[b]Scienza e Medicina ANSA.it
Cervello, nel 2030 la prima copia su un computer
Progetto presentato in convegno in onore di Rita Levi Montalcini
23 aprile[/b]

ROMA – Potrà essere pronta nel 2030 la prima riproduzione su computer dell'attività del cervello umano. La ricerca è già partita:[b] "se potremo simulare l'attività del cervello potremo simulare anche quello che accade quando si ammala",[/b] ha detto il responsabile del progetto, [b]Idan Segev, dell'Università Ebraica di Gerusalemme[/b], nel convegno sulle nuove frontiere della ricerca sul cervello [b]"The Brain Revolution"[/b], organizzato oggi a Roma per i 101 anni del Nobel [b]Rita Levi Montalcini[/b].

L'incontro, che riunisce esperti internazionali di neuroscienze, è organizzato con il supporto della Camera di Commercio di Roma e diffuso via internet con la possibilità di porre domande agli esperti online. Rita Levi Montalcini ha inviato soltanto un saluto in collegamento video, ringraziando e osservando che "gli argomenti trattati in questo incontro rappresentano una rivoluzione nella nostra conoscenza del cervello". Il Brainforum in onore del Nobel si svolge a Roma "per riattivare il circuito virtuoso tra università, mondo della ricerca e sistema imprenditoriale", ha osservato il presidente della Camera di Commercio di Roma, Andrea Mondello.

In rapporto fra cervello e computer è uno dei temi di punta del convegno e il progetto che punta a utilizzare uno dei più potenti supercomputer del mondo per riprodurre il funzionamento del cervello umano è tra le ultime frontiere. Il progetto, coordinato da Segev, è internazionale e si chiama Blue Brain. Il primo passo, ha spiegato, è stato organizzare la corteccia cerebrale in colonne: piccoli frammenti che comprendono 10.000 cellule collegate fra loro da miliardi di connessioni chiamate sinapsi. "Si nasconde in queste connessioni il segreto della creatività e della capacità di adattarsi", ha detto. "Adesso stiamo cercando di riprodurre sul computer queste colonne corticali", un'operazione per la quale i ricercatori utilizzano il supercomputer Blue Gene delal Ibm, lo stesso con cui è stata ottenuta la mappa del Dna umano.

"La colonna corticale – ha aggiunto Segev – può essere considerata una sorta di codice universale del cervello". Si comincia con il replicare singoli frammenti di corteccia fino a simulare il comportamento di 100.000 cellule collegate tra loro da 10 miliardi di sinapsi e 4 chilometri di fibre. "In tre anni contiamo di ottenere il primo modello completo del cervello di topo", dopodiché si passerà a cervelli sempre più complessi, come quello del gatto, della scimmia e, nel 2030, dell'uomo.

 

Comments are closed.

Set your Twitter account name in your settings to use the TwitterBar Section.