[b]All'UNRWA i terroristi di Hamas sono i benvenuti
Chissà come mai la cosa non stupisce
Testata: Il Foglio
Data: 06 agosto 2010
Pagina: 3
Autore: La redazione del Foglio
Titolo: «Di giorno insegnanti dell’Onu, di notte capi militari di Hamas»
Fonte: Informazione Corretta
Riportiamo dal FOGLIO di oggi, 06/08/2010, a pag. 3, l'articolo dal titolo " Di giorno insegnanti dell’Onu, di notte capi militari di Hamas "[/b].
Roma. Di giorno insegnante premuroso per le Nazioni Unite, di notte comandante militare di Hamas. Il caso di Issa al Batran rischia di gettare ulteriore discredito sull’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, la Unrwa. Batran è stato ucciso cinque giorni fa dall’aviazione israeliana. Gerusalemme ha annunciato che il capo di Hamas era ai vertici del braccio militare del movimento islamico nel centro della Striscia di Gaza e il responsabile della fabbricazione di razzi Qassam lanciati sui kibbutz israeliani.
Batran insegnava alla scuola dell’Onu ad al Bureij, un campo profughi nella Striscia di Gaza. Ci ha insegnato fino al gennaio del 2009, quando Israele ha lanciato l’operazione “Piombo Fuso†contro Hamas. Forse anche dopo. Il suo codice Unrwa era il “2Z9558â€. A dirigere l’agenzia Onu nei prossimi tre anni sarà un italiano, Filippo Grandi, nominato a gennaio. In un’intervista al Manifesto lo scorso aprile, Grandi aveva replicato così alle accuse che terroristi islamici lavorassero per l’agenzia: “Sono accuse totalmente false, tutti i nostri dipendenti hanno l’obbligo della neutralità â€. Purtroppo il caso Batran non è unico nella storia dell’agenzia. Nell’ottobre 2004 l’allora Commissario Generale dell’Unrwa Peter Hansen ammise pubblicamente per la prima volta che membri di Hamas erano pagati dall’Unrwa, aggiungendo “Non mi sembra un crimine. Hamas come organizzazione politica non significa che ogni membro sia un militante, e noi non facciamo controlli politici e non escludiamo nessuno, di qualunque convinzione siaâ€. Fra i più noti c’è il caso di Awad al Qiq, che aveva alle spalle una lunga carriera come insegnante di scienze in una scuola Unrwa. Ma anche il principale fabbricatore di bombe per la Jihad Islamica. Rimase ucciso nel maggio 2008 mentre supervisionava un laboratorio dove si costruivano missili. Qiq era il capo dell’“unità di ingegneri†di Hamas e un suo poster a lungo è rimasto appeso nelle aule della Rafah Prep Boys School, anche questa gestita dalla Unrwa. C’è stato il caso del dipendente Unrwa Nahed Rashid Ahmed Atallah, che era solito usare un veicolo Onu per trasportare terroristi e armi e che aveva utilizzato il suo lasciapassare per attraversare i confini con Egitto, Siria e Libano per prendere contatti con membri del Fronte Popolare palestinese, dai quali riceveva fondi e armi. Tra gli esempi noti anche quello di Mohammed Ali Hassan, che usava un edificio Unrwa a Nablus per immagazzinare armi e fare esercitazioni di tiro. Nidal Nazal è l’autista di ambulanze dell’Unrwa che ha rivelato d’aver usato la sua ambulanza per trasportare terroristi impegnati nella preparazione di attentati Un altro insegnante della Unrwa era Said Sayyam, ministro dell’Interno di Hamas ucciso dall’aviazione israeliana nel 2009, imam nelle moschee più fondamentaliste di Gaza, teorizzatore dei rapimenti dei soldati israeliani e islamista che aveva imposto alle donne l’uso del velo islamico negli edifici governativi. Noto per la sua ferocia con i militanti di Fatah accusati di “collaborazionismoâ€, Sayyam era anche indicato dagli Stati Uniti come il responsabile dell’uccisione di funzionari americani nei Territori palestinesi. Un’inchiesta del 2003 rivelò che uno dei dirigenti del sistema educativo Unrwa a Gaza, Suheil al- Hindi, durante le lezioni glorificava le operazioni suicide contro Israele. Hamas domina le strutture Unrwa dal 1990. Il 15 maggio 2008, per il sessantesimo anniversario d’Israele, il personale Unrwa ha organizzato la giornata della “catastrofe†(dall’arabo Naqba), il termine con cui i palestinesi indicano la nascita d’Israele. Durante l’evento Amir al Misehal, a capo dei servizi civili della Unrwa, disse che “ciò che ci è stato preso con la forza verrà ripreso dalla forzaâ€. Al suo fianco c’era l’allora commissario generale Unrwa, Karen Abu Zayed. Non conduceva una doppia vita Nafez Suliman Abed al Rahman al Ja’ab, direttore delle scuole della Unrwa a Rafah. Nota a tutti è la sua pubblicistica “contro i nemici di Allah, gli ebreiâ€.
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Due parole sulla bomba atomica, questa sconosciuta. Che tanto sconosciuta non deve esserlo, perché tutti la vogliono e, una volta avutala, subito ne desiderano un’altra. La bomba atomica, in sé, non è nulla di particolare, ed un qualsiasi studente di ingegneria, affrontati gli opportuni esami, può progettarsela per conto proprio. Il problema insorge dopo, al momento della realizzazione, perché fabbricare materialmente un ordigno nucleare richiede, e comporta, adeguati macchinari e spese considerevoli, soprattutto per l’uranio, o il plutonio che sia. Volendo però tradurre la questione nucleare in termini più alla mano, meglio cioè comprensibili si potrebbe far conto, ad esempio, che io ne possieda una, di testata nucleare. Allora, io ho qui la mia bomba atomica e adesso tu fai quello che ti dico io di fare. Perché? Perché ho la bomba atomica, anzi, ne ho due, e te le metto sotto al naso, per farti capire chi è il più forte, chi è che comanda. Quindi, come già detto, tu adesso fai come ti dico io, perché tu non hai niente, mentre io ho la bomba atomica, hai capito? Ed ecco cosa succede; succede che quell’altro, per niente intimorito, ribatte: hai la bomba atomica? E falla scoppiare allora, vediamo se sei capace. In teoria, io potrei mettere la gente in riga spiattellando loro sotto al naso una bomba atomica, ma da questo a farla detonare ce ne passa. Potrebbe essere sensato se dovessi lanciarla a qualcuno che sta lontano, ma nel giardino attaccato a quello di casa mia sarebbe da idioti.