, Yoav Mordechai, ha dichiarato al Jerusalem Post che “Il primo obiettivo di questa operazione è quello di riportare la calma nel sud di Israele, e il secondo obiettivo è quello di colpire le organizzazioni terroristiche”.
Uzi Landau, ministro delle Infrastrutture israeliano ha evidenziato il cambio di strategia: “Non più una semplice risposta, ma il bersaglio sistematico di tutte le persone coinvolte nel terrore“.
Anche Hamas ha commentato l’uccisione del suo capo militare, impegandosi “a continuare sul cammino di resistenza” contro Israele, che ha aperto le porte dell’inferno”. La notizia ha scatenate manifestazioni di protesta in tutta la striscia. Centinaia di manifestanti si sono riuniti all’ospedale Shifa di Gaza City, dove si trova il corpo di Jabari. Taher Anunu, portavoce del gruppo ha minacciato: “È stato un crimine atroce e avrà ripercussioni”.
Secondo testimoni, dopo l’uccisione di Jabari, Israele avrebbe lanciato una serie di attacchi contro obiettivi della Striscia di Gaza. Ufficiali della sicurezza di Hamas sottolineano che tra gli obiettivi si trovano due strutture di addestramento del gruppo.
Da: IlGiornale.
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