Un articolo di Deborah Fait
Scrivere su Israele significa scrivere almeno dieci articoli in uno perche’ questo paese cosi’ piccolo e, se dipendesse da lui, pacifico, laborioso e , sempre se dipendesse da lui, col desiderio di essere felice, e’ quotidianamente sulla cresta dell’onda, tutti ne parlano, tutti lo diffamano, molti lo difendono e lo amano, per altri e’ un paese da eliminare per avere ” la pace nel mondo”.
Che la pace nel mondo dipenda in realta’ dal fanatismo islamista e’ un particolare fondamentale che pochi eletti riconoscono. Purtroppo la maggior parte dell’occidente parla dell’islam terrorista con affetto, scusandolo, giustificandolo e usando come cartina tornasole Israele, il solito facile capro espiatorio che non costituisce nessun pericolo se diffamato, offeso o umiliato.
Ogni volta che sento parlare di “primavera araba” mi viene l’orticaria, purtroppo lo ha fatto recentemente anche il nostro presidente/sognatore Peres.
Primavera araba? morti, sangue, governi di vecchi fondamentalisti che sostituiscono i precedenti governi di vecchi dittatori rispettati dall’occidente finche’ servivano.
Nessuna liberta’, neanche ombra di democrazia, prigioni e ancora sangue e violenza.
Alla faccia della primavera, assomiglia a un gelido inverno siberiano!
Le relazioni tra Israele e Turchia sono problematiche? Di chi la colpa?
Ma di Israele, naturalmente.
Erdogan e’ considerato tanto una brava persona che si prendono in prestito persino le sue parole, citandole, e lo fa un giornale come il Financial Times, mica Topolino!
“Israele e’ un bambino viziato’ dice Erdogan, nel portare avanti la sua campagna di odio, e, come un’eco, voila’ , ecco che queste parole vengono riprese e amplificate dai media internazionali che non gli par vero.
Fanno festa, brindano ogni volta che qualcuno offende Israele.
Fior di giornalisti parlano della crisi tra i due paesi come una conseguenza dell’operazione Piombo Fuso, come se il Turco avesse il diritto di accusare Israele di stragi dopo quello che da decenni fa contro i kurdi per puro razzismo non per difendersi da essi come e’ costretto Israele con i palestinesi.
I kurdi, oltre ad essere regolarmente assassinati dall’esercito di Ankara (quasi quasi mi vien voglia di scrivere “esercito di Istambul”, imitando quelli che parlano di esercito o governo di Tel Aviv), non possono nemmeno parlare la propria lingua, pena il carcere o la morte.
E dove lo mettiamo Cipro, occupato da decenni illegalmente, nel silenzio del mondo?
E il Turco viene a farci la predica? parla di scorte armate alle barche che vorranno andare a portare succhi di frutta a Gaza?
Il Turco mascalzone, a nome Erdogan, ha incominciato a creare problemi con Israele dal 2002 per potersi alleare con Iran e Siria, due paesi-canaglia, cui si sente particolarmente vicino ed e’ a questo punto che incominciano i problemi.
Discorsi antiisraeliani molto prima del Piombo Fuso, insinuazioni, minacce di rottura fino al giorno in cui, a Davos, davanti a una platea internazionale, il Turco si esalta e da dell’assassino a Shimon Peres e dello stato-canaglia a Israele.
Era gia’ successo, sempre a Davos, in pieno processo di pace, con l’altro mascalzone di nome Arafat che dal podio, davanti a un allibito Peres, incomicio’ a sputacchiare urlando contro gli assassini e terroristi israeliani.
Si vede che la Svizzera ispira.
Bene, nonostante questi precedenti, per buona parte della gente e’ Israele il colpevole delle relazioni difficili e quasi finite tra i due paesi mediorientali.
Il rapporto Palmer ha reso isterico Erdogan che si aspettava un giudizio simile al vergognoso rapporto Goldstone. Palmer, al contrario del giudice sudafricano, pur condannando l’assassinio di nove turchi (nessuno e’ esente dal condannare l’uso della forza da parte di Israele che, secondo il buonismo spicciolo di questo mondo ipocrita, dovrebbe rispondere alla violenza lanciando garofani); Palmer, dicevo, responsabilizza anche Ankara che si era alleata con i gruppi di terroristi presenti sulla Mavi Marmara, armati di odio (“tornate ad Auschwitz” avevano risposto all’invito di Zahal di fermarsi) e di armi, decisi a provocare una reazione israeliana che li avrebbe resi ‘martiri” e che avrebbe fatto condannare per la milionesima volta lo stato ebraico.
Palmer dice anche di considerare giusto e inevitabile il blocco su Gaza…imparasse il giudice Goldstone come ci si comporta se si e’ persone normalmente oneste!
Ma le colpe di Israele non finiscono qui, ne ha a iosa, non c’e’ che da deliziarsi cercando di non farsi venire l’ulcera.
Domande:
Settimane fa abbiamo avuto un tremendo attacco terroristico vicino a Eilat con 8 morti civili, anzi 9 perche’ l’ultima vittima e’ deceduta giorni fa?
Si? Lo avete letto? Bene.
I terroristi erano palestinesi aiutati da qualche egiziano, attentato organizzato da un capetto di hamas?
Avete letto anche questo?
Bene, anche in questo caso le risposte di certuni e non pochi sono di colpevolezza di Israele e piovono le solite insinuazioni……” lo sapevano…c’erano i soldati….e non sono riusciti a sventare…..stranoooo….moolto strano….” E poi la conclusione perfida ma logica dei nostri odiatori… “hamas e’ innocente ma Israele gli da la colpa! vergogna”.
Poveri, santi, paciosi palestinesi!
E Arrigoni, dove lo mettiamo? E’ stato ammazzato da un gruppo palestinese di Gaza.
Giusto?
Anche in questo caso le insinuazioni si sprecano…. non si sa…forse….solo Israele aveva interesse a vederlo morto….
E via di questo passo…il tutto condito con parole di immensa ammirazione per Vick che ha odiato Israele con tutta la forza della sua anima ma che, nonostante il suo odio, non si e’ salvato.
Lo slogan “Vick Vive’ si spreca accompagnato da “Restiamo umani”.
Gli odiatori di Israele trovano sempre molti ammiratori.
Beh, Vick sarebbe vivo se non si fosse lasciato trasportare dal suo amore per i palestinesi che non e’ la prima volta che ammazzano i loro amici e il “restiamo umani” non ha nessun significato in mezzo alle belve che lo hanno soffocato con un filo di ferro.
Dare la colpa a Israele e’ sempre comodo, quando si e’ mascalzoni che problema c’e’?
Israele e’ il paese degli ebrei e da che mondo e’ mondo, accusare, diffamare, offendere, umiliare, ammazzare ebrei non e’ mai stato reato.
Il potere palestinese e’ cosi’ forte da riuscire a condurre e a traformare a suo piacere la politica europea, da riuscire a boicottare Israele in ogni paese occidentale, da riuscire a rovinare persino un concerto sinfonico in Inghilterra, costringendo un Grande come Zubin Metha a deporre la bacchetta e ad andare a casa.
Gli studenti ebrei delle universita’ americane devono essere protetti da gruppi palestinesi e filopalestinesi sempre pronti a menar le mani e la lingua.
Un professore israeliano, Ronen Cohen, esperto di Iran moderno, e’ stato espulso mercoledi’ da una conferenza a Berlino perche’ proveniva dall’universita’ di Ariel, in Samaria.
Non sono stati espulsi relatori di paesi islamici privi di diritti civili.
I difensori d’ufficio dei palestinesi si scagliano con rabbia contro Israele e USA che porranno il veto alla fondazione unilaterale di uno stato palestinese previsto per il 20 settembre.
Urlano bovinamente “Anche Israele si e’ autoproclamato nel 1948″, sapendo di mentire.
Israele non si e’ autoproclamato ma e’ nato dopo la proposta ONU di far nascere due stati nella regione palestina , proposta rifiutata decisamente dagli arabi e accettata dallo stato ebraico.
Ho letto anche una frase degna del miglior cabaret “Sono 40 anni che Israele tenta di distruggere lo stato palestinese”.
Ohibo’ e dove era questo fantomatico stato palestinese? Quali erano le sue istituzioni, la sua lingua, la sua capitale? Insomma dove cavolo era situato questo stato fantasma che Israele avrebbe tentato di distruggere?
Non sara’ che questa gente tenta di creare confusione nella testa dei piu’? Non sara’ che arabi e palestinesi arabi, da 40 anni, da 63 anni, da quasi un secolo, giurano di voler gettare in mare l’entita’ sionista?
Rigiriamo la frittata. pensano i cabarettisti, qualcuno credera’.
A proposito di cabaret, lasciatemi dire due parole su Moni Ovadia invitato alla Giornata della Cultura Ebraica a Firenze.
Scrive David Parenzo rispondendo alle giuste critiche di Ugo Volli:
“Moni ha le sue idee su Israele, and so what?”
“So What” un cavolo, Parenzo, un cavolo proprio. So What puo’ dirlo lei ma non chi ama Israele e magari ha scelto di venirci a vivere. So What puo’ dirlo un italiano senza legami collo stato ebraico , come se io dicessi “So What” di chi esprimesse il suo odio contro l’Olanda, paese a me estraneo.
Il suo So What per il paese ebraico, casa di 5 milioni di ebrei come lei, e’ da pelle d’oca.
Israele non e’ estraneo agli ebrei, caro Parenzo, e se Ovadia odia il mio Paese e se per lei il suo odio e’ “So What”, per molti ebrei, milioni di ebrei, e’ abominevole e sa perche’?
Perche’ dopo 2000 anni di persecuzioni, dopo una Shoa’, ancora oggi, dopo 63 anni, gli ebrei non possono vivere in pace e devono anche sentirsi diffamare da rappresentanti del proprio popolo , magari di quelli presi col sciopo, ebrei per forza, che ebrei non vorrebbero essere e si sfogano contro Israele per essere considerati bravi e democratici ed essere accettati dai gentili.
Il suo “elegante” e patetico So What, Parenzo, lo poteva evitare perche’ e’ offensivo come e forse piu’ dell’odio di Ovadia perche’ significa “echissenefrega”.
Chissenefrega se un ebreo odia Israele , chissenefrega se il suo odio e’ un insulto ai vivi e soprattutto ai nostri morti.
Chissenefrega, Parenzo? Un semplice e volgare chissenefrega!
E se fosse Israele a dire “So What” se un giorno i vostri “amici” si stufassero di avervi per vicini di casa?
Che tristezza questo tipo di ebrei cosi’ superficiali e privi di amor proprio, privi di orgoglio e di amore per il proprio popolo, cosi’ striscianti!
Bando alle ciance sugli odiatori e veniamo a due tragedie naziste il cui ricordo ci rattristera’ in questi giorni:
L’attentato alle Twin Towers, perpetrato dai nazisti islamici e attribuito dai soliti noti a Israele e USA, si, avete ragione, venderebbero le loro madri pur di difendere il terrorismo islamico.
3000 persone sciolte nel fuoco mentre si cerca di negare negare negare e negare le colpe arabe. Nessuna pieta’ per le vittime.
E’ successo 10 anni fa. Ricordiamoli con una mano sul cuore.Possano riposare in pace.
Babi Yar: eccidio nazista del 29/30 settembre del 1941 quando furono ammazzati e sepolti in fosse comuni piu’ di 33.771 ebrei…anche questo eccidio viene messo in dubbio adesso dai soliti negazionisti.
“ Quella che emerge adesso è la prova incontrovertibile che nessun massacro ebbe luogo a Babi Yar durante l’occupazione tedesca di Kiev; la prova che il fosso non venne utilizzato come fossa comune per gli ebrei uccisi dai tedeschi. Esso fu invece un luogo di sepoltura, tra il 1922 e il 1935, per le vittime della Cheka/NKVD.”
http://andreacarancini.blogspot.com/2009/02/babi-yar-i-fatti-e-la-leggenda.html
Quando non esisteranno piu’ testimoni viventi, cosa che accadra’ molto presto, sara’ molto facile negare e le ceneri di Auschwitz saranno definitivamente disperse nell’oblio della cattiva coscienza.
I cadaveri di BabiYar e di altri eccidi nazisti e sovietici non troveranno piu’ riposo, restera’ solo il ricordo che pesera’ sull’anima di noi ebrei come i 20 secoli in cui fummo vittime innocenti del razzismo e dell’odio europeo di cui spesso si cerca di ridurre le colpe…”se gli ebrei sono tanto odiati, ci sara’ un motivo…”
Eh? non vi pare interessante?
Il negazionismo va di pari passo coll’odio antiebraico e antisionista.
Se ne beano, ne godono, si sentono i padroni del mondo…” che meraviglia odiare gli ebrei, pensano, e’ cosi’ gratificante e loro neanche si vendicano, anzi, sono cosi’ idioti che ci lasciano dire…qualcuno tra loro ci da addirittura ragione”!
Altro che mondo alla rovescia come scrissi ultimamente!
Ormai il mondo fa le capriole all’indietro e saremo catapultati senza troppa fatica nel piu’ buio medio evo, dopo non serviranno lacrime e ripensamenti, bisognera’ risalire la china e costera’ fatica e morti.
Deborah Fait
www.informazionecorretta.com

 

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