Il Mufti racconta la verità: gli arabi vendettero la terra agli ebrei
Il Mufti di Gerusalemme, Haj al-Amin al-Husseini, non è mai stato tacciato di amore per gli ebrei. Settant’anni fa, in questo giorno, il Mufti che fu zio di Yasser Arafat, incontro’ Adolph Hitler a Berlino per discutere in merito alla “soluzione finale” del “problema ebraico”.
Nel 1937, il Mufti testimonio’ davanti alla Commissione Peel, incaricata di indagare le cause dei disordini tra ebrei e arabi in quella che allora era conosciuta come “Palestina”. Il Mufti rese una testimonianza straordinaria: la maggior parte della terra in possesso degli ebrei, costantemente accusati di “rubare” fu in effetti acquistata agli arabi. E gli arabi furono, secondo le definizioni degli avvocati, “ben disposti venditori”.
La relazione della Commissione Peel espresse pareri molto favorevoli sui sionisti e il loro impatto sul territorio e sull’economia della società araba . Uno dei più importanti per la decostruzione delle accuse arabe fu la seguente:
“La popolazione araba mostra un notevole aumento dal 1920, ed ha beneficiato della prosperità della Palestina. Molti proprietari terrieri arabi hanno beneficiato della vendita di terreni, ottenendo un investimento redditizio dal prezzo d’acquisto. La condizione dei fellah (contadini arabi) è nel complesso migliorata rispetto al 1920. Questo progresso arabo è stato in parte dovuto all’importazione di capitale ebraico in Palestina e da altri fattori associati con la crescita della Nazione Ebraica. In particolare, gli arabi hanno beneficiato dei servizi sociali che non avrebbe potuto essere erogati su larga scala senza le entrate ottenute dagli ebrei … Gran parte del territorio (coltivato dagli ebrei), ora piantato a aranceti, era costituito da dune di sabbia o da paludi, incolto al momento dell’acquisto… Al tempo delle prime vendite, non esistevano prove evidenti che i possessori avrebbero avuto le risorse per poter sviluppare quelle terre. “La mancanza di terra’ lamentata dagli arabi… era dovuta non tanto alla quantità di terreno acquistato dagli ebrei ma piuttosto all’aumento della popolazione araba. “(capitolo V della relazione).
L’Intervista a el-Husseini, il 12 gennaio 1937, fu conservata nelle note della Commissione e se ne fa riferimento, anche se non pubblicato, nella relazione completa. E ‘stata riassunta da un certo numero di studiosi, tra cui Kenneth Stein, “La questione della terra in Palestina” 1917-1939 (Univ. of North Carolina Press, 2009) e Howard M. Sachar, “Storia di Israele dalla nascita del sionismo al nostro tempo” (Alfred A. Knopf, 1976), e una dettagliata analisi di citazioni dall’intervista si trova nella Aaron Kleiman The Palestine Royal Commission, 1937 (pubblicazioni Garland, 1987, pp 298ff.).
Gli estratti dell’intervista presentati di seguito si possono trovare on line qui http://www.sullivan-county.com/x/1937.htm e qui http://www.eretzyisroel.org/~jkatz/evidence.html.
Sir Laurie Hammond, un membro della Commissione Peel, intervisto’ il Mufti circa il suo insistente ricorso alla Commissione sul fatto che i sionisti stavano rubando la terra araba, trasformando i contadini in senza tetto. L’intervista si avvalse di un interprete.
SIR L. HAMMOND: Volete darmi ancora i dati in merito alla terra? Vorrei sapere quanta terra fu tenuta dagli ebrei prima dell’occupazione.
MUFTI: Al momento dell’occupazione degli ebrei tennero circa 100.000 dunam.
SIR L. HAMMOND: In che anno?
MUFTI: Alla data dell’occupazione britannica.
SIR L. HAMMOND: E ora sono sono titolari di quanto?
MUFTI: circa 1.500.000 dunam: 1.200.000 dunam già registrati a nome di titolari ebrei, e 300.000 dunam che sono oggetto di accordi scritti, e che non sono stati ancora registrati al Catasto. Ciò non include, ovviamente, la terra che fu assegnata, circa 100.000 dunam.
SIR L. HAMMOND: Cosa? 100.000 dunam furono assegnato? E non sono inclusi nei 1.200.000 dunam? Il punto è questo. Lei dice che nel 1920 al momento dell’occupazione, gli ebrei detenevano solo 100.000 dunam, è così? Ho chiesto i dati del catasto su quanta terra era proprietà degli ebrei al momento dell’occupazione. Sarebbe sorpreso di sapere che figurano non 100.000, ma 650.000 dunam?
MUFTI: Può darsi che la differenza sia dovuta al fatto che molte terre sono state acquistate con contratti che non sono stati registrati.
SIR L. HAMMOND: C’è una bella differenza tra 100.000 e 650.000.
MUFTI: In un caso hanno venduto circa 400.000 dunam in un lotto solo.
SIR L. HAMMOND: Chi? Un arabo?
MUFTI: Sarsuk. Un arabo di Beirut.
SIR L. HAMMOND: Sua Eminenza ci ha dato l’immagine di arabi sfrattati dalle loro terre e villaggi spazzati via. Quello che voglio sapere è, il governo della Palestina, l’Amministrazione, acquisto’ la terra e la consegno’ poi agli ebrei?
MUFTI: Nella maggior parte dei casi i terreni erano stati acquisiti.
SIR L. HAMMOND: voglio dire l’acquisizione forzata della terra sarebbe stata acquistata per scopi pubblici?
MUFTI: No
SIR L. Hammond: non ottenuti mediante acquisizione forzata?
MUFTI: No.
SIR L. HAMMOND: Ma queste terre, pari a circa 700.000 dunam sono state effettivamente vendute?
MUFTI: Sì, furono vendute, ma il paese fu posto in condizioni tali da facilitare tali acquisti.
SIR I HAMMOND: io non capisco bene cosa intende dire. Sono stati venduti. Chi li ha venduti?
MUFTI: proprietari terrieri.
SIR I HAMMOND: arabi?
MUFTI: Nella maggior parte dei casi arabi.
SIR L. HAMMOND: C’è stata costrizione a vendere, di qualsiasi tipo? Se sì, da chi?
MUFTI: Come in altri paesi, ci sono persone che per forza di cose, ragioni economiche, vendono la loro terra.
SIR L. HAMMOND: Tutto qui?
MUFTI: Gran parte di queste terre appartengono a proprietari terrieri che hanno venduto il terreno malgrado i loro inquilini, che sono stati sfrattati con la forza. La maggioranza di questi proprietari non erano residenti ed hanno venduto la loro terra a scapito dei loro inquilini. Non palestinesi, ma libanesi.
SIR L. HAMMOND: E’ Sua Eminenza in grado di fornire alla Commissione una lista delle persone, degli arabi che hanno venduto le terre, a parte i proprietari assenti?
MUFTI: Si’ è possibile.
SIR L. HAMMOND: gli chiedo ora questo: pensa che rispetto allo standard di vita sotto la dominazione turca la posizione dei fellahin nei villaggi sia migliorata o peggiorata?
MUFTI: In generale penso che la loro situazione sia peggiorata.
SIR L. HAMMOND: La tassazione è più pesante o più leggera?
MUFTI: La fiscalità era molto più pesante allora, ma ora ci sono oneri aggiuntivi.
SIR L. HAMMOND: io le chiedo se oggi, mentre siamo seduti qui insieme, è un fatto che per i fellahin la tassa sia molto più leggera di quanto non fosse sotto il dominio turco? O sono tassati più pesantemente?
MUFTI: La tassazione attuale è più leggera, ma gli arabi, tuttavia, hanno ora altre imposte, per esempio, le dogane.
Lord PEEL: E la condizione dei fellahin per quanto riguarda, ad esempio, l’educazione. Ci sono più scuole o meno ora?
MUFTI: Ci possono essere più scuole, relativamente, ma allo stesso tempo, c’è stato un aumento della popolazione.
L’Hajj Amin el-Husseini, l’avversario irriducibile del sionismo, un odiatore dell’ Ebreo al pari di Hitler, ha ammesso durante l’incontro che nessuna terra araba fu rubata, che gli arabi non furono spazzati via, che non ci furono villaggi distrutti. Piuttosto, gli ebrei acquistarono centinaia di migliaia di dunam (circa ¼ di un ettaro) di terra da venditori ben disposti, spesso da latifondisti arabi assenti. Inoltre, grazie in parte ai sionisti e agli inglesi, la qualità della vita dei contadini arabi della Palestina fu notevolmente migliorata, con meno tasse, più scuole, e un aumento della popolazione araba.
La prossima volta che qualcuno si rifarà alla teoria araba secondo la quale i sionisti arrivarono e rubarono la terra , scacciandone i proprietari, basterà citare il Mufti.
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