[b]Manuel Disegni, Pagine Ebraiche, luglio 2010[/b]
Oltre dieci milioni di persone nel mondo, ogni giorno, combattono paure, stress, insonnia, dolore fisico, ansia e fobie con il diazepam. Tanto che il Valium (questo il suo nome commerciale) è stato inserito dall’Organizzazione mondiale della sanità nella lista dei farmaci essenziali per un sistema sanitario di base. L’inventore di questa preziosa risorsa per l’umanità è Leo Sternbach, ebreo del Quarnero, uno dei più importanti chimici del Novecento.
Giovane di grande talento, nato nel 1908 nella splendida cittadina costiera di Abbazia, manifestò precocemente una spiccata predilezione per la disciplina chimica. Continuò i suoi studi lungo questo filone e, nonostante il clima politico dell’Europa non fosse dei più favorevoli per un giovane studente ebreo, ottenne il dottorato all’Università di Cracovia. Sternbach amava la chimica e credeva anche che potesse essere di grande aiuto agli uomini. Per questo non volle rilevare la farmacia del padre. Ma scelse di dedicarsi alla ricerca, sua vera passione che portò avanti fino a 95 anni, quando ancora si recava ogni giorno in laboratorio. Anche se questa scelta professionale non lo rese mai molto ricco, ne fu profondamente appagato: “Ho sempre fatto ciò che ho volutoâ€, dichiarò infatti più volte a proposito del suo lavoro. Forse anche per questo ebbe molte soddisfazioni dalla sua carriera, culminata nel riconoscimento più alto, poco prima della morte: l’inserimento nella National Inventors Hall of Fame, la più importante istituzione americana che premia chi contribuisce all’avanzamento tecnologico dell’umanità . Terminati gli studi, Leo Sternbach trovò lavoro a Basilea, alla Hoffman – La Roche, la maggiore casa farmaceutica svizzera. Il suo rapporto con l’azienda durò tutta la vita, proseguendo dall’altra parte dell’oceano. Fu infatti La Roche ad aiutare Sternbach a fuggire, nel 1941, verso gli Stati Uniti per scappare dalla furia nazista. Stabilitosi in New Jersey, lo scienziato, riprese a lavorare negli stabilimenti americani della stessa azienda e vi conseguì i suoi maggiori risultati. Depositò infatti 241 brevetti, sintetizzò sostanze ancora fondamentali contro l’insonnia e l’epilessia, fu uno dei chimici più prolifici di sempre. Ma la scoperta che lo rese famoso avvenne nel 1958: utilizzando scarti di vecchi esperimenti arrivò a sintetizzare, seppur in una forma ancora rozza e perfezionabile, il capostipite delle benzodiazepine, un composto chimico che è alla base di tutti gli ansiolitici diffusi nel mondo oggi. Il brevetto numero 3.371.085, con cui Sternbach registrò la sua invenzione, sancì l’inizio di una nuova era della psicofarmacologia. Prima di allora la cura di fenomeni di ansia acuta era spesso peggiore della malattia. Se il paziente cercava una soluzione farmacologica doveva rivolgersi a sostanze tossiche come i barbiturici. La situazione cambiò del tutto nel 1960, quando la Roche mise in circolazione il Librium, il primo farmaco commercializzato della classe delle benzodiazepine, un’alternativa efficace, sicura e dall’azione rapida che rivoluzionò il trattamento medico dell’ansia e dei disturbi compulsivi. Nel 1963 Sternbach mise a punto il Valium, che presto divenne il farmaco più venduto in America e dal ‘69 all’82 fu in assoluto il farmaco più prescritto in tutto il mondo. La Roche stessa e altre compagnie ne commercializzarono molte varianti, tra cui il Lexotan, lo Xanax e l’Atavan. In oltre quarant’anni di diffusione mondiale le benzodiazepine hanno dimostrato di essere efficaci e sicure. Tuttavia non sono mancate pagine oscure nella storia di questo farmaco. Presentato come una panacea appena uscito e diffusosi su scala larghissima, ha cominciato a essere considerato “l’aiutino della mammaâ€, come cantavano i Rolling Stones negli anni ‘60, sempre più irrinunciabile nelle famiglie della borghesia piccola e infelice, delusa dal sogno americano, fino a essere usato come vera e propria droga da sballo dai giovani negli anni Ottanta e Novanta. Assunto in modo opportuno, invece, rimane il migliore farmaco del suo genere mai inventato. Nella migliore tradizione dei chimici, Leo Sternbach sperimentò in prima persona le sue sostanze. Il Librium lo faceva sentire stanco – disse – mentre il Valium lo deprimeva. “Per chi non ne ha bisogno – sosteneva lo scienziato – è meglio un bicchiere di whiskyâ€. Non sapeva che Liz Taylor, nel dubbio, li prendeva insieme.
Manuel Disegni, Pagine Ebraiche, luglio 2010
One Response to Abbazia – L’uomo che inventò il Valium
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