LA CONFERMA DI MILIBAND: «AZIONE NECESSARIA, ABUSO INTOLLERABILE DA UN PAESE AMICO»
[b]Londra caccia un diplomatico israeliano
Per l'utilizzo di passaporti britannici nell'assassinio a gennaio di un leader di Hamas in un hotel di Dubai[/b]
corriere.it/esteri
Redazione online
23 marzo 2010
LONDRA – La Gran Bretagna espellerà un diplomatico israeliano in relazione all'uso di passaporti del Regno Unito nell'assassinio del leader di Hamas, Mahmoud al-Mabouh, in un hotel di Dubai. La conferma, dopo che la voce era circolata con insistenza, attribuita dalle agenzie di stampa ad un diplomatico inglese sotto anonimato, è stata confermata anche dal ministro degli Esteri britannico David Miliband che in un intervento alla Camera ha parlato dell'espulsione definendo «intollerabile». soprattutto da parte di un «paese amico», l'uso di passaporti britannici clonati nell'operazione per uccidere un esponente politico scomodo.
DELUSI DA UN «AMICO» – «Abbiamo concluso che vi sono convincenti ragioni per ritenere che Israele è stato responsabile del cattivo uso di passaporti britannici», ha affermato Miliband. «Il governo considera questa questione con estrema serietà . Un tale uso di passaporti britannici è intollerabile, rappresenta un rischio per i cittadini britannici nella regione e un profondo disprezzo per la sovranità del Regno Unito», ha aggiunto il ministro, secondo il quale il fatto che ciò sia stato compiuto da un «paese amico» non fa che «aggiungere offesa al danno». «È un grande passo per un governo come la Gran Bretagna espellere un diplomatico di uno dei suoi importanti alleati», ha dichiarato Miliband, volendo così sottolineare l'indignazione di Londra. Il ministro ha aggiunto che «la Gran Bretagna ha lavorato e continua a lavorare strettamente con Israele su diverse questioni, fra cui la minaccia iraniana». Ma ha voluto anche ribadire che tale cooperazione «deve essere basata sulla trasparenza e la fiducia».
L'ASSASSINIO A DUBAI – Al-Mabhouh, cofondatore delle brigate Ezzedin al-Qassam (l'ala militare di Hamas), è stato ucciso il 19 gennaio scorso in un albergo di Dubai. Il commando che lo ha ucciso era composto da almeno undici persone, entrate a Dubai con passaporti falsi (sei britannici, tre irlandesi, un francese e un tedesco): la scoperta ha scatenato le reazioni delle diplomazie europee. Secondo la polizia dell'emirato, l'assassinio è da attribuire ai servizi segreti israeliani. L'Interpol ha diramato 27 avvisi di ricerca nei confronti di altrettante persone sospettate di essere coinvolte nella vicenda.
RISCHIO ISOLAMENTO – La vicenda giunge mentre Israele si trova in difficoltà anche con il suo principale alleato, gli Stati Uniti. Proprio questa sera, il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu incontrerà a Washington il presidente americano Barack Obama per ricucire i rapporti dopo la tensione scaturita dall'annuncio della costruzione di nuovi alloggi a Gersualemme est, giunto proprio mentre il vice presidente americano Joe Biden si trovava in Israele.
Redazione online
23 marzo 2010
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