[b](Da: www.memritv.org, 19.3.10 – israele.net, 25.3.2010)

Nella foto: Leila Khaled (Olp): “Lo stato palestinese nei territori è solo la prima fase. E se Abu Mazen accetta il negoziato, incendieremo le strade”.[/b]

Quelli che seguono sono brani tratti da un’intervista a Leila Khaled, membro del Fronte Popolare di Liberazione della Palestina, ex dirottatrice di aerei civili, trasmessa dalla tv di Abu Dhabi lo scorso 31 gennaio.

Quelli che seguono sono brani tratti da un’intervista a Leila Khaled, membro del Fronte Popolare di Liberazione della Palestina, ex dirottatrice di aerei civili, trasmessa dalla tv di Abu Dhabi lo scorso 31 gennaio.

Intervistatrice: «Assisteremo alla ripresa dei negoziati senza un congelamento degli insediamenti?»
Leila Khaled: «Spero che il presidente [dell’Autorità Palestinese] Abu Mazen [Mahmoud Abbas] tenga ferma la sua posizione, perché – e questo lo dico forte e chiaro – se cederà a queste pressioni, andrà incontro a una formidabile vendetta da parte del popolo. Al momento io sto dietro ad Abu Mazen e gli dico: noi siamo con te di fronte a queste pressioni. Non sarai solo sul campo di battaglia. Me se accetterai di sedere al tavolo negoziale, saremo contro di te».
[…]
Intervistatrice: «Lei rappresenta un ampio settore del pubblico palestinese. Ha detto che se Mahmoud Abbas accetterà i negoziati, lei sarà contro di lui. Cosa significa questo in termini pratici?»
Leila Khaled: «Incendieremo le strade. […] Lo scopo ultimo della lotta è l’istituzione di uno stato palestinese in terra di Palestina, all’interno dei confini del 1967, Gerusalemme compresa. Ma questa è solo una fase, non è tutto. In definitiva, noi abbiamo il diritto di tornare in Palestina, in tutta la Palestina. Io sono di Haifa e voglio tornare a Haifa. È un diritto umano, legittimo e naturale della gente vivere nella propria terra. Naturalmente c’è gente che dirà: “sognatelo”. Io rispondo: “la rivoluzione inizia con un sogno”.
Intervistatrice: «Molte persone dicono che Israele non accetterà mai due cose: cedere Gerusalemme e la questione dei profughi».
Leila Khaled: «E allora come è successo che Israele ha accettato di rilasciare prigionieri? Aveva dichiarato che nemmeno se fosse sceso il Profeta avrebbe rilasciato eccetera eccetera, ma alla fine l’ha fatto».
Intervistatrice: «Ma dopo quanti anni?»
Leila Khaled: «Se usi la forza, il nemico si ritira. Quando l’occupante inizia e sentire che l’occupazione costa cara, cosa fa? Si ritira».

(Da: www.memritv.org, 19.3.10- israele.net 25-03-2010)

 

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