«La Giordania strapperà Gerusalemme agli assassini di profeti».
(Da: Jerusalem Post, israele.net, 16.4.12)
L’esercito giordano distruggerà Israele e strapperà Gerusalemme dalle mani degli “assassini di profeti”. Questo il messaggio che un chierico giordano ha diffuso attraverso un sermone pronunciato venerdì 23 marzo e trasmesso dalla televisione di stato giordana. È quanto risulta da un filmato recentemente messo in circolazione sul web. “L’esercito [giordano] è invincibile – afferma l’imam Ghaleb Rabab’a nel video, tradotto e diffuso la scorsa settimana dal Middle East Media Research Institute – Le sue unità sono gremite di persone che pregano, di imam e di gente che conosca a memoria il Corano. Questo esercito non sarà mai sconfitto, ad Allah piacendo. Gerusalemme sarà riconquistata, ad Allah piacendo, da queste mani caste e pure che levano in alto il Corano e lo recitano giorno e notte. Questo è un esercito che si inchina solo di fronte ad Allah. Oggi dobbiamo essere orgogliosi del nostro paese e del suo esercito, che discende dal Profeta Maometto”. Non è chiaro se il sermone, che comunque è stato diffuso dalla tv di stato giordana, sia stato pronunciato in una moschea a conduzione statale o privata. L’Articolo 11 del Trattato di pace israelo-giordano (1994) prevede che entrambi i paesi “si astengano dalla propaganda ostile o discriminatoria l’uno contro l’altro e adottino tutte le possibili misure legali e amministrative per evitare la diffusione di tale propaganda da parte di qualunque organizzazione o individuo sul territorio di entrambe le parti”. “L’arroganza degli ebrei sarà sconfitta, ad Allah piacendo – continua il sermone di Rabab’a – Questo esercito, o miei fratelli nella fede, farà a pezzi il potente Israele, ad Allah piacendo, esattamente come la potenza dei crociati e dei bizantini fu fatta a pezzi a Hittin, Yarmuk, Al-Qadisiyya, ‘Ain Jalut”. Hittin, presso Tiberiade, è il luogo della battaglia del XII secolo con cui l’esercito musulmano del Saladino diede inizio all’urto finale per la cacciata dei crociati dalla Terra Santa. ‘Ain Jalut, presso l’odierno kibbutz Yizre’el, è il luogo dove un secolo più tardi le forze musulmane sferrarono il primo colpo significativo contro gli eserciti invasori dei mongoli. Entrambe queste località si trovano nell’odierno stato di Israele (entro le linee pre-’67). “[La potenza di Israele] sarà distrutta dalla volontà di Allah – prosegue il sermone di Rabab’a – Allah non lascerà che l’originaria direzione della preghiera della nazione islamica [cioè Gerusalemme, sostituita nel 630 dalla Mecca, ndr.] resti ancora a lungo nelle mani degli assassini di profeti”. Lo scorso gennaio l’organizzazione per il monitoraggio dei mass-media palestinesi Palestinian Media Watch aveva diffuso un video in cui il Gran Mufti di Gerusalemme Mohammed Hussein recitava un noto hadith (detto attribuito al profeta dell’islam Maometto) in cui si invocava l’uccisione degli ebrei. “Il Giorno del Giudizio – scandiva nel filmato Muhammad Hussein, il Gran Mufti nominato dall’Autorità Palestinese – non verrà fino a quando non combatterete gli ebrei, che si nasconderanno dietro pietre e alberi, e le pietre e gli alberi diranno: oh musulmano, oh servo di Allah, c’è un ebreo dietro di me, vieni e uccidilo”. Il dignitario palestinese si è successivamente rifiutato di ritrattare queste sue parole sostenendo di non aver invocato l’uccisione di ebrei, ma d’aver semplicemente citato il profeta dell’islam, le cui parole non si possono modificare. “Non chiediamo di uccidere gli ebrei – ha dichiarato il Gran Mufti alla radio israeliana Reshet Bet – Noi non abbiamo mai detto: uccidete gli ebrei. È l’hadith che lo dice, ed è un nobile hadith”.
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