[b]Il Quartetto: "Due popoli, due Stati"
Ma la proposta fa infuriare Israele[/b]

La reazione di Lieberman:
[b]«Così si allontana l'accordo di pace»[/b]
Israele deve congelare tutte le attività di colonizzazione: è questa la ferma richiesta del "Quartetto per il medio oriente" (Russia, Usa, Ue, Onu) riunito oggi a Mosca per cercare una soluzione alla crisi di questi giorni. Il Quartetto ha anche auspicato che i negoziati portino
entro due anni alla creazione di uno stato palestinese indipendente.

In una dichiarazione al termine della seduta, i capi degli esteri di Usa, Hillary Clinton, della Russia, Serghiei Lavrov, l’alta rappresentante della politica estera e di sicurezza dell’Ue, Catherine Ashton e il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-Moon, hanno espresso «profonda preoccupazione» per il deterioramento in atto a Gaza e hanno auspicato che «i colloqui
debbano condurre a una soluzione negoziata tra le parti (Israele e l’Autorità palestinese, ndr) entro 24 mesi». Questa soluzione deve «mettere fine all’occupazione cominciata nel 1967 e avere per effetto la creazione di uno stato palestinese indipendente, democratico e vivibile, che viva in pace e sicurezza accanto a Israele e ai suoi vicini».

Il Quartetto «esorta il governo israeliano a congelare tutte le attività di colonizzazione, comprese quelle destinate all’incremento demografico naturale, a smantellare tutti gli avamposti costruiti dopo il marzo 2001 e ad astenersi dal procedere con le demolizioni e le espulsioni da Gerusalemme est».

La ferma condanna del Quartetto è stata letta a nome di tutti da Ban Ki-Moon: la signora Clinton comunque ha tenuto a sottolineare con i giornalisti, a margine della mattinata, che le relazioni americane con Israele restano «profonde, solide e durature». Ma il monito rivolto alla politica del presidente israeliano Benjamin Netanyau è fermo, con grande soddisfazione dell’Autorità palestinese, che attraverso il suo negoziatore Saeb Erekat si è felicitato con il Quartetto, augurandosi, inoltre, «la creazione da parte del Quartetto di un sistema di sorveglianza per assicurarci che Israele metta fine a qualsiasi attività di colonizzazione».

Molto critica, al contrario, la reazione del ministro israeliano degli Esteri, Avigdor Lieberman, che, a Bruxelles per incontrare i leader europei, afferma che la dichiarazione del Quartetto rappresenta un duro colpo al processo di pace nella regione e che ignora i tentativi per la pace fatti dallo Stato ebraico in sedici anni. «Non si può imporre la pace in maniera artificiale» ha dichiarato il ministro israeliano degli esteri «fissando scadenze irreali». Secondo Lieberman dichiarazioni come quella espressa oggi dal Quartetto «allontanano la possibilità di raggiungere un vero accordo fra Israele e i palestinesi, in quanto danno ai palestinesi la sensazione errata che "trascinando i piedi" e rifiutandosi di riprendere i negoziati adducendo pretesti arriveranno egualmente al loro obiettivo».

Intanto continua a essere alta la tensione nei territori della striscia di Gaza, ieri un razzo Qassam sparato dalla Striscia di Gaza ha ucciso un agricoltore 30enne originario della Thailandia che lavorava in un kibbutz situato nei pressi del confine tra Israele e il territorio costiero palestinese controllato da Hamas. E Israele, nella notte, ha compiuto diversi raid di ritorsione, bombardando un'officina metallurgica a Gaza, tre tunnel per il contrabbando di armi al confine tra la Striscia e l’Egitto e due campi aperti: due palestinesi sono rimasti feriti. Dopo gli scontri tra forze dell'ordine israeliane e manifestanti palestinesi dei giorni scorsi – in occasione dell'inaugurazione della sinagoga di Hurva -, anche per oggi resta in stato d’allerta la forza di polizia israeliana dispiegata a Gerusalemme est, dove si temono nuovi disordini in occasione del venerdì di preghiera. Le autorità locali hanno confermato anche per questa mattina le restrizioni imposte all’accesso nei luoghi santi della Città vecchia.

 

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