[b]Salviamo la ragione, un appello da firmare subito
Testata: Informazione Corretta
Data: 02 maggio 2010
Pagina: 1
Autore: La redazione di IC
Titolo: «Salviamo la ragione, un appello da firmare subito»[/b]
"Salviamo la Ragione " è la risposta alla posizione delegittimante le ragioni di Israele assunta da una parte della sinistra ebraica pacifista contro l'appello di Elie Wiesel in difesa di Gerusalemme, eterna capitale dello Stato ebraico.
per aderire, cliccare sul link sottostante
Ecco l'appello SALVIAMO LA RAGIONE
[b]Con Elie Wiesel per difendere Gerusalemme
« Salviamo la Ragione »[/b]
Un gruppo di intellettuali e personalità ostentatamente rivendicando la loro ebraicità come segno di obiettività ha diffuso un "Appello alla ragione", dandogli la più ampia visibilità . In realtà , il contenuto va contro i suoi obiettivi dichiarati: la democrazia, la moralità , la solidarietà della diaspora, la preoccupazione del destino di Israele. La parte politica che lo sostiene è chiara a tutti.
1) L'idea di una pace imposta a Israele sotto attacco, anche l'intervento delle varie potenze, è una negazione della democrazia e del diritto internazionale, con aspetti neo-colonialisti. Essa viola la libera scelta dei cittadini della democrazia israeliana e crea un precedente pericoloso per tutte le altre democrazie .
2) Si basa su un presidente americano che non riesce ad affrontare la sfida mortale dell' Iran e dell’ Unione europea che si è globalmente identificata con la causa palestinese. Israele è sotto la minaccia di sterminio pronunciata da parte della Repubblica islamica dell'Iran e dei suoi satelliti, al nord con Hezbollah, al sud con Hamas nella Striscia di Gaza.
3) Mentre questi firmatari attribuiscono la responsabilità della situazione bloccata sul solo Israele, tutte le indagini obiettive dimostrano che né l'Anp né la società palestinese sono realmente interessate ad una pace giusta: 66,7% dei palestinesi rifiutano la creazione di un loro stato sulle frontiere del 1967, il 77,4% ha respinto l'idea che Gerusalemme possa essere la capitale di due stati (aprile 2010, sondaggio da parte dell'Università di Al-Najah di Nablus). La creazione di uno stato palestinese senza la conferma della volontà di pace del mondo arabo, senza eccezioni, esporrebbe il territorio di Israele a una debolezza strategicamente fatale.
4) « Appello alla ragione » soffre di amnesia: gli accordi di Oslo hanno portato ad un'ondata senza precedenti di terrorismo, il ritiro dal Libano alla nascita di Hezbollah – e le garanzie del Consiglio di Sicurezza si sono rivelate carta straccia. Il disimpegno da Gaza ha portato al colpo di stato da parte di Hamas e una pioggia di missili nell'arco di parecchi anni. Domani "Gerusalemme Est" e lo Stato di Palestina, saranno sotto il giogo di Hamas ? Il rammarico dei firmatari di questo appello non servirà a nulla …
5) La morale e l’onore, l'impegno per la pace, non sono prerogativa di nessun campo. Sono ogni volta in gioco. Per le sue motivazioni parziali e di parte, questa " chiamata alla ragione" contribuisce ai tentativi di boicottaggio e di delegittimazione che minano lo stato d’Israele, e pregiudica gravemente l'esistenza della sua popolazione.
6) Davanti alle vere minacce che colpiscono Israele nella sua stessa esistenza e che compromettono le probabilità di una pace duratura in Medio Oriente, noi vogliamo costituire un movimento di opinione in seno all'unione europea di cui siamo cittadini, e che intende difendere e spiegare la legittimità dello Stato di Israele come parte di una vera pace, e la lotta contro l'antisemitismo che sta crescendo pericolosamente.
[b] Chiediamo a tutti di firmare questa dichiarazione. [/b]
Firmate e fate firmare l'appello "Salviamo la Ragione"
Per firmare clicca sul seguente link
Prime firme (raccolte in Francia) :
Jean Pierre Bensimon, professore di Scienze sociali, Raffaello Draï, professore di scienze politiche e di diritto, Judith Gachnochi, psicologo, George Gachnochi, psichiatra e psicoanalista, Nicolas Nahum, architetto, Georges Sarfati Elia, professore delle università , linguista e filosofo, Perrine Simon Nahum, ricercatore al CNRS, storico, Pierre-André Taguieff, direttore di ricerca al CNRS, filosofo, scienziato politico e storico delle idee, Michele Tribalat demografo, Shmuel Trigano, professore di sociologia politica, direttore delle rivista "Controverses."
Anche Bat Ye’or ha aderito, e tanti altri…nel sito www.dialexis.org l'elenco aggiornato delle firme.
In Italia si sta preparando un appello di caratteere internazionale, coordinato da Fiamma Nirenstein. IC ne darà notizia al più presto.
One Response to Con Elie Wiesel per difendere Gerusalemme
Articoli recenti
- L’Associazione amici di Israele augura a tutti i suoi soci e sostenitori un buon natale e felice 2022
- Associazione Beth Shlomo organizza questa raccolta fondi
- Gli auguri dell’Ambasciatore Dror Eydar per Rosh Hashana 5782 (2021)
- Frosinone, consiglio adotta strumento contro l’antisemitismo.
- Rinnovo iscrizione ADI 2021
Cloud Articoli
In linea teorica, quando più soggetti, parimenti motivati, desiderano il possesso della medesima cosa, senso civico vorrebbe che si escogitasse un espediente risolutore in grado di offrire, a tutti, la stessa identica possibilità . Da bambini si faceva la conta, da grandi, invece, si acquista il biglietto della lotteria. Gerusalemme, però, è una questione di spessore troppo elevato per questo genere di stratagemmi (sebbene nulla, in realtà , li possa escludere). Il vero problema sta nel fatto che, in mancanza di una risoluzione, permane questa condizione indefinita che, essendo tale, può venire utilizzata da una qualsivoglia fazione per promuovere le proprie ragioni. La guerra, in sé, non è mai conveniente, a meno che chi la intraprenda non abbia di già garanzia di vittoria, e la vera risposta, alla fine, è che l'obiettivo finale della questione mediorientale non sta nella definizione di Israele o della Palestina o nella collocazione di Gerusalemme, ma nel mantenimento perenne dello stato di conflitto.