[b] -israele.net 04-06-2010-[/b]

Prima della loro partenza, gli attivisti “pacifisti” imbarcati sulla nave Marmara cantavano inni per la distruzione degli Ebrei e dichiaravano la loro volontà di morire da “shahid” (martiri), il termine usato dai terroristi islamisti suicidi.

Prima della loro partenza, gli attivisti “pacifisti” imbarcati sulla nave Marmara cantavano inni per la distruzione degli Ebrei e dichiaravano la loro volontà di morire da “shahid” (martiri), il termine usato dai terroristi islamisti suicidi.

Se vedano, ad esempio, i due filmati (in inglese) di cui riportiamo qui di seguito il testo in italiano.

Servizio girato dalla tv Al-Jazeera il 28 maggio:

Reporter: «Nonostante le minacce israeliane e alcuni ostacoli imprevisti, l’arrivo delle navi al rendezvous per poi fare rotta su Gaza ha acceso gli animi e l’entusiasmo dei partecipanti».

Un gruppo di “pacifisti” canta: «Khaybar, Khaybar, o Ebrei, l’esercito di Muhammad tornerà». [Khaybar è l’oasi a 150 km da Medina dove nel 629 Maometto sconfisse gli Ebrei. Il grido “Khaybar” è diventato caratteristico delle manifestazioni e degli attacchi contro gli Ebrei].

Reporter: «Con gli inni dell’intifada palestinese, i partecipanti esprimono la loro brama di raggiungere Gaza».

Un partecipante: «I fratelli, qui, stanno gridando e sono pieni di entusiasmo. Stanno aspettando di partire presto, con le navi nel mare qui attorno a noi. Ad Allah piacendo, arriveremo a Gaza».

Una “pacifista”: «Stiamo ora aspettando una di due cose positive: o realizzare il martirio, o arrivare a Gaza».

http://www.memritv.org/clip/en/2489.htm

Filmato girato sulla nave Marmara:

«Quando sono partito col primo convoglio, volevo essere un vero shahid [martire], ma non ho avuto fortuna. Anche la seconda volta volevo essere uno shahid [martire], ma niente. La terza volta, ad Allah piacendo, sarò uno shahid [martire]».

http://www.youtube.com/watch?v=WPZE1otmx9c

-israele.net 04-06-2010-

 

One Response to [b]Se questi sono i “pacifisti umanitari”.[/b]

  1. Admin ha detto:

    Leggo, quest'oggi, sui maggiori quotidiani d'Italia, che Ratzinger, in vacanza di lavoro a Cipro, nella medesima oratoria condanna l'eterno ricorso agli scontri armati ed auspica, promuove e concorre moralmente al definitivo completamento del percorso di pace in Medio Oriente. L'idea ha qualcosa di geniale, sebbene sia, nella sostanza, tutt'altro che originale. Fin da quando è stato messo a punto, il cristianesimo, fattosi poi cattolicesimo, ha sempre escogitato tutti gli espedienti possibili per eliminare l'ebraismo, nemmeno avesse da scalzare un rivale. E che idea, questa, cioè fare del Vaticano il nuovo garante della concordia, là, in Palestina; iniziativa consona e coerente al più esteso, precedente programma per l'accorpamento di Eretz Yisrael nella Comunità europea previa, ovviamente, la cancellazione di qualche residuo e taluni cascami.

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