[b]Libero – 23/09/2010[/b]

[b]La Commissione d'inchiesta del Consiglio dei diritti dell'uomo delle Nazioni Unite[/b] ha chiuso le indagini sull'arrembaggio alla nave turca [b]Mavi Marmara[/b], che il 31 maggio scorso provocò la morte di nove persone. Il rapporto pubblicato è un duro atto d'accusa per Israele: la Marina militare è infatti responsabile di "gravi violazioni dei diritti umani", ha fatto ricorso a una "brutalità inaccettabile" durante il blitz contro la flottiglia di aiuti umanitari diretta alla Striscia di Gaza.

Si ipotizza "il sostegno a eventuali procedimenti in giustizia per omicidio intenzionale, tortura e trattamenti inumani che hanno causato intenzionalmente grandi sofferenze o ferite gravi". Ma appurare con certezza le singole responsabilità sarà tutt'altro che facile: "Gli autori dei crimini più gravi avevano il volto coperto e non possono essere identificati senza l'assistenza delle autorità israeliane", hanno scritto gli esperti Onu.

[b]Appello alla cooperazione [/b]- Da qui, la necessità di un nuovo appello allo Stato ebraico affinché cooperi pienamente per permettere la loro "identificazione in attesa di perseguire i colpevoli". Una richiesta che Israele, già in passato, ha più volte rispedito al mittente, preferendo collaborare con un diverso team d’inchiesta delle Nazioni Unite, guidato dall’ex primo ministro neozelandese Geoffrey Palmer e dall’ex presidente colombiano Alvaro Uribe. Questa commissione sta tuttora procedendo alle indagini e non ha ancora comunicato le sue conclusioni. La posizione di Israele non cambia nonostante l'accusa di avere agito in modo "sproporzionato alle circostanze" e di avere fatto ricorso a "livelli di violenza assolutamente inutili e incredibili".

[b]La chiusura israeliana[/b] – "La relazione è incompleta e di parte, come l’organismo che l’ha prodotta", ha fatto sapere il ministero degli Affari Esteri. Secondo la leadership dello stato ebraico, le indagini interne condotte sull'incidente della flottiglia di Gaza sarebbero già sufficienti e qualsiasi altra iniziativa "è superflua e improduttiva".

[b]La risposta turca[/b] – Da parte sua, il ministro turco degli Affari Esteri Ahmet Davutoglu ha salutato con soddisfazione "l'estrema imparzialità" dell’inchiesta Onu, "basata su prove solide": "Risponde alle nostre attese. Spero che gli israeliani, in futuro, possano agire nel pieno rispetto del diritto internazionale", ha aggiunto il capo della diplomazia di Ankara.

 

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