Testata: Informazione Corretta Data: 23 aprile 2012 Autore: Deborah Fait

E’ passato Yom HaShoa’ con la sua disperazione, sentimenti antichi di dolore, impotenza e quei  minuti di sirena che straziano il cervello e il cuore e immobilizzano l’intera Israele nel ricordo dei milioni di morti sulle cui tombe nessuno puo’ piangere perche’ le loro ceneri sono sparse in tutta Europa. La settimana prossima ricorderemo i Caduti in Israele per guerre e terrorismo, lacrime e cimiteri, disperazione e desiderio che tutto questo abbia una fine un giorno. Dopo Yom HaShoa’ e Yom Hazikaron ecco che Israele esplodera’ la sua gioia e il suo orgoglio nella giornata di Yom Hazmaut, la Festa dell’Indipendenza. Felicita’. Balli, canti, bandiere. Il dolore che nel giro di pochi minuti diventa gioia e festa piena di allegria. E’ questo l’animo di Israele, dalla tristezza alla felicita’. dalla disperazione alla frenesia del sapersi vivi e liberi in casa propria anche se sempre minacciati. Ogni anno  lo stesso scenario, ogni anno lo stesso dolore che non passa mai, ogni anno quelle sirene, Israele che si ferma  e tutti a testa bassa colle braccia dritte lungo il corpo. Tutto questo fa parte della nostra vita,  da un anno all’altro aspettiamo questi momenti per onorare  i nostri morti,  insieme, un intero popolo unito che si tiene idealmente  per mano e piange al suono delle sirene.
E succede solo in Israele. Il mondo,  per una volta, ci guarda con curiosita’ e non col solito odio. Forse non capisce questa fusione totale  in un dolore comune e unico del nostro Popolo. Forse non capisce tutte quelle macchine ferme in autostrada, nell’assoluto silenzio che accompagna lo strazio delle sirene, con la gente  sull’attenti e a testa bassa vicino alle portiere aperte. Sono tante le cose che il mondo non capisce di noi, per questo ci odia cosi’ tanto. Non capisce l’amore per la nostra Terra. Non capisce il significato di esercito del Popolo. Non capisce che i nostri figli vanno a combattere non per amore della guerra ma per difendere casa. Non capisce che i palestinesi non vogliono un paese per loro ma sognano soltanto di rubare il nostro. Un mondo nemico che ha aspettato il periodo delle celebrazioni piu’ dolorose della nostra storia  per tentare di invadere il nostro paese e fare manifestazioni  violente contro Israele dentro il Paese. Volevano manifestare, urlare contro gli ebrei una volta di piu’ e quanta rabbia per non averlo potuto fare. Loro si chiamano pacifisti, in realta’ sono ipocriti odiatori della giustizia e amanti della violenza, sono i moderni ordiatori degli ebrei, i discendenti  di quelli che ci mettevano sui roghi, ci ammazzavano coi forconi, ci bruciavano vivi nelle sinagoghe e infine ci mettevano a morire col gas per poi distruggere i nostri corpi e la nostra storia nei forni crematori.   Insomma niente cambia, non cambiano le celebrazioni della nostra storia disperata e non cambia l’odio della gente, non cambiano le bugie e non cambia la propaganda mai stanca, mai sazia, mai a secco di soldi. Non cambia il desiderio di ammazzare gli ebrei, di sterminare le famiglie, di sgozzare, di distruggere una Nazione intera. E’ strano,  passano i secoli, i tempi cambiano, la societa’ umana si e’ evoluta e continua ad evolversi ma una cosa resta statica e immobile nel corso dei tempi: l’odio per gli ebrei e la voglia di distruggerli. Perche’ ? Il Popolo ebraico e’ forse quello che piu’ ha dato al mondo in termini di scienza, medicina, tecnologia, aiuti internazionali eppure e’ odiato senza limiti. Perche’? La religione ebraica e’ quella che ha dato sempre meno fastidio di qualsiasi altra eppure uno dei motivi per cui ci hanno sterminati e’ stato proprio la religione. Perche’? Domani la televisione israeliana trasmettera’ ininterrottamente per 24 ore tutti i nomi dei morti nelle guerre per la nostra sopravvivenza e dei morti ammazzati dal terrorismo palestinese, i nostri martiri. Il suono delle sirene ci straziera’ ancora. I cimiteri si riempiranno di figli rimasti orfani dei loro genitori e di genitori orfani dei loro figli e alla fine del Giorno del Ricordo dei Caduti esplodera’ la felicita’ di esistere ancora nonostante tutto e nonostante tutti, la felicita’ di essere vivi, pieni di speranza, nella nostra Terra. La felicita’ immensa di sentirsi a casa propria, di essere stati capaci di tenercela stretta e di averla resa sempre piu’ bella. Le bandiere sventoleranno, Israele sara’ bianca e azzurra e, per qualche ora, spensierata. Il giorno dopo ricominceranno i soliti problemi, le minacce di annientamento, i nostri vicini con i pugni chiusi che urlano contro di noi, invidiosi, pieni di livore per quello che noi siamo e che loro non saranno mai capaci di essere. Per Yom Azmaut, la Festa dell’Indipendenza, si balla e ci si diverte tra le bandiere che sventolano dovunque, i bambini che saltano felici spruzzando bombolette di schiuma e i falo’ sulle spiagge dove centinaia di giovani e meno giovani ballano  una notte intera di fronte al Mediterraneo quasi a dire al mondo che sta dall’altra parte del mare “Guardateci, siamo qui, avete tentato di distruggerci ma siamo qui e balliamo, cantiamo e siamo felici, in Israele!”.

 

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